Pompeo Trogo
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POMPEO TROGO
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La vita
Contemporaneo di Tito Livio, ma opposto a lui come sentimento e concezione della storia, fu Pompeo Trogo, vissuto e fiorito tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C.. Originario della Gallia Narbonese, apparteneva all’aristocrazia ellenizzata che aveva collaborato con l’invasore romano ottenendo la cittadinanza. Suo nonno aveva un rapporto di clientela con Pompeo Magno ed aveva avuto il privilegio di fregiarsi del suo nome.
Le opere
Pompeo Trogo fu autore di alcuni trattati scientifici e di una storia universale. Quest’ultima, dal titolo Historiae Philippicae, in 44 libri, è incentrata sull’impero macedone. Di essa ci restano alcuni frammenti ed un compendio di Giustino del III secolo. Questo epitome, però, non è un riassunto dell’opera; Giustino, infatti, ha estratto i principali punti dell’opera di Trogo e li ha collegati tra loro, ricavandone ben 250 capitoli (“Di questi 44 libri – dice Giustino nella prefazione all’epitome – ho estratto quello che mi è parso più degno di essere conosciuto”). Per questo motivo la conoscenza che abbiamo di Pompeo Trogo è più che buona.
Giudizio
L’opera di Pompeo Trogo è una storia dell’oriente avente come perno la dinastia macedone. Nei primi libri viene fatta una storia della Grecia e dell’Asia, poi ci si sofferma su Filippo di Macedonia e suo figlio Alessandro. Notevole interesse rivestono poi tutti i rapporti della Grecia con Roma: le guerre di Pirro, di Filippo V di Macedonia, di Perseo, di Mitridate, dei Parti.
Si nota subito che Pompeo Trogo reagisce con forza all’indirizzo della storiografia romana; non si tratta, però, solo di prospettiva diversa, quanto di puro spirito anti romano. Questo emerge con chiarezza in tutta la narrazione, da ciò che mette in rilievo e quello che nasconde o che minimizza.
Gli eroi di Pompeo Trogo sono Filippo ed Alessandro, ma anche Pirro, Annibale e Mitridate. Lo storico cerca di sminuire l’importanza egemonica di Roma, lasciando intravedere un senso di sfiducia nella direzione politica dell’Urbe proprio quando essa appariva più forte e più saggia. Il mito di Roma trionfante di Tito Livio non seduce per niente Pompeo Trogo che vede le vicende con occhio disincantato. Proprio per questa posizione di non allineato, egli è, per noi, un autore di enorme interesse.
Bisogna pur dire, inoltre, che Pompeo Trogo è stato l’unico, tra gli antichi e moderni, consapevolmente o meno, a non commettere l’errore di prospettiva di vedere tutta la Storia in funzione di Roma.
Le fonti
Le fonti che usa Pompeo Trogo sono greche, dagli ellenisti Duride e Filarco fino al contemporaneo Timagene, molto conosciuto per le sue posizioni anti romane. Non sono, ovviamente, solo le fonti a fargli vedere la Storia da un’angolazione diversa dagli altri storici romani, ma anche una intima convinzione.
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