Epicarmo
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- | Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia. <br /> | + | Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia. <br />Nato verso il [[VI SECOLO AC|528 a.C.]], egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Morì molto avanti negli anni, verso il [[V SECOLO AC|438 a.C.]]. <br />Di Epicarmo si conoscono oltre 30 titoli di commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle ('''Eracle alla conquista di Cinto''', '''Eracle presso Folo'''), di Ulisse ('''Ulisse disertore''', '''Ulisse naufrago'''), di Prometeo ('''Pirra e Prometeo'''). Nelle altre, invece, appaiono già tipi, quali quelli del contadino balordo ('''Il rustico''') e del parassita, che saranno sviluppati dal teatro comico successivo. <br />Altre sue commedie sono: “'''Il Raffinato'''”, “'''Le pentole'''”, “'''Le Baccanti'''”, “'''Alcione'''” e “'''Chirone'''”.<br /> |
- | Nato verso il [[VI SECOLO AC|528 a.C.]], egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Morì molto avanti negli anni, verso il [[V SECOLO AC|438 a.C.]]. <br /> | + | |
- | Di Epicarmo si conoscono oltre 30 titoli di commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle ('''Eracle alla conquista di Cinto''', '''Eracle presso Folo'''), di Ulisse ('''Ulisse disertore''', '''Ulisse naufrago'''), di Prometeo ('''Pirra e Prometeo'''). Nelle altre, invece, appaiono già tipi, quali quelli del contadino balordo ('''Il rustico''') e del parassita, che saranno sviluppati dal teatro comico successivo. <br /> | + | |
- | Altre sue commedie sono: “'''Il Raffinato'''”, “'''Le pentole'''”, “'''Le Baccanti'''”, “'''Alcione'''” e “'''Chirone'''”.<br /> | + | |
Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e, forse, proprio per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee. | Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e, forse, proprio per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee. | ||
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Revisione 19:49, 10 Lug 2008
EPICARMO (circa 528 a.C. – 438 a.C.)
Epicarmo, secondo Aristotele, fu l’inventore della commedia.
Nato verso il 528 a.C., egli fu attivo a Siracusa, dove visse alla corte di Gelone e di Gerone. Morì molto avanti negli anni, verso il 438 a.C..
Di Epicarmo si conoscono oltre 30 titoli di commedie e circa 300 frammenti, scritti in dialetto dorico secondo la tradizione indigena. Le sue commedie erano brevi e senza un vero e proprio sviluppo drammatico; circa metà di esse sono parodie mitologiche: delle avventure di Eracle (Eracle alla conquista di Cinto, Eracle presso Folo), di Ulisse (Ulisse disertore, Ulisse naufrago), di Prometeo (Pirra e Prometeo). Nelle altre, invece, appaiono già tipi, quali quelli del contadino balordo (Il rustico) e del parassita, che saranno sviluppati dal teatro comico successivo.
Altre sue commedie sono: “Il Raffinato”, “Le pentole”, “Le Baccanti”, “Alcione” e “Chirone”.
Dalle numerose sentenze sparse nelle opere, derivarono raccolte che, ampliate e rimaneggiate nei secoli, attribuirono ad Epicarmo la fama di filosofo e scienziato e, forse, proprio per questo gli si attribuivano anche opere filosofiche e gnomiche. Nell'antichità si ritenne persino che Platone, visitando Siracusa, fosse venuto a conoscenza del pensiero di Epicarmo e ne avesse tratto la sua teoria delle idee.
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