Trentuno marzo

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-31 MARZO 
-Rasnal tular 31.3.2011 
-Paradiso anno zero dell’eternità (trattandosi di eternità, in Paradiso è sempre anno zero), un giorno di primavera, ore diciannove e trenta. 
-- Signore! La tavola è apparecchiata … se vuole accomodarsi! Gli ospiti stanno arrivando! 
-- Chi abbiamo a cena? 
-- Tutta la sua famiglia, poi Zeus, Odino, Manitù e Belzebù … 
-- Bene, bene! Stasera vorrei essere lasciato in pace … mi raccomando! 
-- Sarà fatto! 
-L’angelo fa un profondo inchino e poi chiude la porta davanti a se. 
-Terra anno 20 avanti era del MAO alias anno 1958 dell’era volgare, ore 19,50 del 31 marzo. 
-- Presto, presto! Preparate l’acqua calda, i panni … questa donna ha le doglie … il bimbo deve nascere, anzi dovrebbe già essere nato … ma perché non viene alla luce? 
-La levatrice dispone, chiede, si agita, si da fare … qualcosa non va! 
-Paradiso, ore 19.45. 
-- Signore! 
-- Che c’è? Ho detto che non voglio essere disturbato … cosa vuoi? 
-- C’è quel bimbo che doveva nascere fin dall’inizio del mese … ora la mamma ha le doglie. Però nessuna anima sta scendendo sulla Terra… 
-- Ma devo fare tutto io qui? Portami subito l’anima che deve andare da quel bimbo! E fai presto … fra poco ho la cena! 
-L’anima si presenta, accompagnata dall’angelo. 
-- Lo sapevo! Sempre tu! E’ un mese che ti ho detto di scendere sulla Terra. Ti vuoi sbrigare o devo arrabbiarmi? Ora vai subito giù e … arrangiati! Ora devo andare a cena e non voglio essere disturbato per tutta la serata. Hai capito? Ed ora …. Fuori! 
-L’angelo prende l’anima per un braccio e la porta fuori, chiudendo rispettosamente la porta. 
-- Fai il bravo! Vai sulla Terra … purtroppo devi fare da solo. Ora Deio deve cenare … ha alcuni ospiti … Buona fortuna! 
-- Come faccio ad andare sulla Terra? Non dovrei avere un angelo custode con me come tutti gli altri! 
-- Hai ragione … 
-L’angelo bussa di nuovo alla porta di Dio. 
-- Avanti! …. Ancora tu? Ti ho detto che non voglio vederti più. Fuori! – grida Dio in preda ad una crisi di nervi. 
-- Signore! – interviene l’angelo cercando di mettere pace – Per andare sulla terra c’è bisogno di un angelo custode .. 
-- E per queste sciocchezze devo intervenire io? 
-- Il fatto è che questa notte dovevano nascere altri quattro bambini … anzi … bambine Avevamo dimenticato lui… Ora ci manca un angelo! 
-- Ho capito! Ci penso io … passami il telefono! 
-L’angelo gli passa il telefono, Dio fa un numero: 
-- Pronto Lucifero? Ciao! Sono Dio. Senti, ho un problema. Ho qui un’anima che deve andare urgentemente sulla terra dove un bimbo sta nascendo … però mi manca l’angelo. Mi puoi dare una mano? A buon rendere ovviamente! 
-- Ma ti pare? Tra di noi? Ho qui un diavoletto che mi crea solo problemi e non vedo l’ora di togliermelo dalle scatole. Direi di mandare lui e così prendiamo due piccioni con una fava. Che ne dici? 
-- Benissimo! Grazie … Ci vediamo fra poco a cena! 
-- A dopo. 
-Così la povera anima, accompagnata dal diavoletto custode, entra nel corpo del bimbo. 
-Terra, ore 19.50. 
-- E’ nato! E’ nato! – dice la levatrice – E’ un bel bambino … grande e robusto! 
-- Uh! Ma è un maschio. Non doveva nascere una bambina? – Chiede una della casa 
-- Si! Hai ragione – le fa eco un’altra – I genitori hanno già due maschi! Questo è proprio inutile! 
-- Certo! Che cavolo è nato a fare! 
-- Proprio a rompere le scatole! 
-La levatrice sgrida le presenti per i loro commenti inopportuni … manco fosse nato una cosa brutta … dice lei. 
-Il bimbo intanto piange … ma non è il vagito di un bimbo … è l’urlo disperato di una persona angosciata. Si porta le mani alla testa e si afferra i capelli … la levatrice delicatamente cerca di calmarlo … il bimbo non ha più le mani in testa … tra le dita ha qualche capello e gocce di sangue …. Fuori della finestra un lampo attraversa il cielo da sinistra a destra … si ode il boato di un tuono. La levatrice come in trance guarda quel povero bimbo che continua a strillare e dice: 
-- Questo bimbo è nato sotto una stella cattiva. 

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