MAO 2 - La storia

Da Pklab.

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SECONDO LIBRETTO DEI PENSIERI DEL MAO

Dedicato a me
senza il quale difficilmente
quest’opera avrebbe visto la luce


Premessa

Per il lettore

Erano lontani i giorni in cui il Tuscio ispirava ammirazione e rispetto, timore e, forse, devozione; di lui ormai si erano perse le tracce ed anche il ricordo era diventato fioco, anzi era svanito con lui.

Ricordando il Tuscio

Chi si ricordava più del Tuscio? Probabilmente nessuno: i giovani sono troppo giovani perché conoscano cose antiche ed i vecchi troppo vecchi per ricordare cose nuove. A me, però, sarebbe piaciuto conoscere ancora qualcosa di lui e dei suoi insegnamenti, della sua saggezza, del M.A.O., degli avvenimenti che avevano portato alla sua fine...
... il caso una volta tanto volle darmi una mano.
Orbene, avvenne che un giorno, per sbaglio, mi trovai a passeggiare per le vie del paese dove ero certo che aveva vissuto il Tuscio e così decisi di cercare la casa dove egli aveva abitato: per me sarebbe stato come scoprire un monumento, visitare un tempio, rivivere antichi fasti ... Un vecchietto ozioso, che sonnecchiando prendeva serenamente il sole sopra lo scalino di una casa, mi indicò, con molta certezza e con qualche perplessità, il numero civico corrispondente … non era lontano quello che stavo cercando. Ero un po’ emozionato ... già da lontano vedevo una lapide e per un momento dovetti ricredermi sul trattamento che era stato riservato a quel grande uomo qualunque: i suoi concittadini avevano voluto onorare la sua memoria e non l’avevano certo dimenticato, come pure sostenevano gli storici di parte avversa. Mi apprestai a leggere le parole, sicuramente nobili, che erano state dedicate al Tuscio. Quando fui più vicino, però, mi accorsi che non si trattava di una targa commemorativa, bensì di un cartello, su cui era scritto (ma ormai le lettere erano state sbiadite dal tempo): “Affittasi o vendesi a prezzo davvero modico e in ogni caso trattabile”. Non era proprio quello che mi sarei aspettato, ma sempre qualcosa era ... d’altra parte non si può avere tutto dalla morte. Essendo ad ogni modo la porta aperta, chiesi al vecchietto, che mi aveva seguito non so se per controllarmi o per l’eventuale provvigione che sperava di ricavare nel caso di un mio acquisto, se mi era consentito di entrare per dare un’occhiata, sperando segretamente di rinvenire qualche documento, sfuggito a ricerche precedenti, che mi illuminasse ulteriormente. In cuor mio mi sentivo un novello Poggio Bracciolini mentre si apprestava a ritrovare il "De Rerum Natura" di Lucrezio, qualche orazione di Cicerone o la "Institutio Oratoriae" di Quintiliano.
Il vecchio, che aveva intuito il mio interesse più che nullo per l’acquisto, quasi con indifferenza, ma con molta cordialità, mi assicurò che non gliene fregava assolutamente niente, né a lui né a nessun altro ... e così entrai. La fortuna mi fu particolarmente amica e le notizie ed il materiale raccolto oltremodo interessanti.

Personaggi del MAO

I pochi altri che avevano militato nelle file dei Tusci ed avevano vissuto, sia pure per poco, un tempo d’oro, non sopportando la perdita della loro dignità, si diedero alla macchia (la Macchia è una frazione di Montecorvino Rovella, un comune vicino. Quindi è da ritenersi veritiera quella tradizione che tramanda che buona parte dei Tusci sia andata in esilio. N.d.A). Da allora attaccano il nemico di sempre con imboscate, scaramucce, attacchi improvvisi ed imprevisti, secondo la tattica del Temporeggiatore, nell’attesa di poter restaurare la Città del Tuscio.


thumb_Anonimus_Olibanuser_baby_cries_about_world_s_trouble.jpg Piccolo Anonimo Olevanese piange sui mali del mondo

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