Eupoli
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| - | Di “'''Demi'''”, che fu l'ultima commedia rappresentata da Eupoli, abbiamo frammenti particolarmente ampi. Questa commedia fu rappresentata nel 412 a.C., anno drammatico per Atene che viveva sotto il trauma della catastrofe siciliana nella guerra del Peloponneso. <br /> | + | Di “'''Demi'''”, che fu l'ultima commedia rappresentata da Eupoli, abbiamo frammenti particolarmente ampi. Questa commedia fu rappresentata nel [[V SECOLO AC|412 a.C.]], anno drammatico per Atene che viveva sotto il trauma della catastrofe siciliana nella guerra del Peloponneso. <br /> |
| Nei "'''Demi'''", il poeta scende nell’oltretomba per riportare ad Atene i migliori e più grandi personaggi del passato affinché operassero per la ricostituzione della giustizia e della legalità. La scelta cade su [[Solone]], Milziade, Aristide, Pericle. | Nei "'''Demi'''", il poeta scende nell’oltretomba per riportare ad Atene i migliori e più grandi personaggi del passato affinché operassero per la ricostituzione della giustizia e della legalità. La scelta cade su [[Solone]], Milziade, Aristide, Pericle. | ||
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| Eupoli, critico arguto e beffardo degli ambienti sociali e politici, celebrato dagli antichi per l'asprezza delle sue invettive, fu famoso per la ricchezza di invenzione e per la grazia, in cui, secondo molti critici, sarebbe stato superiore allo stesso [[Aristofane]]. | Eupoli, critico arguto e beffardo degli ambienti sociali e politici, celebrato dagli antichi per l'asprezza delle sue invettive, fu famoso per la ricchezza di invenzione e per la grazia, in cui, secondo molti critici, sarebbe stato superiore allo stesso [[Aristofane]]. | ||
Revisione 21:26, 17 Ago 2007
EUPOLI (Atene ca. 445 a.C. - ca. 411 a. C.)
Eupoli appartiene al canone dei grandi commediografi politici, ma la sua critica si estende anche ad altri settori della società.
La vita
Nato ad Atene verso il 445 a.C., Eupoli presentò la sua prima opera nel 429 a.C. e, nel corso della sua attività, ottenne sette vittorie nelle gare teatrali. Della sua produzione ci restano solo 19 titoli e circa 400 versi.
Dapprima amico e collaboratore di Aristofane, in seguito Eupoli ne diventò rivale ed i due polemizzarono tra loro fino a scambiarsi accuse di plagio. Trattandosi di due autori validissimi, probabilmente la contesa derivava dal fatto che le idee propugnate da entrambi coincidevano (lotta contro i demagoghi e la degenerazione dei costumi ateniesi) e quindi il pubblico poteva avere l’idea che uno imitasse l’altro. Considerando che nello stesso periodo in Atene operavano altri grandi commediografi come Cratino (considerato il padre della satira politica) e Frinico comico, appare evidente che gli scontri e le polemiche erano all’ordine del giorno e molto accese.
Èupoli morì durante un naufragio nel 411.a.C..
Le opere
Tra le commedie di Eupoli ricordiamo: “Prospalti” contro la mania ateniese dei processi (argomento affrontato anche da Aristofane nelle "Vespe"); “Battezzatori”, contro Alcibiade; “Tassiarchi”, contro i militari; “Capre” contro i costumi corrotti; “Città”, “Amici”, "Adulatori" (421 a.C.) contro la nuova filosofia, “Autolico” (420 a.C.), "Demi" (412 a.C.).
Nella commedia “Adulatori”, rappresentata nel 421 a.C., il commediografo attacca i sofisti, come già aveva fatto Aristofane con le “Nuvole”. Evidentemente l’argomento “sofisti” doveva piacere molto agli Ateniese ed infatti con gli “Adulatori” Eupoli ottenne la vittoria sulla “Pace” del suo rivale Aristofane.
Di “Demi”, che fu l'ultima commedia rappresentata da Eupoli, abbiamo frammenti particolarmente ampi. Questa commedia fu rappresentata nel 412 a.C., anno drammatico per Atene che viveva sotto il trauma della catastrofe siciliana nella guerra del Peloponneso.
Nei "Demi", il poeta scende nell’oltretomba per riportare ad Atene i migliori e più grandi personaggi del passato affinché operassero per la ricostituzione della giustizia e della legalità. La scelta cade su Solone, Milziade, Aristide, Pericle.
Giudizio
Eupoli, critico arguto e beffardo degli ambienti sociali e politici, celebrato dagli antichi per l'asprezza delle sue invettive, fu famoso per la ricchezza di invenzione e per la grazia, in cui, secondo molti critici, sarebbe stato superiore allo stesso Aristofane.
