Partenepopea soggetto

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(In un futuro prossimo venturo l'Italia è balcanizzata)

Premessa

La fine delle risorse petrolifere mondiali determinò il crollo di tutti quei paesi che non disponevano direttamente di petrolio nel proprio territorio. L'esorbitante costo delle ultime gocce commerciabili d'oro nero, rese carta straccia alcune tra le più forti monete nazionali. In seguito a ciò, l'insolvenza dei governi costrinse alla bancarotta più di una nazione. Subito dopo il petrolio venne a mancare anche il carbone fossile con un invecchiamento superiore ai 3000 anni. Da ciò conseguì, una gravissima crisi energetica ed anche l'impossibilità di produrre i polimeri a basso costo derivanti dal petrolio, l'energia elettrica, e le leghe metalliche basate sul carbone fossile. Da queste difficoltà d'approvvigionamento di semilavorati discese la mancanza di prodotti finiti da realizzare tramite i sistemi industriali convenzionali.

I governi dei paesi al tracollo non trovarono accordi internazionali risolutivi. Il malcontento che ne conseguì, indusse le ex popolazioni ricche a disconoscere l'autorità dei propri governi e quella dei patti internazionali da loro sottoscritti. Scoppiarono fervori religiosi, inneggianti alla fine del mondo civilizzato, che gettarono sempre più nel caos i già precari equilibri politici nazionali ed internazionali. L'Europa unita, da poco nata, andò totalmente in pezzi. La nostra penisola si spezzettò in realtà organizzative autonome in conflitto tra loro. La stessa sorte toccò anche a Germania, Spagna e Inghilterra, a causa degli antichi odi separatisti non più arginabili. Tutte le altre grandi federazioni mondiali superstiti crollarono una dopo l'altra. Il modo si ritrovò, così, ad avere un assetto politico peggiore di quello antecedente al XVIII secolo.

Uniche grandi realtà nazionali superstiti furono la Cina, l'India, l'Australia e la Francia. Queste ultime, eccezion fatta per l'Australia, possedendo l'energia atomica, risorse naturali sul proprio territorio e le capacità tecnologiche necessarie, realizzarono su scala nazionale un programma energetico basato sulle pile all'idrogeno a basso costo. Fortunatamente nessun detentore d'armi atomiche ebbe motivo d'utilizzarle. Molte delle 13.000 testate atomiche restanti bruciarono all'interno dei reattori termonucleari.

Il numero di guerre convenzionali verificatesi nel primo lustro di sconvolgimenti fu enorme, anche nei confronti dell'ultimo cinquantennio del secondo millennio. Tali conflitti si svolsero, nell'ultimo periodo, utilizzando l'arma bianca, non più realizzata in costosissimo acciaio ma con lame alternative fabbricate in ceramica o vetro. Le popolazioni schiacciate dai conflitti, tentarono di emigrare in massa e la mancanza di mezzi efficienti di locomozione li costrinse ad una fallimentare pellegrinazione a piedi o su zattere di fortuna. I reietti occuparono, in fine, quei territori di scarso interesse per i più forti e vi si aggrapparono disperatamente pur di sopravvivere. Contrariamente a quanto si sarebbe potuto pensare, il numero complessivo della popolazione terrestre, si ridusse solo per questo breve periodo. Notoriamente nella storia non si sono mai verificati sconvolgimenti tali da ridurre la crescita demografica della razza umana. Neanche le morti degli svariati milioni di persone nella seconda guerra mondiale hanno, in effetti, intaccato il numero d'abitanti della terra per più di un decennio.

In Italia la distruzione totale del sistema economico e politico avvenne in maniera traumatica. Le ondate di pellegrini, i moti religiosi e le guerre secessioniste non riuscirono però a soffocare la capacità di sopravvivenza degli abitanti. Grazie all'estesissima rete di gasdotti, alla presenza d'infrastrutture ed alla preparazione tecnica e scientifica della sua popolazione, si contenne l'emigrazione, degli italiani stessi, verso aree geografiche apparentemente più sicure. Si rese necessaria una nuova struttura sociale, che garantisse la continuità e la sopravvivenza alla maggior parte delle persone, permettendogli di riconquistare un proprio spazio in un mondo che non era più lo stesso.

Un nuovo ordine

Il nuovo ordine nasce nella città dell'arte d'arrangiarsi, Napoli. Quest'arte, messa a frutto dai partenopei esasperati, lentamente sfocia in una delle strutture societarie diffuse a livello planetario. Nel periodo storico da noi preso in esame, questo nuovo ordine prende il nome di PARTENOPEA, così definito dai medesimi appartenenti. Guardando il mappamondo le aree in parte sotto l'influenza della Partenopea, appaiono come macchie di leopardo. E' possibile fare parallelismi tra la diffusione di colonie greche della Magna Grecia ellenistica e Partenopea. L'insediamento di una colonia greca, non era necessariamente in urto con le popolazioni già presenti sul territorio. Al pari delle colonie greche, Partenopea, si è insediata nel mondo in maniera non sempre osteggiata, è necessario però tener presente che il nuovo ordine in questa fase storica è agli inizi e Partenopea può in ogni modo contare su di un nutrito gruppo di concorrenti.

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