L'arte etrusca

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(L’ARTE ETRUSCA IN GENERALE)
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Del popolo etrusco, che da principio si stabilì lungo la costa ed il retroterra tirrenico, tra l'Arno ed il Tevere, è incerta la provenienza; né molto si sa, malgrado l'abbondanza dei documenti e il progresso degli studi relativi, circa la loro lingua, la religione, il costume. Del popolo etrusco, che da principio si stabilì lungo la costa ed il retroterra tirrenico, tra l'Arno ed il Tevere, è incerta la provenienza; né molto si sa, malgrado l'abbondanza dei documenti e il progresso degli studi relativi, circa la loro lingua, la religione, il costume.
-Le prime manifestazioni culturali risalgono alla fine del IX - inizio VIII secolo a.C..; nel II secolo a.C. il ciclo della civiltà etrusca si chiude, dopo aver compreso nel proprio ambito la pianura Padana al nord e la costa tirrenica fino alla Campania al sud. Roma stessa, fino al I secolo a.C. è sotto la diretta influenza della cultura etrusca.+(omissis)
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-Era l'etrusco un popolo industrioso che sapeva sfruttare i ricchi giacimenti metalliferi delle sue terre, la fertilità del suolo, la posizione geografica propizia ai traffici marittimi con tutti i paesi mediterranei. La sua civiltà era essenzialmente urbana; le città, generalmente protette da forti cinte murarie, si succedevano a brevi distanze lungo le vallate del Tevere e dell'Arno: Arezzo, Cortona, Chiusi, Perugia e, appartate, le due città più ricche e potenti, Cerveteri e Tarquinia. La Società era chiusa e conservatrice, gelosa delle proprie tradizioni e costumanze. Aveva un profondo, oscuro sentimento del sacro: a lungo ha conservato culti arcaici, della preistoria italica. 
La composizione del suo "Olimpo" è tuttora imprecisamente nota, cioè fa sospettare la credenza originaria di una certa entità divina, dominante nel mondo attraverso manifestazioni occasionali e molteplici che si concretano in divinità, gruppi di divinità, spiriti. Regna nel mondo una sorta di Fortuna, forza misteriosa che veniva evocata o scongiurata con pratiche divinatorie. Proprio il senso concreto positivo, pratico della vita rende più misteriosa e paurosa la dimensione della morte. Incombente e terrificante era la visione dell'aldilà gremito di geni infernali: bisognava dunque contrastare, annullare gli effetti della morte. La composizione del suo "Olimpo" è tuttora imprecisamente nota, cioè fa sospettare la credenza originaria di una certa entità divina, dominante nel mondo attraverso manifestazioni occasionali e molteplici che si concretano in divinità, gruppi di divinità, spiriti. Regna nel mondo una sorta di Fortuna, forza misteriosa che veniva evocata o scongiurata con pratiche divinatorie. Proprio il senso concreto positivo, pratico della vita rende più misteriosa e paurosa la dimensione della morte. Incombente e terrificante era la visione dell'aldilà gremito di geni infernali: bisognava dunque contrastare, annullare gli effetti della morte.
== L’ARTE ETRUSCA IN GENERALE == == L’ARTE ETRUSCA IN GENERALE ==
-Tutta l'arte etrusca è destinata alla tomba, ma partendo dall'idea che nella tomba si debba conservare qualcosa della vita reale, anche fisica. Quanto alla tomba, al ricettario del morto, può essere casa o immagine della casa, oppure del corpo umano stesso: l'importante è che, attraverso la tomba o l'urna, la persona possa in qualche modo reintegrarsi con la realtà, continuare a vivere. E' un'arte fatta tutta rivolta a scongiurare la morte o a strapparle la sua preda, poteva avere uno sviluppo consapevole e orientato, profondamente collegata con la realtà storica, con i grandi valori religiosi o civili. Un'arte che voglia essere anzitutto protezione e scongiuro contro la morte non è tanto religione quanto superstizione; è poiché la superstizione è credenza incolta e popolare, l'arte etrusca non si spoglia mai completamente di un certo carattere popolaresco. Non è, cioè, un'arte che sboccia al vertice di una cultura, come quella classica: nasce, invece, dalla vita pratica, quotidiana, da quella vita appunto che si vive con la paura della morte, a cui è come contesa, strappata giorno dopo giorno. Per la medesima ragione l'arte etrusca è fondamentalmente realistica; anzi è proprio per l'arte etrusca che può impiegarsi per la prima volta questo termine. E' realistica perché ciò che si vuole strappare alla morte è la realtà materiale dell'esistenza o almeno una sua traccia: perché, insomma, mediante l'arte, la realtà seguita ad essere, pur nel terrificante dominio del non reale e del non essere.+Tutta l'arte etrusca è destinata alla tomba, ma partendo dall'idea che nella tomba si debba conservare qualcosa della vita reale, anche fisica. Quanto alla tomba, al ricettario del morto, può essere casa o immagine della casa, oppure del corpo umano stesso: l'importante è che, attraverso la tomba o l'urna, la persona possa in qualche modo reintegrarsi con la realtà, continuare a vivere.
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 +Per la medesima ragione l'arte etrusca è fondamentalmente realistica; anzi è proprio per l'arte etrusca che può impiegarsi per la prima volta questo termine. E' realistica perché ciò che si vuole strappare alla morte è la realtà materiale dell'esistenza o almeno una sua traccia: perché, insomma, mediante l'arte, la realtà seguita ad essere, pur nel terrificante dominio del non reale e del non essere.
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== L'ARCHITETTURA == == L'ARCHITETTURA ==
Nella civiltà etrusca il tempio non ha una grande importanza: questo popolo di costruttori, che ha eretto fortificazioni e mura capaci di resistere ai secoli, costruiva i suoi templi con legno e argilla, sicché non rimane che ricostruirne vagamente l'immagine dal trattato di Vitruvio e dalle urne fittili a forma di tempio pervenuteci. Nella civiltà etrusca il tempio non ha una grande importanza: questo popolo di costruttori, che ha eretto fortificazioni e mura capaci di resistere ai secoli, costruiva i suoi templi con legno e argilla, sicché non rimane che ricostruirne vagamente l'immagine dal trattato di Vitruvio e dalle urne fittili a forma di tempio pervenuteci.
-Costruito su un alto basamento con tozze e basse colonne, evocava lontanamente le forme del tempio dorico, ma era più largo che lungo ed era diviso in due parti, di cui quella anteriore era aperta e porticata, mentre l'altra era occupata da una triplice cella. Le colonne "tuscaniche" non avevano scanalature e il capitello era costituito da un anello fortemente compresso. A questa semplice struttura si sovrapponeva un'abbondante decorazione fittile vivacemente colorata: antefisse con rilievi figurati mascheravano e proteggevano le testate delle travi in legno; acroteri, inizialmente ornati soltanto di semplici motivi e poi sempre più complessi fino a divenire statue e gruppi statuari, sorgevano sul tetto a spioventi. Nelle mura e nelle porte delle città si rivela il genio costruttore degli etruschi, maestri dell'intagliare e comporre ad incastro la tenera pietra locale: sul principio dell'incastro e del reciproco sostegno dei blocchi si fonda il sistema della copertura ad arco e a volta che costruisce, nell'ordine della tecnica costruttiva, il carattere saliente dell'architettura etrusca e diverrà, anche nell'ordine estetico, il tema-base dell'architettura romana. Delle mura e delle porte urbane sono da ricordare specialmente quelle di Perugia e di Volterra.+(omissis)
Le principali necropoli etrusche si trovano a Orvieto, Tarquinia, Chiusi e Cerveteri. Le tombe sono per lo più sotterranee e riconoscibili dall'esterno da un tumulo conico di terra con l'anello di base di pietra; vi sono anche tombe rupestri (Sovana). Constano generalmente di alcuni vani, ricoperti con soffitto piano o a spioventi, qualche volta a Tholos; spesso le pareti sono coperte di figurazioni dipinte. Le principali necropoli etrusche si trovano a Orvieto, Tarquinia, Chiusi e Cerveteri. Le tombe sono per lo più sotterranee e riconoscibili dall'esterno da un tumulo conico di terra con l'anello di base di pietra; vi sono anche tombe rupestri (Sovana). Constano generalmente di alcuni vani, ricoperti con soffitto piano o a spioventi, qualche volta a Tholos; spesso le pareti sono coperte di figurazioni dipinte.
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== LA PITTURA == == LA PITTURA ==
-La pittura etrusca è il complemento dell'architettura delle tombe. La tecnica si basa su una specie di affresco, con colori disciolti nell'acqua ed assorbiti dallo strato sottile di intonaco. Quando ai temi, poiché lo scopo è di circondare il morto con le immagini della vita sostituendo lo spettacolo del mondo, prevalgono le scene di costume, con musicanti, danzatori, ginnasti, scene di caccia e di pesca. Non mancano, tuttavia, le figurazioni mitologiche, derivate dalla pittura vascolare greca o dovute ad artisti greci immigrati. Lo scopo delle figurazioni tombali spiega il loro realismo che però si riduce all'accentuazione mimica delle figure e all'intensificazione, che spesso diventa crudezza, dei colori. Si vuole rompere l'oscurità del sepolcro con le immagini della vita; si vuole che queste immagini siano vedute dai morti, la cui condizione è indeterminata, precaria, sospesa tra l'essere e il non essere. Deve stimolare il loro interesse, che tende ad affievolirsi, per le cose del mondo reale: la pittura deve parlare forte, come si parla ai sordi. La qualità artistica ha una importanza secondaria: è necessario che le figure spicchino nette sul fondo, che i loro contorni siano fortemente separati, che i loro gesti siano esagerati, che i colori siano rafforzati. Nel 5° secolo si fa più sensibile l'influenza della pittura classica: le linee di contorno sono più sottili, ma più costruttive della forma plastica, i colori sono meno aspri ma più variati, i movimenti delle figure più sciolti. Ma non muta lo spirito: nella finzione pittorica l'immagine deve sostituire una realtà perduta, anzi è la sola realtà che penetri nella sensibilità assopita di chi ha varcato l'orizzonte della vita. Per questa sua funzione, per la sua stessa destinazione mortuaria e tombale, la pittura etrusca raramente tocca alti livelli qualitativi; è il prodotto di maestranze artigiane e, quando una personalità emerge, non è per una più vasta, meditata, storicamente fondata visione del reale, ma per una arguzia più pronta, per un popolaresco gusto dell'osservazione e della notazione vivace.+La pittura etrusca è il complemento dell'architettura delle tombe. La tecnica si basa su una specie di affresco, con colori disciolti nell'acqua ed assorbiti dallo strato sottile di intonaco. Quando ai temi, poiché lo scopo è di circondare il morto con le immagini della vita sostituendo lo spettacolo del mondo, prevalgono le scene di costume, con musicanti, danzatori, ginnasti, scene di caccia e di pesca.
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 +Per questa sua funzione, per la sua stessa destinazione mortuaria e tombale, la pittura etrusca raramente tocca alti livelli qualitativi; è il prodotto di maestranze artigiane e, quando una personalità emerge, non è per una più vasta, meditata, storicamente fondata visione del reale, ma per una arguzia più pronta, per un popolaresco gusto dell'osservazione e della notazione vivace.
== LA SCULTURA == == LA SCULTURA ==
Diverso è, almeno per l'importanza del risultato artistico, il problema della scultura. Le funzioni della plastica in quella società sono molte e non tutte relative al culto dei morti: v'è una grande scultura decorativa, v'è la piccola plastica collegata all'arredamento della casa e all'ornamento della persona e v'è, naturalmente, la scultura funeraria dei canopi e quella dei sarcofagi. Diverso è, almeno per l'importanza del risultato artistico, il problema della scultura. Le funzioni della plastica in quella società sono molte e non tutte relative al culto dei morti: v'è una grande scultura decorativa, v'è la piccola plastica collegata all'arredamento della casa e all'ornamento della persona e v'è, naturalmente, la scultura funeraria dei canopi e quella dei sarcofagi.
-Con il VI secolo comincia a farsi sentire l'influenza della scultura arcaica ionica. A [[Vulca]], il solo artista etrusco arcaico di cui si conosca il nome, o alla sua cerchia immediata, appartiene la grande statua dell'Apollo di Veio e parte della decorazione esterna, in terracotta, di un tempio. Così nella Lupa Capitolina, in bronzo, l'influenza ionica è evidente nella modulazione finissima della luce sul corpo dell'animale e nella stilizzazione del pelo sul collo, ma è nuovo e dovuto ad un'acuta lettura del vero il modo con cui è accennata la tensione dei muscoli sotto la pelle.+(OMISSIS)
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-Poco dopo (V secolo) la Chimera di Arezzo, uno dei massimi capolavori dell'antica arte del bronzo, intensifica i motivi della stilizzazione ionica fino a rovesciarne il significato. I sarcofagi, per lo più in terracotta, sono la creazione più originale della scultura etrusca. Il coperchio della cassa ha la forma del letto per il simposio: su di esso, appoggiandosi sul gomito, è il defunto e, spesso, accanto vi è la moglie. Le figure, specialmente nei volti, sono acutamente caratterizzate con una fedeltà ritrattistica che va facendosi, col tempo, sempre più insistente, quasi indiscreta. Le deformità fisiche, i segni dell'infermità, della vecchiaia, del vizio sono descritti senza ombra di pietà.+
A partire dal IV secolo, il rapporto tra l'arte etrusca e quella ellenistica è storicamente provata dai temi e dallo stile dei rilievi frontali dei sarcofagi stessi, ma è un'esigenza ben più profonda e determina il realismo tutt'altro che superficiale e descrittivo della ritrattistica funeraria etrusca. Quella etrusca è la prima ritrattistica non celebrativa, commemorativa e interpretativa: perciò può dirsi veramente realistica. Non v'è ricerca psicologica, non v'è giudizio in questi ritratti: qualità e difetti sono ridotti al minimo comune denominatore dell'inizio vitale, della prova dell'esistere. A partire dal IV secolo, il rapporto tra l'arte etrusca e quella ellenistica è storicamente provata dai temi e dallo stile dei rilievi frontali dei sarcofagi stessi, ma è un'esigenza ben più profonda e determina il realismo tutt'altro che superficiale e descrittivo della ritrattistica funeraria etrusca. Quella etrusca è la prima ritrattistica non celebrativa, commemorativa e interpretativa: perciò può dirsi veramente realistica. Non v'è ricerca psicologica, non v'è giudizio in questi ritratti: qualità e difetti sono ridotti al minimo comune denominatore dell'inizio vitale, della prova dell'esistere.
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L'ARTE ETRUSCA

di

Carlo (*) - 1977


Table of contents

IL POPOLO ETRUSCO

Del popolo etrusco, che da principio si stabilì lungo la costa ed il retroterra tirrenico, tra l'Arno ed il Tevere, è incerta la provenienza; né molto si sa, malgrado l'abbondanza dei documenti e il progresso degli studi relativi, circa la loro lingua, la religione, il costume.

(omissis)


http://www.amazon.it/Parlando-degli-Etruschi-ebook/dp/B00D4AU0Z8/ref=sr_1_12?ie=UTF8&qid=1370112529&sr=8-12&keywords=capone+marco


La composizione del suo "Olimpo" è tuttora imprecisamente nota, cioè fa sospettare la credenza originaria di una certa entità divina, dominante nel mondo attraverso manifestazioni occasionali e molteplici che si concretano in divinità, gruppi di divinità, spiriti. Regna nel mondo una sorta di Fortuna, forza misteriosa che veniva evocata o scongiurata con pratiche divinatorie. Proprio il senso concreto positivo, pratico della vita rende più misteriosa e paurosa la dimensione della morte. Incombente e terrificante era la visione dell'aldilà gremito di geni infernali: bisognava dunque contrastare, annullare gli effetti della morte.

L’ARTE ETRUSCA IN GENERALE

Tutta l'arte etrusca è destinata alla tomba, ma partendo dall'idea che nella tomba si debba conservare qualcosa della vita reale, anche fisica. Quanto alla tomba, al ricettario del morto, può essere casa o immagine della casa, oppure del corpo umano stesso: l'importante è che, attraverso la tomba o l'urna, la persona possa in qualche modo reintegrarsi con la realtà, continuare a vivere.

OMISSIS

http://www.amazon.it/Parlando-degli-Etruschi-ebook/dp/B00D4AU0Z8/ref=sr_1_12?ie=UTF8&qid=1370112529&sr=8-12&keywords=capone+marco

Per la medesima ragione l'arte etrusca è fondamentalmente realistica; anzi è proprio per l'arte etrusca che può impiegarsi per la prima volta questo termine. E' realistica perché ciò che si vuole strappare alla morte è la realtà materiale dell'esistenza o almeno una sua traccia: perché, insomma, mediante l'arte, la realtà seguita ad essere, pur nel terrificante dominio del non reale e del non essere.

L'ARCHITETTURA

Nella civiltà etrusca il tempio non ha una grande importanza: questo popolo di costruttori, che ha eretto fortificazioni e mura capaci di resistere ai secoli, costruiva i suoi templi con legno e argilla, sicché non rimane che ricostruirne vagamente l'immagine dal trattato di Vitruvio e dalle urne fittili a forma di tempio pervenuteci.

(omissis)

Le principali necropoli etrusche si trovano a Orvieto, Tarquinia, Chiusi e Cerveteri. Le tombe sono per lo più sotterranee e riconoscibili dall'esterno da un tumulo conico di terra con l'anello di base di pietra; vi sono anche tombe rupestri (Sovana). Constano generalmente di alcuni vani, ricoperti con soffitto piano o a spioventi, qualche volta a Tholos; spesso le pareti sono coperte di figurazioni dipinte.

Quando la statica lo richiede, le coperture sono sostenute da pilastri fortemente squadrati: nella "Tomba dei Rilievi dipinti" a Cerveteri, sulle facce dei pilastri sono applicati rilievi in terracotta vivacemente colorata con forme di animali, armi per la caccia e altro.

LA PITTURA

La pittura etrusca è il complemento dell'architettura delle tombe. La tecnica si basa su una specie di affresco, con colori disciolti nell'acqua ed assorbiti dallo strato sottile di intonaco. Quando ai temi, poiché lo scopo è di circondare il morto con le immagini della vita sostituendo lo spettacolo del mondo, prevalgono le scene di costume, con musicanti, danzatori, ginnasti, scene di caccia e di pesca. (omissis)

http://www.amazon.it/Parlando-degli-Etruschi-ebook/dp/B00D4AU0Z8/ref=sr_1_12?ie=UTF8&qid=1370112529&sr=8-12&keywords=capone+marco

Per questa sua funzione, per la sua stessa destinazione mortuaria e tombale, la pittura etrusca raramente tocca alti livelli qualitativi; è il prodotto di maestranze artigiane e, quando una personalità emerge, non è per una più vasta, meditata, storicamente fondata visione del reale, ma per una arguzia più pronta, per un popolaresco gusto dell'osservazione e della notazione vivace.

LA SCULTURA

Diverso è, almeno per l'importanza del risultato artistico, il problema della scultura. Le funzioni della plastica in quella società sono molte e non tutte relative al culto dei morti: v'è una grande scultura decorativa, v'è la piccola plastica collegata all'arredamento della casa e all'ornamento della persona e v'è, naturalmente, la scultura funeraria dei canopi e quella dei sarcofagi.

(OMISSIS)

A partire dal IV secolo, il rapporto tra l'arte etrusca e quella ellenistica è storicamente provata dai temi e dallo stile dei rilievi frontali dei sarcofagi stessi, ma è un'esigenza ben più profonda e determina il realismo tutt'altro che superficiale e descrittivo della ritrattistica funeraria etrusca. Quella etrusca è la prima ritrattistica non celebrativa, commemorativa e interpretativa: perciò può dirsi veramente realistica. Non v'è ricerca psicologica, non v'è giudizio in questi ritratti: qualità e difetti sono ridotti al minimo comune denominatore dell'inizio vitale, della prova dell'esistere.


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