Alla mamma
Da Pklab.
Cara mamma,
in ufficio questa mattina non c’è quasi nessuno e così mi sono detto: “perché non scrivere una lettera alla mia mamma, come quando stavo nell’Istituto?”. Allora non c’erano i telefoni come adesso e si scriveva; così non c’era pericolo che ti dimenticavi quello che volevi dire. E così ho pensato di fare come quando stavo nell’istituto, quando ho qualcosa da dire, una curiosità o un fatto successo, lo scrivo sul computer e quando ho riempito una lettera te la spedisco. Siccome a te piace leggere, potrai passare un po’ di tempo leggendo.
Qui non è successo niente di particolare in questi giorni; siamo andati al mare e per il resto il solito lavoro. Spero che anche da voi le cose vadano bene.
Quando sono stato giù mi ha fatto molto piacere che siamo andati a fare visita ad A**** e se la vedi salutala da pare mia.
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Quando non scrivo, leggo.
Tu mi chiederai quando lavoro? La mattina in ufficio sto sempre vicino al computer, ma il mio lavoro mi diverte e devo dire che non mi pesa neanche un po’. D’altra parte tu sai che ho lavorato anche in "mezzo alla terra" o con Michele a fare il carpentiere e quindi “la mia arte non è certo pesante”. Qui non tiro certo l’aratro anche se a volte le cose non vanno come uno vorrebbe, è sempre meglio di tante altre situazioni.
Ora smetto di scrivere perché altrimenti ti “faccio una capa piena di chiacchiere” e ti mando questa lettera. Poi continuerò a scrivere e quando avrò riempito qualche altra pagina te la manderò. Spero di farti cosa gradita.
Salutami tutti quanti e statevi bene.
Tanti baci
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
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