Verrio Flacco

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'''VERRIO FLACCO (metà I sec. a.C. – 30 d.C.)''' '''VERRIO FLACCO (metà I sec. a.C. – 30 d.C.)'''
-Marco Verrio Flacco, originario di Preneste (oggi Palestrina), fu il più grande filologo e grammatico del tempo. Fu maestro dei nipoti di Augusto, Gaio e Lucio. Scrisse diverse opere filologiche (purtroppo perdute) ed il repertorio lessicale De verborum significatu (il significato delle parole), una specie di vocabolario, dove le parole erano spiegate nel valore etimologico, storico e giuridico. Di questa opera, vastissima, possediamo un compendio del II secolo in 20 libri, di Pompeo Festo, a sua volta epitomato da Paolo Diacono, il famoso storico dei longobardi del secolo VIII. E così, a furia di compendi, l’opera di Verrio Flacco ci è giunta molto lacunosa. In ogni caso, le informazioni trasmesse sono molte preziose. Da lui sappiamo, ad esempio, che il mese di febbraio deve il suo nome all’antichissimo rito delle februae (espiazioni, purificazioni) che avvenivano alla fine dell’anno del vecchio calendario romano.+Marco Verrio Flacco, originario di Preneste (oggi Palestrina), fu il più grande filologo e grammatico del tempo. Fu maestro dei nipoti di Augusto, Gaio e Lucio. Scrisse diverse opere filologiche (purtroppo perdute) ed il repertorio lessicale "'''De verborum significatu'''" (il significato delle parole), una specie di vocabolario, dove le parole erano spiegate nel valore etimologico, storico e giuridico. Di questa opera, vastissima, possediamo un compendio di Pompeo Festo, del II secolo, in 20 libri, a sua volta epitomato da Paolo Diacono, il famoso storico dei longobardi del secolo VIII.
-Verrio Flacco fu anche autore dei Fasti Prenestini, un’opera in cui illustrava, mese per mese (come nei Fasti di Ovidio) gli avvenimenti di Preneste, sua città natale. L’opera è andata perduta.+E così, a furia di compendi, l’opera di Verrio Flacco ci è giunta molto lacunosa. In ogni caso, le informazioni trasmesse sono molte preziose. Da lui sappiamo, ad esempio, che il mese di febbraio deve il suo nome all’antichissimo rito delle februae (espiazioni, purificazioni) che avvenivano alla fine dell’anno del vecchio calendario romano.
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 +Verrio Flacco fu anche autore dei '''Fasti Prenestini''', un’opera in cui illustrava, mese per mese (come nei Fasti di [[Ovidio]]) gli avvenimenti di Preneste, sua città natale. L’opera è andata perduta.
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VERRIO FLACCO (metà I sec. a.C. – 30 d.C.)

Marco Verrio Flacco, originario di Preneste (oggi Palestrina), fu il più grande filologo e grammatico del tempo. Fu maestro dei nipoti di Augusto, Gaio e Lucio. Scrisse diverse opere filologiche (purtroppo perdute) ed il repertorio lessicale "De verborum significatu" (il significato delle parole), una specie di vocabolario, dove le parole erano spiegate nel valore etimologico, storico e giuridico. Di questa opera, vastissima, possediamo un compendio di Pompeo Festo, del II secolo, in 20 libri, a sua volta epitomato da Paolo Diacono, il famoso storico dei longobardi del secolo VIII.

E così, a furia di compendi, l’opera di Verrio Flacco ci è giunta molto lacunosa. In ogni caso, le informazioni trasmesse sono molte preziose. Da lui sappiamo, ad esempio, che il mese di febbraio deve il suo nome all’antichissimo rito delle februae (espiazioni, purificazioni) che avvenivano alla fine dell’anno del vecchio calendario romano.

Verrio Flacco fu anche autore dei Fasti Prenestini, un’opera in cui illustrava, mese per mese (come nei Fasti di Ovidio) gli avvenimenti di Preneste, sua città natale. L’opera è andata perduta.


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