Sugli etruschi

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SUGLI ETRUSCHI

Non ci sembra per niente esagerato, o irriverente verso altre culture italiche, affermare che con l'avvento degli Etruschi, la cui civiltà può competere tranquillamente con quelle immense dei Sumeri, dei Babilonesi e degli Egiziani e con le quali ha tanti aspetti comuni, in Italia termina la preistoria ed inizia la storia vera e propria, anzi comincia quel processo storico, culturale e sociale che porterà la nostra nazione ad essere il faro della civiltà prima in Europa ed infine nel mondo.

omissis

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Incredibile è ancora l'alone di mistero che circonda gli Etruschi, quell'aria di magia e di enigma che avvolge questo popolo e la scarsa (nulla, direi) conoscenza che ha la gente comune (e anche meno comune) di esso, della sua storia, della sua vita, della sua arte, della sua cultura in genere, mentre riesce a sapere molto di altri argomenti più disparati. Ed infatti oggi qualsiasi persona che abbia fatto le scuole d'obbligo saprà dirci i fatti salienti della Storia di Roma, saprà dire i nomi dei suoi Re, forse anche la data esatta della sua fondazione, conoscerà Muzio Scevola, Orazio Coclite, Furio Camillo e via di questo passo, sicuramente saprà parlarci della guerra di Troia e delle avventure di Ulisse (anche per averle viste mille volte in televisione), saprà parlare con dovuta perizia anche di Atlantide, dei Fenici, degli Israeliti, ma degli Etruschi? Poche e confuse notizie, scarsità di nomi, errori di date, confini sbagliati: forse si ricorderà del mitico Porsenna, magari ci dirà che quel popolo aveva inventato l'arco e la volta, sicuramente che sapeva costruire bene le tombe, anzi questa era la sua attività principale: era il popolo della morte.


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