La rivincita degli dei
Da Pklab.
LA RIVINCITA DEGLI DEI
Città del Sole – 7.12.2008
Per secoli sono rimasti seppelliti nel loro Averno cacciati da un Dio più potente, dall’unico Dio, dal vero Dio, dal Dio buono, dal Dio che accoglie presso di sé, dal Dio che promette il Paradiso, dal Dio che promette la vita eterna per i suoi fedeli, per chi crede in lui, per chi combatte i falsi dei, per chi muore per lui, per chi soffre per lui.
Il vero Dio, però, non era uno solo; tanti si proclamavano “il vero dio” e tutti ritenevano gli altri false divinità. Fu così che i saggi Dei olimpici, adorati dai razionali greci, onorati anche dai fortissimi romani e dal glorioso popolo etrusco, il più religioso di tutti i popoli del mondo e che eccelleva su tutti nelle pratiche religiose, si fecero da parte e abbandonarono gli uomini al loro destino.
Avvenne così che, rimasti gli uomini senza guida e preda di una follia mai vista, si ebbero guerre di religione, si uccise in nome di dio, si discriminò per l’appartenenza ad una religione invece che ad un’altra. Questo, però, ancora non bastava e la religione diventò motivi di tristezza, di sofferenza, di dolore per sé e per gli altri. Bisognava soffrire, bisognava far soffrire, bisognava essere tristi …. Questa era la vera gioia!
L’aver abbandonato gli dei olimpici non è che avesse portato tutto questo gran benessere all’umanità. A differenza degli dei antichi che vivevano con gli uomini dividendo con essi perfino i pregi e difetti, ora il Dio di ognuno diceva ai suoi seguaci di soffrire e di far soffrire, di uccidere, di fare del male agli altri, di combattersi, di torturare e di torturarsi, di mutilare e di mutilarsi.
Il mondo, absit iniuria verbis, tornò indietro, la schiavitù non fu alimentata soltanto dalla guerra in quanto tale, ma dalla religione e sorsero figure terribili, spaventose, mai viste prima: fanatici e fondamentalisti religiosi, martiri e invasati, disperati nella credenza di una futura vita migliore.
Chiusi nel loro mondo, intanto, gli dei olimpici vivevano beati: tutti dicevano di non credere in loro, tutti li accusavano di essere falsi dei … essi guardavano questo povero mondo in affanno, gli uomini affannarsi come malati di mente, i nuovi dei combattersi tra loro ed i loro fedeli fare altrettanto.
Un giorno un uomo squarciò il velo che ottenebrava la mente umana e mostrò a tutti quello che vanamente si era cercato di occultare: la presenza degli dei olimpici sulla terra. Gli uomini avevano “riesumato” le loro vecchie divinità e le adoravano come duemila anni prima, facevano loro sacrifici, chiedevano responsi, li amavano … anzi, non avevano mai smesso di farlo.
Sembra strano, ma era così! Tutti amavano i gloriosi dei e ad essi si affidavano nei momenti di pericolo, di paura, di bisogno.
Sopra a tutti e a tutto c’era sempre lei, Gea, la gloriosa madre Terra dal grande ventre e lui, Urano, il Cielo stellato: ciò che avviene in Terra è scritto in Cielo, oggi come ieri, come mille anni fa. E’ sempre Gea che provvede alla vita e nel Cielo è scritto il destino degli uomini: ormai è chiaro a tutti e gli astrologi continuano a scrutare le stelle … E’ ritornato Giove Tonante, il padre di tutti gli dei e degli uomini e Giunone, protettrice delle partorienti.
Gli dei non erano né gelosi né invidiosi: essi erano i padri degli uomini, di tutti gli uomini, erano la loro vita, la loro esistenza, e volevano il loro bene. Mai avrebbero voluto che gli uomini si combattessero in loro nome.
Per questo Ate fu scacciata dall’Olimpo … perché gli dei non amavano la Discordia.
E gli dei ricominciarono a prendersi cura degli uomini, a tracciare ancora una volta il loro destino, come mille anni prima. Tornarono gli astrologi, ora ben pagati, che traevano gli oroscopi per guidare la gente e tornarono gli dei a proteggere e sorvegliare ogni attività umana.
Ora c'era di nuovo un dio che proteggeva gli animali ed il bestiame e gli si facevano offerte; un altro dio proteggeva i viaggiatori; quello la vista e quell'altro la gola. Erano ritornati; la gente aveva ripreso ad adorarli e si sentiva più sicura; a loro si rivolgeva ora fiduciosa.
I tanti che ancora continuavano a dichiararsi il vero dio erano messi in ridicoli o da questo o da quello; erano forse tollerati in pubblico perché i loro ministri erano ancora potenti, ma nell'intimo nessuno più credeva in loro.
Era la rivincita degli dei!
Questa è del Tuscio
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
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