Epicarmo
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Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia. Egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Di lui si conoscono oltre 30 titoli di sue commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle (Eracle alla conquista di Cinto, Eracle presso Folo), di Ulisse (Ulisse disertore, Ulisse naufrago), di Prometeo (Pirra e Prometeo). Nelle altre appaiono già tipi che poi saranno sviluppati dal teatro comico successivo, quali quelli del contadino balordo (Il rustico) e del parassita. <br /> | Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia. Egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Di lui si conoscono oltre 30 titoli di sue commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle (Eracle alla conquista di Cinto, Eracle presso Folo), di Ulisse (Ulisse disertore, Ulisse naufrago), di Prometeo (Pirra e Prometeo). Nelle altre appaiono già tipi che poi saranno sviluppati dal teatro comico successivo, quali quelli del contadino balordo (Il rustico) e del parassita. <br /> | ||
- | Altre sue commedie sono: “'''Il Raffinato'''”, “'''Le pentole'''”, “'''Le Baccanti'''”, “'''Alcione'''” e “Chirone”.<br /> | + | Altre sue commedie sono: “'''Il Raffinato'''”, “'''Le pentole'''”, “'''Le Baccanti'''”, “'''Alcione'''” e “'''Chirone'''”.<br /> |
Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e forse per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee. | Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e forse per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee. |
Revisione 08:37, 13 Set 2006
EPICARMO (circa 528 a.C. – circa 421 a.C.)
Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia. Egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Di lui si conoscono oltre 30 titoli di sue commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle (Eracle alla conquista di Cinto, Eracle presso Folo), di Ulisse (Ulisse disertore, Ulisse naufrago), di Prometeo (Pirra e Prometeo). Nelle altre appaiono già tipi che poi saranno sviluppati dal teatro comico successivo, quali quelli del contadino balordo (Il rustico) e del parassita.
Altre sue commedie sono: “Il Raffinato”, “Le pentole”, “Le Baccanti”, “Alcione” e “Chirone”.
Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e forse per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee.