Ausonio
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Ausonio ricevette la prima educazione dalla nonna materna e dalle zie, ma in seguito, sempre nella sua città, studiò grammatica e greco. Successivamente fu chiamato a Tolosa da Emilio Magno Arboreo, suo zio materno, che gli insegnò retorica. Nel 328 Ausonio ritornò a Bordeaux, perfezionò gli studi e nel 334 cominciò ad insegnare grammatica e retorica. | Ausonio ricevette la prima educazione dalla nonna materna e dalle zie, ma in seguito, sempre nella sua città, studiò grammatica e greco. Successivamente fu chiamato a Tolosa da Emilio Magno Arboreo, suo zio materno, che gli insegnò retorica. Nel 328 Ausonio ritornò a Bordeaux, perfezionò gli studi e nel 334 cominciò ad insegnare grammatica e retorica. | ||
- | Il poeta contrasse un ottimo matrimonio che fu allietato dalla nascita di tre figli (due maschi ed una bambina). Nel 343, purtroppo, la moglie Attusia Sabina morì ed egli non si risposò più. Nel 364 l’imperatore Valentiniano lo chiamò a corte per affidargli l’educazione del figlio Graziano al cui fianco rimase fino a quando questi soccombette a Massimino nel 383. Nel frattempo Ausonio fece una buona carriera politica diventando prefetto e console. | + | Il poeta contrasse un ottimo matrimonio che fu allietato dalla nascita di tre figli (due maschi ed una bambina). Nel 343, purtroppo, la moglie Attusia Sabina morì ed egli non si risposò più. Nel 364 l’imperatore Valentiniano lo chiamò a corte per affidargli l’educazione del figlio Graziano al cui fianco rimase fino a quando questi non soccombette a Massimo Magno nel 383. Nel frattempo Ausonio fece una buona carriera politica diventando prefetto e console. |
Ausonio morì nella sua città natia nel 395. | Ausonio morì nella sua città natia nel 395. | ||
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== Le opere == | == Le opere == | ||
L’opera principale di Ausonio è il poemetto '''Mosella''', scritto verso il 370, dove in 483 esametri, con spunti virgiliani, il poeta descrive il paesaggio lungo il fiume Mosella e ne celebra la bellezza. Della sua vasta produzione ricordiamo il poemetto '''Ephemeris''', 25 epistole e alcune raccolte di epigrammi come '''Bissula''', per una piccola schiava, '''Parentalia''', per i parenti defunti, e '''Ordo nobilium urbium''', celebrazioni di 20 città. | L’opera principale di Ausonio è il poemetto '''Mosella''', scritto verso il 370, dove in 483 esametri, con spunti virgiliani, il poeta descrive il paesaggio lungo il fiume Mosella e ne celebra la bellezza. Della sua vasta produzione ricordiamo il poemetto '''Ephemeris''', 25 epistole e alcune raccolte di epigrammi come '''Bissula''', per una piccola schiava, '''Parentalia''', per i parenti defunti, e '''Ordo nobilium urbium''', celebrazioni di 20 città. | ||
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Versione attuale
AUSONIO (310 – 395)
La vita
Decimo Magno Ausonio nacque a Burdigala (l’odierna Bordeaux) nel 310. La famiglia della madre era di nobili origini, anche se economicamente decaduta, mentre il padre, medico, era di umili origini, ma si era fatto una buona posizione.
Ausonio ricevette la prima educazione dalla nonna materna e dalle zie, ma in seguito, sempre nella sua città, studiò grammatica e greco. Successivamente fu chiamato a Tolosa da Emilio Magno Arboreo, suo zio materno, che gli insegnò retorica. Nel 328 Ausonio ritornò a Bordeaux, perfezionò gli studi e nel 334 cominciò ad insegnare grammatica e retorica.
Il poeta contrasse un ottimo matrimonio che fu allietato dalla nascita di tre figli (due maschi ed una bambina). Nel 343, purtroppo, la moglie Attusia Sabina morì ed egli non si risposò più. Nel 364 l’imperatore Valentiniano lo chiamò a corte per affidargli l’educazione del figlio Graziano al cui fianco rimase fino a quando questi non soccombette a Massimo Magno nel 383. Nel frattempo Ausonio fece una buona carriera politica diventando prefetto e console.
Ausonio morì nella sua città natia nel 395.
Le opere
L’opera principale di Ausonio è il poemetto Mosella, scritto verso il 370, dove in 483 esametri, con spunti virgiliani, il poeta descrive il paesaggio lungo il fiume Mosella e ne celebra la bellezza. Della sua vasta produzione ricordiamo il poemetto Ephemeris, 25 epistole e alcune raccolte di epigrammi come Bissula, per una piccola schiava, Parentalia, per i parenti defunti, e Ordo nobilium urbium, celebrazioni di 20 città.
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