Appio Claudio

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'''APPIO CLAUDIO (sec. IV – III a.C.)''' '''APPIO CLAUDIO (sec. IV – III a.C.)'''

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APPIO CLAUDIO (sec. IV – III a.C.)

Appio Claudio Cieco, uomo politico e scrittore, è la prima chiara personalità della storia e della letteratura di Roma.

Vissuto tra il IV ed il III secolo a.C., Appio Claudio era di origine patrizia, ma, ciò nonostante, mostrò grande apertura verso i problemi sociali del suo tempo. Censore nel 312 a.C., nel redigere il censo tenne conto non più solo dei beni fondiari, ma anche delle fortune mobiliari, introducendo nel Senato uomini nuovi, perfino figli di liberti, e distribuendo anche nelle tribù rustiche i liberti stessi.

Appio Claudio fu console nel 307 e nel 296. Di lui rimasero celebri la costruzione del primo acquedotto romano, l'inizio della realizzazione della via Appia, le vittorie conseguite nelle guerre sannitiche e, da vecchio, il suo intervento in Senato contro la pace offerta da Pirro. Fece pubblicare dal suo scrivano Gneo Flavio il cosiddetto Ius Flavianum, prima opera latina di procedura giudiziaria, e compilò il liber actionum, divulgato dallo stesso Gneo Flavio. Appio Claudio, infine, curò la riforma dell'ortografia e scrisse una raccolta di massime etiche in versi saturni.
Di lui i conservano alcuni frammenti delle sue opere letterarie e l'epitaffio che sulla tomba ne ricordava i suoi grandi meriti.

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