Simmaco

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SIMMACO (340 – 402)

Quinto Aurelio Simmaco fu uomo politico, oltre che scrittore ed oratore. Fu uno strenuo difensore della tradizione pagana. Tentò di riesumare i culti pagani, ma in questa sua opera trovò l’opposizione di Sant’Ambrogio.

La vita

Quinto Aurelio Simmaco nacque probabilmente nel 340. Dopo aver ricevuto un’accurata educazione scolastica e culturale, si avviò alla vita pubblica e già nel 364-365 lo troviamo Corrector del Brutium e della Lucania. Nel 369-370 fu a Treviri, alla corte dell’imperatore Valentiniano I e qui fece la conoscenza di Ausonio, precettore di Graziano, il figlio dell’imperatore.

Il 25 febbraio del 369 Simmaco compose un panegirico per il quinquennale di Valentiniano e forse anche il panegirico per Graziano (che qualche studioso pone nel 372). Nel 370 scrisse un nuovo panegirico per il terzo consolato di Valentiniano e nello stesso anno fece ritorno a Roma. Qui sposò Rusticana dalla quale ebbe una figlia (nel 371) e, dopo vari anni, un maschio cui diede il nome di Fabio Memmio Simmaco.

Nel 373 Simmaco fu proconsole in Africa. Nel 382 lo vediamo alla guida di una delegazione di senatori per discutere Graziano sulla questione dell’Ara della Vittoria, ma l’imperatore non vole riceverlo. Diventato Praefectus Urbis nel giugno del 384, affrontò, in tale veste, la questione dell’Ara della Vittoria con l’imperatore Valentiniano II, ma trovò l’opposizione di Ambrogio e ne ebbe la peggio. Sembra che durante la prefettura di Simmaco, terminata nel febbraio del 385, ci fu un bando di espulsione degli stranieri da Roma dovuto ad una crisi alimentare.

Simmaco morì nel 402.

Le opere

Simmaco scrisse Orazioni, Relaziones e Lettere.


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