Il mio barbiere

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-Città del Sole, 27.6.2002 
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-È sera. Io mi trovo a Salitto, ma non ricordo se sono di passaggio, se sono nel presente o nel passato. Forse sono nel presente e mi trovo ad Olevano per qualche giorno di vacanza. Dunque … sono a Salitto, sulla strada poco prima di arrivare alla chiesa di Santa Lucia, proprio dove un tempo si fermavano gli autobus e facevano manovra. Sono con il mio amico Claudio. Il fatto in sé è strano, perché non ricordo di essere mai uscito a passeggio con lui, neppure quando eravamo compagni di scuola delle elementari. Ad un tratto vedo Peppe, il mio barbiere, che sta abbassando la saracinesca del suo salone che stava un poco più sopra di dove ora ha il salone Valentino. 
- 
-Io vorrei salutarlo perché, nonostante la differenza di età, ci lega una lunga amicizia, una immensa stima e, perché no?, una grande simpatia. Mi rendo subito conto, però, che la persona che sta abbassando la saracinesca non è Peppe, bensì un altro uomo: si tratta di un suo operaio, non di un apprendista (come sarebbe piaciuto ancora a lui di averne), ma un operaio. Vado più avanti e giungo proprio dove aveva il salone negli ultimi tempi, prima di morire. Vedo Peppe steso per terra, nella cunetta, un po’ più avanti della porta del suo salone, quasi sotto i gradini della sua casa. Lo saluto (allora posso dire che ero a Olevano di passaggio). 
-Egli mi guarda, mi sorride come per dirmi: “Grazie del saluto, ma io non ti conosco o, almeno, non ti ho riconosciuto. Non so chi sei”! 
- 
-Prima che io possa parlare, egli mi riconosce e mi sorride di nuovo, con un sorriso stanco, espressione di una stanchezza inenarrabile, la stanchezza di chi vorrebbe dormire tanto e gli pesa anche il parlare. Ed infatti con voce fioca e spossata, indicando Claudio, mi fa: 
- 
-- E questo chi è? Il tuo masto? 
- 
-- Come, non lo conosci? – faccio io, stupito ed anche un po’ deluso per il fatto che il mio amico non si ricordi più di me, di cosa faccio e di dove vivo – È il figlio di …. il padre si chiamava … 
- 
-- Non me lo ricordo! Sai, questa gente che non è di qua. 
- 
-Mi sono svegliato! 
- 
-'''È del Tuscio''' 

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