Mio padre
Da Pklab.
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Revisione 15:54, 11 Lug 2011
MIO PADRE
Città del Sole 16.8.2007
Sono arrivato in un paese che non conosco … credo di esserci arrivato per sbaglio, ma non sono tanto sicuro. Non so esattamente dove mi trovo, ma quel posto somiglia tanto ad Ariano; mi sembra di trovarmi a Capo la Chiesa ed io sto venendo da “’ncoppa ‘a Murata”. Il luogo, però, è un po’ diverso da quello che conosco tanto bene … sembra quasi una borgata medioevale, antica.
Non c’è gente, eppure la via mi sembra addobbata come per una festa popolare. Mi trovo davanti all’Arco, quello che noi chiamiamo Arco, dove un tempo abitavano i miei nonni. Che strano … sono solo, anche se, a ben pensarci, lì non c’è stata mai molta gente.
Ora mi trovo dentro una casa, un a casa che non conosco, dove non ci sono mai stato prima. Scorgo mio padre: è ben vestito, in ottima forma. Lo vedo sorridente … si capisce chiaramente che sta bene … che è felice, oserei dire.
Sono contento di vederlo. Ad un tratto mi ricordo che è morto; sì, sono sicuro che è morto e ricordo quando l’ho accompagnato al cimitero. Ricordare questo, però, non mi sconvolge affatto; io lo vedo e non mi sto confondendo … allora vuol dire che è risorto. Non ho dubbi: è risorto.
Mi avvicino e provo ad abbracciarlo …. Stringo il vuoto; non posso abbracciarlo. Riprovo … è inutile. Mio padre non ha un corpo, è solo spirito. Sono dispiaciuto.
…. Mi sono svegliato!
Mi am Rasnach
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
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