Svetonio
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Caio SVETONIO Tranquillo (sec. I-II)
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La vita
Di Caio Svetonio Tranquillo, storico, sono scarse e insicure le notizie della sua vita. Nato forse a Roma intorno al 70, figlio di un ufficiale di rango equestre, esercitò la professione di retore e di avvocato. Godette dell'amicizia di Plinio il Giovane che gli fece avere qualche onore da Traiano. Divenne in seguito segretario privato di Adriano e come tale ebbe accesso agli archivi imperiali. Nel 121, però, Svetonio perse questo il posto, pare, per aver mancato di rispetto verso Sabina, la moglie dell'imperatore, durante l'assenza di questi in Britannia.
Opere
Ritiratosi a vita privata, Svetonio attese alla composizione delle sue opere. Alcune di esse, anche scritte in greco, spaziavano nei campi della storia, delle antichità, delle scienze, della letteratura e della linguistica.
Il “De viris illustribus” conteneva brevi biografie di importanti personaggi della letteratura, divisi per attività (oratori, storici, poeti, filosofi, retori, grammatici); a noi è giunto il libro “De grammaticis et rhetoribus” e qualche parte dei rimanenti, soprattutto del "De poetis", con notizie fondamentali su Terenzio, Virgilio e Orazio. Perdute quasi completamente le opere di erudizione, tra cui un'ampia enciclopedia dal titolo Prata, si è conservata per intero l'importantissima “De vita Caesarum”. In otto libri, essa contiene la vita dei primi 12 imperatori, compreso Giulio Cesare, e con i 3 dell'anno 69, Galba, Otone e Vitellio, riuniti nel libro settimo, e i 3 della casa Flavia nell'ottavo.
Giudizio
Quello della biografia era un genere letterario allora molto in voga. In Svetonio ogni biografia segue uno schema costante, senza riguardo per la cronologia: comincia con la storia della famiglia e con gli anni giovanili del personaggio, quindi passa alla carriera politica e all'aspetto fisico, alle vicende private e all'elenco delle virtù e vizi. Ciò toglie unità all'esposizione ed elimina ogni respiro e approfondimento veramente storico.
Nelle biografie non si dedica attenzione al periodo nel suo complesso, all'ambiente e alla situazione politica; si ha a che fare sempre e solo con l'imperatore, presentato in episodi e particolari separati uno dall'altro, senza unitarietà nella costruzione del carattere e senza solidità e armonia di giudizio. Le imprese importanti o i fatti di maggior peso reale non hanno più spazio e considerazione di particolari curiosi e stuzzicanti. In tal modo l'opera di Svetonio riesce molto interessante per il lettore e per il quadro minore della vita degli imperatori, ritrovandosi in essa una grande quantità di aneddoti e di dettagli pettegoli, attinti dall'erudizione dell'autore e dalle fonti della segreteria imperiale.
Fortuna e stile
Lo stile di Svetonio non ha nessuna gravità, ma è chiaro e semplice.
Per noi Svetonio è, insieme alle opere di Tacito e di Dione Cassio, fonte primaria, e per taluni aspetti l'unica, su un periodo importantissimo della storia di Roma.
Svetonio fu molto letto e imitato nella tarda latinità e nel Medioevo.
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