Publilio Siro

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Publilio Siro da Antiochia, dove era nato, giunse a Roma schiavo, ma poi ottenne la libertà. Publilio Siro da Antiochia, dove era nato, giunse a Roma schiavo, ma poi ottenne la libertà.
-Si dedicò con grande successo alla composizione di mimi e Cesare stesso lo pose a confronto sulle scene col vecchio Laberio, che ne uscì sconfitto.+Si dedicò con grande successo alla composizione di mimi e [[Giulio Cesare]] stesso lo pose a confronto sulle scene col vecchio [[Laberio]], che ne uscì sconfitto.
Dell'opera di Publilio possediamo solo due titoli, Murmurco e Putatores, per giunta di lezione incerta. Dell'opera di Publilio possediamo solo due titoli, Murmurco e Putatores, per giunta di lezione incerta.
-Ci sono stati, però, tramandati in una raccolta di età imperiale, in senari giambici dal titolo Publilii Syri Sententiae, circa 700 versi (forse non tutti autentici) di carattere sentenzioso. Che un autore di mimi (un genere grossolano, di facile appetibilità, spesso basato su frizzi, lazzi e futilità mimiche) sia ricordato per i suoi versi moralistici può sembrare contraddittorio. Il fatto, però, si giustifica considerando che Publilio moderò la trivialità del mimo con un contenuto più serio, quale può essere una sensata riflessione sulla vita, e un linguaggio più garbato.+Ci sono stati, però, tramandati in una raccolta di età imperiale, in senari giambici dal titolo "Publilii Syri Sententiae", circa 700 versi (forse non tutti autentici) di carattere sentenzioso. Che un autore di mimi (un genere grossolano, di facile appetibilità, spesso basato su frizzi, lazzi e futilità mimiche) sia ricordato per i suoi versi moralistici può sembrare contraddittorio. Il fatto, però, si giustifica considerando che Publilio moderò la trivialità del mimo con un contenuto più serio, quale può essere una sensata riflessione sulla vita, e un linguaggio più garbato.

Revisione 21:26, 17 Giu 2007

PUBLILIO SIRO (sec. I a. C.)

Publilio Siro da Antiochia, dove era nato, giunse a Roma schiavo, ma poi ottenne la libertà. Si dedicò con grande successo alla composizione di mimi e Giulio Cesare stesso lo pose a confronto sulle scene col vecchio Laberio, che ne uscì sconfitto.

Dell'opera di Publilio possediamo solo due titoli, Murmurco e Putatores, per giunta di lezione incerta.

Ci sono stati, però, tramandati in una raccolta di età imperiale, in senari giambici dal titolo "Publilii Syri Sententiae", circa 700 versi (forse non tutti autentici) di carattere sentenzioso. Che un autore di mimi (un genere grossolano, di facile appetibilità, spesso basato su frizzi, lazzi e futilità mimiche) sia ricordato per i suoi versi moralistici può sembrare contraddittorio. Il fatto, però, si giustifica considerando che Publilio moderò la trivialità del mimo con un contenuto più serio, quale può essere una sensata riflessione sulla vita, e un linguaggio più garbato.

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