Alla mamma 3
Da Pklab.
Città del Sole, 4.9.
Cara mamma,
è iniziata un’altra settimana e mi auguro che ti trovi in ottima forma. Noi tiriamo avanti come al solito, senza infamia e senza lode. Non ho cose particolari da raccontarti, salvo quello che mi è successo tra sabato e domenica.
Dopo che abbiamo parlato al telefono con te, siamo andati a Civitavecchia; abbiamo comprato una coperta, un pantalone a Marco, uno a me ed un completino per il basket per Stefano. Quando siamo tornati, sono iniziate le sorprese: il colore della coperta non era buono. Poi abbiamo visto che il completino di Stefano aveva un taglio nella manica. Eravamo un po’ avviliti! La domenica mattina, poi … un’altra sorpresa: i pantaloni li avevamo pagati 10.000 lire in più. Allora abbiamo pensato di andare di nuovo a Civitavecchia. Marco e Stefano sono rimasti a casa e siamo andati solo io e Rita. Al primo negozio abbiamo restituito la coperta e gli abbiamo fatto vedere i pantaloni. Allora ci hanno detto che potevamo spenderci sia le 20.000 lire che avevamo pagato di più sia il prezzo della coperta che avevamo restituito. Così abbiamo preso due coperte (stavolta andavano bene) e 10 strofinacci. Il negoziante ci ha chiesto scusa per il disguido e ce ne siamo andati
Nell’altro negozio abbiamo fatto vedere il completino e subito ce l’hanno cambiato. Si vedeva, infatti, che non l’avevamo rotto noi e quindi non hanno avuto problemi. Ormai, visto che ci trovavamo, ci siamo fatti un giro e Rita ha trovato alcune cose che cercava e che non aveva visto sabato.. Siamo tornati a casa che avevamo fatto tutto.
E’ proprio vero … storta va e diritta viene!
Ora sto in Ufficio. Stamattina sono uscito per vendere i libri usati di Stefano e per cercare di comprarne qualcuno per Marco. Ti vuoi fare una risata? Per i libri di Stefano mi hanno dato 12 mila lire! Giusto perché non li voglio tenere in cantina, altrimenti non ne valeva proprio la pena. Per Marco ne ho trovato due! Domani andrò a farmi un altro giro per le bancarelle!
Siccome si sta facendo tardi e fra poco devo uscire dall’Ufficio, smetto di scrivere. Ti saluto e riprenderò a scrivere domani, se avrò qualche notizia. Statti bene!
Martedì 5.9
Ed eccomi qua! Oggi fa caldo come ieri, ma questa mattina faceva freschetto; ormai la temperatura si comincia ad abbassare. Ieri sera ha fatto anche un temporale a Ladispoli, con lampi e tuoni. Oggi mi sento un poco stanco, non tanto per il lavoro, ma per tutto quello che ci sta intorno: chi la vuole cotta, chi la vuole cruda, chi capisce una cosa e chi capisce un’altra. E così a volte uno si sente avvilito senza sapere perché e pensi che era meglio quando si stava peggio. Per questo mi piace scrivere. La sera a casa mi metto fuori al balcone e scrivo la mia letteratura latina e quella greca; poi continuo i miei studi etruschi. In questi giorni ho iniziato a trattare tutti gli imperatori romani, quello che hanno fatto e il tempo che hanno regnato. Mi diverto in questo e mi rilasso, anche perché mi piace tanto la storia. Scrivendo è come se esorcizzassi la situazione e trovo calma e serenità.
Saltando di pala in frasca, ti sei visto in televisione la beatificazione di Papa Giovanni e di Pio IX? A me ha fatto un certo effetto vedere che hanno fatto santo una persona che conoscevo, anche se non certo di persona. Fino ad ora ave vano beatificato solo gente che non sapevo che esistevano; anche quando hanno fatto beato Padre Pio non mi ha fatto nessun effetto, perché non lo conoscevo e pensavo che era un personaggio molto più vecchio di quanto non lo fosse. Invece Papa Giovanni me lo ricordavo, anche se come in un sogno, perché quando morì avevo appena cinque anni.
Oggi il marinaio che sta con me mi ha portato qualcosa dalla campagna e così da una parte risparmio qualcosa, dall’altra ci mangiamo un po’ di roba più genuina. È un bravo ragazzo,ma anche io, per mio conto, cerco sempre di trattare bene le persone.
Anche questa giornata sta per finire. Spero che tu e papà stiate bene e così anche tutti gli altri. Non te la prendere se a volte succede qualcosa che vorresti andasse in un altro modo. Che vuoi farci? Ognuno ha la sua testa. Ora smetto di scrivere e cercherò di spedire questa lettera quando esco dall’ufficio.
Salutami tutti quanti e spero che questa lettera vi trovi tutti in perfetta salute.
Vi abbraccio tutti.
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
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