Ordinamento civile

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-'''H.23.00'''<br />Un amico di un hotel molto grande della città chiama Giovanna e le chiede se da lei c'è tranquillità la notte. Ovviamente Giovanna dice di si: il suo albergo si trova sulle colline, in mezzo ai vigneti, e … a parte qualche civetta e gli uccellini la mattina presto ... <br />- Bene – dice l’amico - ti mando una nostra cliente che è appena arrivata, ma non sopporta i rumori della città...<br />'''H 24.00''' - Arriva il taxi ..la signora scende, litiga con il tassista per la tariffa; il tassista le lascia la valigia per strada e se ne va brontolando.<br />La signora entra, non saluta … (e quando mai!) .. fa segno a Giovanna di andare a prendere la valigia ... Giovanna va … prende la valigia ... poi le chiede i documenti … l’accompagna in camera (premessa: senza ascensore, tre rampe di scale con una valigia pesantissima) … Povera Giovanna ormai senza fiato.<br />'''H 00.30''' – la signora è in camera<br />'''H 6.30''' - rumori di zoccoli … la signora scende in costume e pareo …. Fissa Giovanna e le chiede in inglese: - Dov’è la spiaggia?<br />'''H 7.15''' – Giovanna e la signora davanti alla stazione … direzione Venezia.+'''H.23.00''' - Un amico di un hotel molto grande della città chiama Giovanna e le chiede se da lei c'è tranquillità la notte. Ovviamente Giovanna dice di si: il suo albergo si trova sulle colline, in mezzo ai vigneti, e … a parte qualche civetta e gli uccellini la mattina presto ... <br />- Bene – dice l’amico - ti mando una nostra cliente che è appena arrivata, ma non sopporta i rumori della città...<br />'''H 24.00''' - Arriva il taxi ..la signora scende, litiga con il tassista per la tariffa; il tassista le lascia la valigia per strada e se ne va brontolando.<br />La signora entra, non saluta … (e quando mai!) .. fa segno a Giovanna di andare a prendere la valigia ... Giovanna va … prende la valigia ... poi le chiede i documenti … l’accompagna in camera (premessa: senza ascensore, tre rampe di scale con una valigia pesantissima) … Povera Giovanna ormai senza fiato.<br />'''H 00.30''' – la signora è in camera<br />'''H 6.30''' - rumori di zoccoli … la signora scende in costume e pareo …. Fissa Giovanna e le chiede in inglese: - Dov’è la spiaggia?<br />'''H 7.15''' – Giovanna e la signora davanti alla stazione … direzione Venezia.

Revisione 16:38, 16 Ott 2010

Table of contents

ANSIA A ORDINAMENTO CIVILE

Mentre mi trovavo con la testa tra le mani perché mi faceva male alla capa, mi viene una signora … devo dire pure …. (capisci a me!) che mi dice: - Segretario, devi fare il sito dei saddoni anche a ordinamento civile.
Io ho cercato di protestare, in verità molto timidamente, e gli ho detto:
- Ma voi chi siete!
- Sono la presidentessa emerita e quindi ti ordino di fare il sito.
- Ma siete sicura? Veramente io sapevo che il Presidente era maschio … non è che voi non mi piacete, ma lui, dico, lui mi pagava.
- Embè? Ti pago anche io. Ti do il doppio di quello che ti dà il presidente.
Siccome non è che me la passo proprio tanto bene, un doppio lavoro ci voleva e così mi sono preso a carico pure la presidentessa. Mi aggio fatto un po’ di conti … prima non prendevo niente … poi il presidente perfetto mi ha raddoppiato lo stipendio; ora questa mi da due volte quello che mi da l’ANSIA. Dovrei prendere un sacco di soldi ... ma allora come mai quelli della banca mi stanno cercando per mare e per monti tutti incazzati.
Mamma mia che male di capa. Comunque, pure se tengo 'e probblemi, chiano chiano mi metto a fare pure il sito dell’ANSIA a Ordinamento Civile. Basta che la finite … però abbiate un po’ di pazienza … sarà per la prossima volta … che male ‘e capa.


FALSE CREDENZE

Per campare mi ero adattato a fare il venditore di enciclopedie o forse facevo l’assicuratore, ora non ricordo bene. Durante uno dei miei giri presso i clienti o futuri clienti, mi trovai in un vicolo … c’erano alcune signore ed io ovviamente subito provai a decantare la bontà del prodotto che offrivo. Si chiacchiera, si domanda, si risponde. Durante la conversazione, una di loro mi chiese dove abitavo. Ovviamente risposi, ma appena sentito il nome della mia borgata, la stessa mi fece:
- Anche mio marito abitava in quella borgata prima di sposarci. Si chiama Romualdo … lo conosci?
- Certo! – risposi.
- Sai … mio marito parla spesso di un suo cugino che abitava nella borgata… un ragazzo eccezionale. A scuola fin da bambino era un vero genio; ogni anno saltava una classe ed infatti dalla prima elementare saltò alla terza e dalla terza in quinta.. Poi andò a studiare a Salerno, ha fatto il Liceo Classico ed ora studia legge. Si chiama (……). Mica lo conosci?
- Stai parlando di (….), cugino di Romualdo? E come se non lo conosco …. Sono io!
La signora mi guardò stupita. Barba incolta alla Bakunin, capelli lunghi e spettinati, camicia militare con le maniche arrotolate, jeans sdruciti: evidentemente non credeva ai suoi occhi. Un lampo di delusione apparve sul voltò.
- E io mi credevo chissà chi eri!- mormorò delusa, quasi schifata.

VENDETTA

ovvero la rivincita di Giovanna sul cliente borioso

A volte capita il cliente sbruffone che si atteggia con inutili battute, freddure o inutili richieste .... ma si sa, la vendetta è un piatto che va servito freddo...
e Giovanna l'ha messo in menù, dopo i consigli dei suoi amici (*) e (*).
- " Cameriera! .... Il conto! Veloce...veloce! "
- "Certo ...eccolo, eccolo!"
Il cliente, altezzoso, schifata apre il portafoglio e fa cadere una fisar...monica di carte di credito ... Visa " America express..Master..ecc ecc.
- " Quale vuole ? - chiede con aria quasi schifata.
- ......Quella VERA !! - rispondo io con freddezza.
Da vedere la faccia del borioso!

TROPPO BRAVO

Per tirare avanti, tra l’altro, ho fatto anche il carpentiere. Appena possibile, Michele mi faceva “guadagnare qualche giornatella”, soprattutto d’estate quando l’attività era più richiesta.
Fu così che, avendo avuto Michele la richiesta di rifare lavori ad alcune case di Monticelli di Sopra, fui precettato. Così mi presentai con Michele al lavoro con il mio martello da carpentiere al fianco, come la fondina della pistola. Lavorammo per vari giorni ed ovviamente diventai amico con gli abitanti del vico, con i quali scambiavo sempre qualche battuta, mentre i bambini avrebbero voluto aiutarmi a preparare la calce ed il cemento quasi a volermi ripagare delle caramelle che quotidianamente distribuivo.
Un giorno un signore, vedendomi lavorare, mi dice:
- Michele ha sempre voglia di scherzare … ora ti prende pure in giro … pensa: ha detto che tu non sei un carpentiere, ma stai all’Università. Che simpatico, Michele, trova sempre una battuta!
- Ma io sono veramente uno studente universitario … A volte lavoro con Michele per guadagnarmi qualcosa e non chiedere soldi a casa! – rispondo.
- Ti ci metti anche tu? Mi volete sfottere e vi siete messi d'accordo? Ma non ci crederò mai … Tu sei un carpentiere nato!
Le mie rimostranze furono vane. Il tizio non volle sentire ragioni e non volle credermi. Fu così che il giorno successivo portai con me il libretto universitario, con foto ed esami sostenuti. L’ultimo esame l’avevo superato proprio qualche giorno prima.
A vedere il libretto universitario, il poveraccio dovette convenire. Dopo averlo scrutato minuziosamente, me lo restituì e nel farlo sussurrò:
- Se non avessi visto il libretto universitario, non ci avrei creduto mai. Sei troppo bravo come carpentiere, dai retta a me...

LA GENTILEZZA DI GIOVANNA

Giovanna si trova in città .... Vede una signora molto anziana, i capelli completamente bianchi e talmente curva che mi sembrava impossibile che riuscisse a vedere davanti a sé ... sta ferma, sembra indecisa, perplessa. Chi sà perchè! Forse aspetta qualcuno? Bah!
Ad un tratto Giovanna s'illumina d'immenso come Giuseppe Ungaretti .... intuisce che vuole attraversare la strada. Allora, animata da spirito da boy scout in cerca della buona azione da compiere, si precipita a chiederle se la poteva aiutare.
La vecchietta, diventata improvvisamente vigorosa, per tutta risposta, la colpisce violentemente un con la borsa ....
Giovanna, mentre la signora le dava un'ultimo colpo con la borsa, si da precipitosamente ad una fuga ignominiosa, mentre la gente gente la guardava un po' schifata.

TANTE SCUSE

Mi trovo in un grande negozio … mi sembra la Standa o qualcosa di simile. Guardo distrattamente gli abiti e le varie mercanzie, mentre mia moglie ceca qualcosa per il bambino. Ad un tratto urto fortemente un tizio. Subito gli chiedo scusa per la mia goffaggine e poi mi allontano. Anche il signore che ho urtato si allontana, ma senza rispondermi, in silenzio.
Stranamente, mi sembra di conoscere di conoscere quel tizio e così torno indietro per accertarmene e … per salutarlo.
Anche lui, però, cosa strana, sta venendo verso di me … Sorrido … mi sorride …
Avevo urtato uno specchio.

EVADERE DALLA CITTA’

H.23.00 - Un amico di un hotel molto grande della città chiama Giovanna e le chiede se da lei c'è tranquillità la notte. Ovviamente Giovanna dice di si: il suo albergo si trova sulle colline, in mezzo ai vigneti, e … a parte qualche civetta e gli uccellini la mattina presto ...
- Bene – dice l’amico - ti mando una nostra cliente che è appena arrivata, ma non sopporta i rumori della città...
H 24.00 - Arriva il taxi ..la signora scende, litiga con il tassista per la tariffa; il tassista le lascia la valigia per strada e se ne va brontolando.
La signora entra, non saluta … (e quando mai!) .. fa segno a Giovanna di andare a prendere la valigia ... Giovanna va … prende la valigia ... poi le chiede i documenti … l’accompagna in camera (premessa: senza ascensore, tre rampe di scale con una valigia pesantissima) … Povera Giovanna ormai senza fiato.
H 00.30 – la signora è in camera
H 6.30 - rumori di zoccoli … la signora scende in costume e pareo …. Fissa Giovanna e le chiede in inglese: - Dov’è la spiaggia?
H 7.15 – Giovanna e la signora davanti alla stazione … direzione Venezia.



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