Vassalli Valvassori e Valvassini

Da Pklab.

VASSALLI, VALVASSORI E VALVASSINI

Città del Sole – 30 giugno 2010

Ormai è chiaro: ci vogliono ridurre in schiavitù! … democraticamente, cristianamente, legalmente, ma ci vogliono ridurre alla schiavitù. E ci stanno riportando verso un altro Medioevo, ma non verso il glorioso dei Comuni e delle Signorie dove, se non altro, potevi vedere le fantastiche opere, i grandiosi palazzi, le chiese, bensì verso il Medioevo dei feudatari, riducendoci a fare i servi della gleba.
Ovviamente il tutto nel pieno rispetto della democrazia, rispettando le leggi (che ovviamente sono modificate alla bisogna), con la benedizione di dio e dei suoi ministri.
Il fatto è che, a differenza del Medioevo, dove dentro di se il servo della gleba poteva almeno coltivare la speranza della venuta del Messia, di un nuovo Messia, o dell'arrivo di un nuovo feudatario che ammazzasse o facesse mangiare la polvere al vecchio feudatario o il sogno di un'improbabile rivolta al seguito di fra' Dolcino, oggi siamo senza futuro, anzi siamo di fronte ad un futuro che è peggiore del presente. C'è sempre l'imperatore e la sua corte … oggi ha cambiato nome! Si chiama Stato, o Repubblica, o nazione e la corte, una corte famelica, è quella pletora di Presidenti, Presidenti del Consiglio, Ministri, Sottosegretari, Capi di Gabinetto, Parlamentari, Senatori con i loro guitti, buffoni e nani. Essi continuano ad ingrassare come porci, sguazzano nel lusso, hanno tutti i privilegi (oggi li chiamano benefit) e continuano a succhiare il sangue ai servi della gleba. Per loro non c'è mai la carestia o la peste!
Oggi anche la carestia e la peste hanno cambiato nome; ora si chiamano crisi economica, congiuntura internazionale, recessione, ma nella realtà è la carestia di un tempo ed a pagare sono sempre loro, i servi della gleba.
Ci sono sempre i vassalli (con le loro corti) cui l'imperatore ha dato una parte di territorio, di potere. Anche loro hanno cambiato nome. Ora si chiamano Regioni e le loro corti sono quell'ammasso di mangiapane a tradimento che hanno il nome di magniloquente di governatori, Presidenti Regionali, Assessori Regionali, Consiglieri Regionali, Delegati Regionali con i loro lauti stipendi ed i benefici di ogni sorta. Anche loro impongono gabelle, balzelli, tributi, dazi, tasse, imposte, addizionali e ticket per sostenere l'apparato, il sistema. Ovviamente, mentre per loro restano e crescono gli intoccabili emolumenti capaci di vincere tutte le crisi, mentre per loro resta ogni sorta di beneficio, a pagare sono, ancora una volta, quelli che al mattino si tolgono la giacca, i servi della gleba.
E poi ci sono ancora i valvassori con le loro corti, i loro ciambellani, i loro eterni buffoni. Ora si chiamano provincie, con i Presidenti di provincia, giunte provinciali, assessori provinciali, consiglieri provinciali che ingrassano con i loro stipendi (e contorno), che non temono la crisi, che non hanno paura della siccità, che sono più forti delle calamità naturali. Anche loro per vivere impongono tributi ai sudditi che hanno paura delle piogge, dei malanni di stagione, della siccità, delle epidemie … a coloro che si tolgono ogni mattino la giacca per lavorare, ai servi della gleba.
Ci sono poi i valvassini. Non sono potenti che l'imperatore, i vassalli e i valvassori. Sono, però, vicino ai servi della gleba, li conoscono uno per uno, sono quasi degli intermediari tra loro e l'imperatore. Li possono così angariare, dare molti fastidi, negare diritti. Si chiamano comuni … ma non sono i gloriosi comuni che resero grande la nostra nazione, sono i piccoli comuni moderni con le loro corti di Sindaci, giunte comunali, assessori comunali, consiglieri comunali … anche loro a mangiare grazie ai servi della gleba.
Nazioni Unite, Comunità Europea, G8, G20, Alta Finanza, Sistemi Bancari, Cartelli internazionali, Fondo Monetario, Speculatori Finanziari, Stato, Regioni, Provincie, Comuni …. E poi ci sono i Servi della Gleba,

Questo lo scrisse Rasce

Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo

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