Arato di Soli
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Il poema di Arato ebbe un immediato e durevole successo e fu usato come testo scolastico di astronomia per tutta l'antichità e ancora nel Medioevo. | Il poema di Arato ebbe un immediato e durevole successo e fu usato come testo scolastico di astronomia per tutta l'antichità e ancora nel Medioevo. | ||
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ARATO di Soli (ca 315 – ca 240 a.C.)
Vita e opere
Arato, poeta didascalico, nacque a Soli, in Cilicia verso il 315 a.C..
Studiò ad Atene e fu amico del giovane Callimaco. Allievo dello stoico Zenone, fu da questo messo in contatto con Antigono Gonata re di Macedonia che lo invitò alla sua corte di Pella. Qui visse dal 276 a. C. fino alla morte, avvenuta verso il 240 a.C., tranne un soggiorno in Siria presso il re Antioco I Sotere.
L'opera più famosa di Arato, e l’unica giunta fino a noi, è “Fenomeni”, un poema astronomico di 1154 esametri, composto su richiesta di Antigono. Dopo un breve proemio rivolto a Zeus si hanno successivamente le descrizioni delle stelle fisse, della sfera celeste, del sorgere e del tramontare degli astri; nell'ultima parte, che è pure indicata separatamente col titolo di “Pronostici”, si indicano i segni premonitori del tempo. La lingua, la sintassi, la verseggiatura dell’opera sono raffinate.
Fortuna
Il poema di Arato ebbe un immediato e durevole successo e fu usato come testo scolastico di astronomia per tutta l'antichità e ancora nel Medioevo.
editus ab
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