Sul lavoro degli immigrati

Da Pklab.

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SUL LAVORO DEGLI IMMIGRATI

Città del Tuscio, 9.2.2001

Servono gli immigrati? A sentire quegli scienziati del governo, i politici, la caritas, l’arci qui, l’arci là, i centri a destra, i centri a sinistra e via discorrendo, servono … e tanti! Chi per un motivo e chi per un altro, tutti quelli che parlano in televisione o sui giornali chiedono l’arrivo di nuovi immigrati, senza i quali andremo verso la rovina. A volte, con giri di parole che solo loro comprendono, spiegano anche il perché! Non mi convincono molto, però, ma tanto è: gli immigrati devono venire in Italia, ne devono venire il più possibile e occorre adoperarsi per farli venire … Punto e basta!

Ma cosa dicono quelli che non parlano in televisione, non sono intervistati dai giornali, quelli che non fanno parte di nessuna associazione di beneficenza, quelli, insomma, che la mattina si tolgono la giacca? Questi non hanno diritto alla parola … anche perché in questo paese è inutile! Le persone comuni, quelle dotate di normale buon senso, fanno riflessioni molto diverse dalle varie associazioni, anche perché sono solo loro a sopportare i disagi ed i problemi che gli immigrati arrecano. È ovvio che certe cose non si possono dire, a meno che non si voglia far appioppare il marchio del razzismo … ma la gente comune le pensa e, solo tra di loro, le dice.

Gli immigrati hanno gli stessi diritti del cittadino italiano … in nome di questo concetto il povero italiano è fottuto. Assegnazioni di alloggi popolari? Chi può sperare di poter gareggiare e vincere quando a concorrere ci sono immigrati che guadagnano (o risultano guadagnare) pochissimo ed hanno uno stuolo di figli a carico? Per questo le case popolari sono una chimera! Asili per i bimbi? Ma (a parte che sarebbe da razzisti escluderli) sono per gli immigrati, che guadagnano poco ed hanno un nucleo familiare numeroso! Buoni libri? Sussidi vari? Perché continuare? Sono cose note a tutti, soprattutto alla classe politica e a chi dirige le varie associazioni di buonisti. Il fatto è che essi (politici e buonisti, sia chiaro) non gareggeranno per una casa popolare e quando la vogliono (abbiamo avuto esempi in passato) non hanno certo bisogno di concorrere con la povera gente; non chiederanno il buono libri (altri modi hanno per avere i libri gratis), non hanno problemi se devono andare in ospedale, non sono per loro i tempi biblici di attesa.

Da questi pochi esempi, abbiamo visto che per la gente comune gli immigrati sono solo un danno! In ogni caso vediamo ora un po’ i lavori che fanno, quelli per i quali sono ritenuti necessari, quelli che nessuno vuole fare. Non mi voglio spostare troppo dalla zona dove abito, non chiedere notizie a nessuno, riferirò cose che sono sotto gli occhi di chiunque voglia vedere. Un sabato mattina qualunque … Poiché è il mio giorno libero, accompagno i ragazzi a scuola e poi, per risparmiare qualche soldo, mi avvio verso il discount per fare una parte della spesa. Uscendo dal negozio, mi si avvicina un giovane, sicuramente asiatico, probabilmente indiano o pakistano, che pretende di portarmi il carrello della spesa. Non sono vecchio (ho solo 40 anni), non sono storpio, non sono anchilosato e quindi è evidente che non ho bisogno d’aiuto, soprattutto non mi serve nessuno che mi aiuti a spingere fino alla macchina un carrello che ho già spinto dentro il negozio. Alle sue insistenze, sono costretto ad essere scortese! Il tale si allontana e ripete il gesto con ogni signora che esce dal negozio. Tutte rifiutano l’aiuto (normalmente sono giovani e con la macchina), ma qualcuna gli da una moneta per paura o per toglierselo dai coglioni … il tizio intasca e si allontana verso una nuova preda. Non credo che questo “cristiano” sia venuto dal lontano Pakistan o giù di lì, portandosi i soldi che gli consentono di vivere, solo per aiutare gli italiani a spostare il carrello della spesa? Voi che ne dite? E di quest’immigrato che abbiamo bisogno?

Torno a casa … mia moglie mi aspetta per andare al mercatino giornaliero, quello vicino alla Conad. Appena parcheggiato la macchina, mi si avvicina un quindicenne, anch’esso sudorientale che mi vuole vendere qualcosa. E peggio di una pittima … mia moglie ha paura che, quando ci allontaniamo, per dispetto, ci possa fare un danno alla macchina. Lo guardo da lontano per controllarlo, ma sembra che abbia adocchiato una nuova vittima, una signora anziana. … poveraccia!

Entriamo nel mercato della frutta e verdura … una croce! Ogni due minuti si avvicina qualcuno (alla fine ne avrò contati almeno 5 o 6, tutti rigorosamente sudorientali) che vuol venderci una bustina piena di aglio. Non è che voglio impedirgli di vendere (anche se ci sarebbe da discutere), ma il fatto è che te lo sbattono sotto il naso, a volte ti sopraggiungono alle spalle, ti toccano … più di una signora si spaventa e dà una 500 lire senza comprare niente: bisogna pagare anche per non essere importunati!

Ritorno al parcheggio … ora non c’è solo quel ragazzo a tentare di vendere qualcosa. Si sono aggiunti 3 pezzi di marcantoni neri, africani questa volta sono sicuro, che si avvicinano alla gente, soprattutto alle signore anziane, tentando di vendere la loro mercanzia. Nonostante il rifiuto, continuano ad importunare, toccando loro la spalla se si girano … più di una persona dà loro una moneta o lascia il carrello con la 500 lire e va via spaventata... È anche per questo motivo che mia moglie non prende più il carrello per fare la spesa. Alle spalle del mercato c’è il municipio con il comando dei vigili urbani …. figurati se un vigile interviene o almeno si fa vedere: in un parcheggio non ci sono da fare multe per divieto di sosta! Arriviamo alla CONAD e qui incontriamo un altro strano personaggio, un polacco questa volta, anche lui pronto a distribuire i carrelli per la spesa. Ho scoperto che questo tizio ha anche un doppio lavoro: la domenica, infatti, lo puoi vedere sui gradini della chiesa che chiede l’elemosina … cosa non si fa per pagare le pensioni ai poveri vecchi italiani ...

Se poi andiamo a farci un giretto sul viale, vediamo tanti stranieri che vendono Compact Disk (non credo originali e con timbro SIAE) e mercanzia varia, ma non mancano quei tre o quattro (giovani, naturalmente, e normalmente albanesi o di quelle parti) che chiedono l’elemosina in quanto tutti hanno figli da mantenere; uno aveva addirittura un nipote.

Come si può vedere, nel giro di poche ore ed in poco spazio, ho incontrato più di una decina di immigrati dediti alla loro attività quotidiana per la quale si vuole che vengano nel nostro Paese. E quanti altri, come questi, ce ne sono sparsi in tutta l’Italia? Centinaia di migliaia, potete scommetterci. Sono quelli di cui abbiamo bisogno, secondo il parere di quei cialtroni che un popolo di idioti si è scelto come governanti? Sono questi che pagheranno le nostre pensioni? Che barzelletta! Neanche il più comico dei comici arriverebbe a raccontare questo! In ogni modo, se proprio vogliono farci intendere che servono nuovi immigrati, cominciassero con il mandare via questi, che non solo non producono ricchezza, ma generano povertà, creano disagio e malumore nella gente perbene.

Queste sono le cose che vedo io e che vede la gente comune. Il primo ministro italiano, i governanti, i vescovi, la caritas e via discorrendo affermano, però, che servono nuovi, tanti immigrati. Se non sono in cattiva fede (ma sono in cattiva fede, datemi retta), vuol dire che non conoscono la realtà della gente comune perché di quella gente se ne infischiano, anche se è sulla loro pelle che ricavano i lussi e le loro ricchezze. D’altra parte questi “soloni” che richiedono l’arrivo di nuovi immigrati non saranno mai importunati dal venditore di aglio, dal polacco vicino ai carrelli della spesa, dal negro che vuole vendere qualcosa. Essi non andranno mai al supermercato, al discount e negli altri casi ci pensa la scorta, anch’essa pagata con i soldi della gente che tanto idiotamente li ha eletti e continua a votarli.

Già immagino quello che state pensando: sono il solito esagerato! Ed allora diamo un’occhiata al giornale che distribuiscono (gratis, per fortuna) nella metropolitana. Notizie solo di oggi (9.2.2001), ma ogni giorno è la solita solfa.

In prima pagina: “Aggredito e picchiato a sangue per un paio di scarpe da ginnastica. È successo a Milano ad un ragazzo di 15 anni. Tre coetanei (stranieri secondo la testimonianza dell’aggredito) lo hanno circondato in una via del centro storico e lo hanno preso a schiaffi e pugni. Poi gli hanno strappato dai piedi le costose scarpe sportive Nike e sono fuggiti per le viuzze della zona”.

Pagina 5: "Ostia – È finita con una sparatoria un’operazione dei carabinieri di via Inselci che, dopo aver pedinato tre albanesi fino alla pineta di Castelporziano, sono intervenuti allo scambio di 50 chili di droga. Quando gli extracomunitari si sono visti braccati, uno di loro ha estratto la pistola. Un carabiniere ha sparato colpendolo al petto. È stato trasportato al Grassi, gli altri due sono stati arrestati”.

Pagina 6 (più ricca di notizie):
"Torpignattara – Tre straniere costrette a prostituirsi sulle strade della Capitale, un’ucraina e due slave tra i 23 e i 26 anni, hanno deciso di denunciare il loro sfruttatore, M.M. serbo di 32 anni, facendolo arrestare. Le ragazze, in Italia dall’anno scorso, fruttavano all’uomo fino a un milione e mezzo al giorno”.

"Prati – Due albanesi di 27 e 19 anni sono stati arrestati mentre tentavano di rubare un’autovettura parcheggiata in via Angelo Brofferio. Un agente di polizia è stato colto da malore dopo aver inseguito a piedi uno dei due ladri. Soccorso è stato ricoverato al Santo Spirito."
"San Basilio – Quattro rumeni, tre uomini ed una donna di età compresa tra i 22 ed i 25 anni, sono stati trovati in possesso di merce rubata nel corso di un controllo mentre si trovavano a bordo di una Audi 80 sulla via tiburtina. Si tratta di cellulari, oggetti di profumeria e un ferro da stiro; rinvenute anche sei carte di credito rubate. Abusivismo commerciale: Dieci commercianti immigrati abusivi sono stati identificati e due sono stati espulsi perché trovati senza permesso di soggiorno. Arrestato anche un marocchino trovato con centinaia di compact disc musicali e dischetti per play station contraffatti." (Metro - 20.3.2001)

Che dire? Evidentemente, ad uno che non è esperto di economia o ad un razzista, potrebbe sembrare che questa gente sia dannosa … ed invece no! I nostri esperti politici sanno bene che vendere roba contraffatta senza pagare le tasse è solo uno dei tanti modi per pagare le pensioni agli italiani.

Non è che voglio fare di ogni erba un fascio e mi rendo conto che ci sono anche coloro che non commettono reati, che si guadagnano la vita lavorando. E per questo leggiamo una lettera del 3 aprile 2001 di una lettrice del Metro.

I lavavetri al semaforo come una tangente – È diventata una “tangente” il lavaggio dei vetri al semaforo. Ogni santo giorno che Dio ci manda sulla terra ad ogni semaforo c’è l’extracomunitario che vuole lavarmi il vetro, a tutti i costi. Questo provoca un misto di impotenza e frustrazione, perché mi impedisce di decidere se voglio o no farmi lavare il vetro.
La gentile lettrice usa un tono molto soft per non essere accusata di razzismo, un marchio che nessuno vuole perché tutti hanno paura al punto di dire cose che non pensano. Tutti sanno cosa succede se rifiuti di farti lavare il vetro. La povera gente è in balia di questa gentaglia che ormai fa quello che vuole, avendo capito che per loro c’è l’impunità assoluta, che l’Italia è una terra di conquista, che tutto è loro permesso in nome dell’anti razzismo, del solidarismo, del buonismo, della … coglionaggine degli italiani. E poichè lo Stato ha perso il controllo del territorio, ormai l’immigrato, fa quello che gli pare e piace. Se ti rifiuti di farti portare il carrello della spesa, ti segue comunque e cerca di metterti le buste in macchina, e chiede, e cerca e vuole… sempre più spesso diventano prepotenti e minacciosi quasi come si stesse negando un loro diritto naturale. Tanti danno loro la cinquecento lire del carrello, per non essere importunati ulteriormente … tutto inutile; sempre più spesso quelli fanno capire che non gli basta, che con quella moneta non ci fanno niente, che bisogna dare loro di più. Ormai non si può uscire più liberamente … e se ci provi, come minimo devi stare attento a dove metti i piedi e zigzagare tra CD contraffatti e merce varia sui marciapiedi….

Non vado oltre. Se questi sono gli immigrati che arrivano, teneteveli voi, perché se sono questi che dovranno pagarmi la pensione … prevedo una triste vecchiaia!

Anche questa è del Tuscio thumb_Anonimo_olevanese.jpg

Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo

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