Anonimo olevanese
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Non è uno scrittore (l’Anonimo del Sublime non era un suo parente), non è un filosofo, non è un letterato, non è un comico. Possiamo dire che è un artigiano, un artigiano della parola e agli artigiani di antichi mestieri egli ispira. Come tale non cerca virtuosismi, ma scrive come parla e parla come mangia. Cosa fa l’anonimo olevanese? Raccoglie il pensiero di gente anonima e lo traduce in parole (nascono così i “Pensieri del M.A.O.), cerca di capire il mistero degli etruschi rendendolo in parole semplici (e vengono fuori gli “studi etruschi”). Se poi si guarda intorno e comincia a pensare allora vengono alla luce i suoi mostruosi “Soliloqui”. L’anonimo olevanese ne ha per tutti. Tutti i personaggi dell’anonimo olevanese sono rigorosamente anonimi perché la maggioranza degli uomini che vivono (che hanno vissuto e vivranno, N.d.A.) sono e resteranno anonimi. È a questi anonimi, che nessuno cita e che nessuno considera, che l’Anonimo olevanese vuol dare la parola: ridendo, scherzando, giocando o pensando. Così, parafrasando quel grande, l’Anonimo olevanese si rivolge a tutti gli anonimi del mondo, affermando con legittimo orgoglio: | Non è uno scrittore (l’Anonimo del Sublime non era un suo parente), non è un filosofo, non è un letterato, non è un comico. Possiamo dire che è un artigiano, un artigiano della parola e agli artigiani di antichi mestieri egli ispira. Come tale non cerca virtuosismi, ma scrive come parla e parla come mangia. Cosa fa l’anonimo olevanese? Raccoglie il pensiero di gente anonima e lo traduce in parole (nascono così i “Pensieri del M.A.O.), cerca di capire il mistero degli etruschi rendendolo in parole semplici (e vengono fuori gli “studi etruschi”). Se poi si guarda intorno e comincia a pensare allora vengono alla luce i suoi mostruosi “Soliloqui”. L’anonimo olevanese ne ha per tutti. Tutti i personaggi dell’anonimo olevanese sono rigorosamente anonimi perché la maggioranza degli uomini che vivono (che hanno vissuto e vivranno, N.d.A.) sono e resteranno anonimi. È a questi anonimi, che nessuno cita e che nessuno considera, che l’Anonimo olevanese vuol dare la parola: ridendo, scherzando, giocando o pensando. Così, parafrasando quel grande, l’Anonimo olevanese si rivolge a tutti gli anonimi del mondo, affermando con legittimo orgoglio: | ||
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Revisione 10:21, 18 Apr 2006
soliloqui Gli etruschi grecia antica roma antica olevano e dintorni ceterum dicitur ceterum censeo
LA FAMA PASSA, L’ANONIMATO RESTA!
(Anonimo olevanese da piccolo - Anonimus olibanuser baby)
Questo è il motto dell’anonimo olevanese. Chi è l’anonimo olevanese?
Non è uno scrittore (l’Anonimo del Sublime non era un suo parente), non è un filosofo, non è un letterato, non è un comico. Possiamo dire che è un artigiano, un artigiano della parola e agli artigiani di antichi mestieri egli ispira. Come tale non cerca virtuosismi, ma scrive come parla e parla come mangia. Cosa fa l’anonimo olevanese? Raccoglie il pensiero di gente anonima e lo traduce in parole (nascono così i “Pensieri del M.A.O.), cerca di capire il mistero degli etruschi rendendolo in parole semplici (e vengono fuori gli “studi etruschi”). Se poi si guarda intorno e comincia a pensare allora vengono alla luce i suoi mostruosi “Soliloqui”. L’anonimo olevanese ne ha per tutti. Tutti i personaggi dell’anonimo olevanese sono rigorosamente anonimi perché la maggioranza degli uomini che vivono (che hanno vissuto e vivranno, N.d.A.) sono e resteranno anonimi. È a questi anonimi, che nessuno cita e che nessuno considera, che l’Anonimo olevanese vuol dare la parola: ridendo, scherzando, giocando o pensando. Così, parafrasando quel grande, l’Anonimo olevanese si rivolge a tutti gli anonimi del mondo, affermando con legittimo orgoglio:
ANONIMI SI NASCE … ED IO LO NACQUI (purtroppo)