Iperide

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IPERIDE (390 ca – 322 a.C)

VITA

Iperide nacque verso il 390 a.C. ad Atene. Ebbe a che fare con le grandi personalità del suo tempo: fu allievo di Isocrate, l’intransigente rappresentante del partito anti macedone, ascoltò Platone e, sebbene più anziano di qualche anno, fu seguace di Demostene.
Iperide partecipò attivamente alla vita politica. Dopo la sconfitta subita dai greci a Cheronea (1.9.338 a.C.) contro Filippo di Macedonia, egli propose di affrancare gli schiavi, ma per questo fu accusato e processato per incostituzionalità. L'oratore fortunatamente ottenne l'assoluzione. Si allontanò da Demostene, anch’egli anti macedone, durante il processo di Arpalo, ma poi si riconciliò con lui per organizzare dopo la morte di Alessandro Magno, la guerra lamiaca . Sconfitti, nel 322 a.C. Demostene si dette la morte per sfuggire agli uomini di Antipatro, mentre Iperide, raggiunto dai sicari di questo a Cleone, morì tra le torture nello stesso anno.

OPERE

Ad Iperide furono attribuiti 52 discorsi, tra cui la celebre "Difesa di Frine", l’etera accusata di empietà per aver introdotto il culto della dea Isodaide. Iperide, durante il processo, la fece denudare davanti ai giudici … e vinse la causa.
L’assoluzione si deve al fatto che i greci dell’epoca ritenevano che ciò che era bello era anche buono: Frine era molto bella e quindi non poteva che essere buona.
A noi sono pervenuti solo 6 discorsi e per di più lacunosi: "Per Eusenippo", "Contro Filippide", "Per Licofrone" e "Contro Atenogene", di carattere giudiziario, "Contro Demostene" (durante il processo di Arpalo del 324-323 a.C.) che determinò la condanna dell’accusato, l’Epitaffio (322 a.C.) per i caduti della guerra lamiaca.

Giudizio

Iperide fu molto ammirato dagli antichi. Questo grande oratore si distingue per semplicità di stile e per il vigore dialettico, ma anche per l’uso di una lingua non sempre pura.


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