Trentuno marzo
Da Pklab.
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Il bimbo intanto piange … ma non è il vagito di un bimbo … è l’urlo disperato di una persona angosciata. Si porta le mani alla testa e si afferra i capelli … la levatrice delicatamente cerca di calmarlo … il bimbo non ha più le mani in testa … tra le dita ha qualche capello e gocce di sangue …. Fuori della finestra un lampo attraversa il cielo da sinistra a destra … si ode il boato di un tuono. La levatrice come in trance guarda quel povero bimbo che continua a strillare e dice: | Il bimbo intanto piange … ma non è il vagito di un bimbo … è l’urlo disperato di una persona angosciata. Si porta le mani alla testa e si afferra i capelli … la levatrice delicatamente cerca di calmarlo … il bimbo non ha più le mani in testa … tra le dita ha qualche capello e gocce di sangue …. Fuori della finestra un lampo attraversa il cielo da sinistra a destra … si ode il boato di un tuono. La levatrice come in trance guarda quel povero bimbo che continua a strillare e dice: | ||
- Questo bimbo è nato sotto una stella cattiva. | - Questo bimbo è nato sotto una stella cattiva. | ||
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Revisione 13:28, 3 Apr 2011
31 MARZO Rasnal tular 31.3.2011
Paradiso anno zero dell’eternità (trattandosi di eternità, in Paradiso è sempre anno zero), un giorno di primavera, ore diciannove e trenta. - Signore! La tavola è apparecchiata … se vuole accomodarsi! Gli ospiti stanno arrivando! - Chi abbiamo a cena? - Tutta la sua famiglia, poi Zeus, Odino, Manitù e Belzebù … - Bene, bene! Stasera vorrei essere lasciato in pace … mi raccomando! - Sarà fatto! L’angelo fa un profondo inchino e poi chiude la porta davanti a se. Terra anno 20 avanti era del MAO alias anno 1958 dell’era volgare, ore 19,50 del 31 marzo. - Presto, presto! Preparate l’acqua calda, i panni … questa donna ha le doglie … il bimbo deve nascere, anzi dovrebbe già essere nato … ma perché non viene alla luce? La levatrice dispone, chiede, si agita, si da fare … qualcosa non va! Paradiso, ore 19.45. - Signore! - Che c’è? Ho detto che non voglio essere disturbato … cosa vuoi? - C’è quel bimbo che doveva nascere fin dall’inizio del mese … ora la mamma ha le doglie. Però nessuna anima sta scendendo sulla Terra… - Ma devo fare tutto io qui? Portami subito l’anima che deve andare da quel bimbo! E fai presto … fra poco ho la cena! L’anima si presenta, accompagnata dall’angelo. - Lo sapevo! Sempre tu! E’ un mese che ti ho detto di scendere sulla Terra. Ti vuoi sbrigare o devo arrabbiarmi? Ora vai subito giù e … arrangiati! Ora devo andare a cena e non voglio essere disturbato per tutta la serata. Hai capito? Ed ora …. Fuori! L’angelo prende l’anima per un braccio e la porta fuori, chiudendo rispettosamente la porta. - Fai il bravo! Vai sulla Terra … purtroppo devi fare da solo. Ora Deio deve cenare … ha alcuni ospiti … Buona fortuna! - Come faccio ad andare sulla Terra? Non dovrei avere un angelo custode con me come tutti gli altri! - Hai ragione … L’angelo bussa di nuovo alla porta di Dio. - Avanti! …. Ancora tu? Ti ho detto che non voglio vederti più. Fuori! – grida Dio in preda ad una crisi di nervi. - Signore! – interviene l’angelo cercando di mettere pace – Per andare sulla terra c’è bisogno di un angelo custode .. - E per queste sciocchezze devo intervenire io? - Il fatto è che questa notte dovevano nascere altri quattro bambini … anzi … bambine Avevamo dimenticato lui… Ora ci manca un angelo! - Ho capito! Ci penso io … passami il telefono! L’angelo gli passa il telefono, Dio fa un numero: - Pronto Lucifero? Ciao! Sono Dio. Senti, ho un problema. Ho qui un’anima che deve andare urgentemente sulla terra dove un bimbo sta nascendo … però mi manca l’angelo. Mi puoi dare una mano? A buon rendere ovviamente! - Ma ti pare? Tra di noi? Ho qui un diavoletto che mi crea solo problemi e non vedo l’ora di togliermelo dalle scatole. Direi di mandare lui e così prendiamo due piccioni con una fava. Che ne dici? - Benissimo! Grazie … Ci vediamo fra poco a cena! - A dopo. Così la povera anima, accompagnata dal diavoletto custode, entra nel corpo del bimbo. Terra, ore 19.50. - E’ nato! E’ nato! – dice la levatrice – E’ un bel bambino … grande e robusto! - Uh! Ma è un maschio. Non doveva nascere una bambina? – Chiede una della casa - Si! Hai ragione – le fa eco un’altra – I genitori hanno già due maschi! Questo è proprio inutile! - Certo! Che cavolo è nato a fare! - Proprio a rompere le scatole! La levatrice sgrida le presenti per i loro commenti inopportuni … manco fosse nato una cosa brutta … dice lei. Il bimbo intanto piange … ma non è il vagito di un bimbo … è l’urlo disperato di una persona angosciata. Si porta le mani alla testa e si afferra i capelli … la levatrice delicatamente cerca di calmarlo … il bimbo non ha più le mani in testa … tra le dita ha qualche capello e gocce di sangue …. Fuori della finestra un lampo attraversa il cielo da sinistra a destra … si ode il boato di un tuono. La levatrice come in trance guarda quel povero bimbo che continua a strillare e dice: - Questo bimbo è nato sotto una stella cattiva.
Lo scrisse il Tuscio
Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo
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