Sogno per due

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Revisione 15:53, 11 Lug 2011
Anonimo olevanese (Discussione | contributi)

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-Ci sediamo al tavolino di un bar. La giornata è fredda ... ho le mani ghiacciate, i guanti di lana, chi si ricordava più di averli portati ..in questo momento per me è importante solo essermi seduta! Come cavolo mi è venuto in mente di mettermi i tacchi ? .... ma l'angoscia è terminata … mi interessa solo concentrarmi sul mio amico Tusciano … finalmente è qui lì , seduto vicino a me ... finalmente gli posso parlare, senza dover per forza aspettare una sua telefonata!<br /> 
-.... timidamente alzo gli occhi ...lo guardo e penso: quanto è carino da vicino … gli occhi castani, … no mi sembrano verdi o forse cerulei, ma non importa; i capelli brizzolati … e poi la sua risata che ancora non ho mai udito, … ma che mi sembra di ricordare ben nitida nella mia mente. Arriva la cameriera ... bene – penso – finalmente qualcuno che mi aiuti a parlare ...<br /> 
-- Un caffè, grazie!<br /> 
-- ... anche io!<br /> 
-..........................................................<br /> 
-- Allora , come stai ? - Una domanda di circostanza detta all’unisono … ci guardiamo quasi increduli che le stesse parole siano uscite identiche, precise e nello stesso istante ...... scoppiamo a ridere !<br /> 
-E’ una risata liberatoria ... tutto "diventa” normale . parliamo tantissimo … nessuno più la smette ..e ridiamo, e scherziamo ..e ricordiamo! Bellissimi momenti ...<br /> 
-La cameriera porta il conto ...mi allungo per prenderlo ..ma anche lui lo fa , posando la sua mano sulla mia .....e ... un momento di imbarazzo....ma nessuno ritira la mano ...rimaniamo così per un istante, poi le dita si incrociarono nelle dita dell'altro.<br /> 
-Usciamo dal bar, sempre mano nella mano e camminiamo... è sera e le ombre stanno avvolgendo la città; le luci dei lampioni si accendono, anche qualche finestra si illumina. Ma la strada è quasi deserta, c’è pochissima gente. Che strano! Ho sempre pensata a Roma come ad una città caotica e sempre piena di persone … ora camminiamo senza parlare … ma non c’era imbarazzo tra dio noi, eravamo felici di quel nostro stare insieme. Passiamo sotto una piccola galleria … mi fermo … fermo anche lui … non c’è niente di studiato, non c’è bisogno di parlare, non c’è bisogno di chiedere … e non so come … fu l’istante di un momento. Le mie labbra cercarono le sue, le sue le mie … non avrei voluto smettere mai ….<br /> 
-… suona la sveglia .....<br /> 
-Devo prendere il treno …. È affollatissimo come il solito, molto più del solito. Provo a salire. C’è tanta gente, tantissima gente ed il treno sembra una seggiovia … o forse uno di quei treni del Far West, non capisco bene … è tutto così confuso ed io sono solo pure in quella moltitudine … sto andando a Roma, ovviamente. Non arrivo a Roma, però … mi sembra di giungere in un posto che non conosco, tra le colline, anzi in mezzo alle colline.<br />  
-Ora non sono più sul treno e non ci sono più persone intorno a me. C’è un grande silenzio ed io sto camminando con lei. Le tengo un braccio sulle spalle … mi piace camminare così …. Ma il luogo è strano … mi sembra di andare verso una montagna, le montagne di Acerno … ma forse sono sulla costiera Amalfitana ...<br /> 
-Continuiamo ad essere soli … il sole sta tramontando … <br /> 
-Ad un tratto lei inciampa … io, per evitare che lei cada per terra, le passo il braccio sotto l’ascella e la sostengo. Nel fare questo, però, la mia mano prende il suo seno e la sua camicetta si sbottona … lei si volta e mi guarda stupita … io rimango fermo … non vorrei che avesse cattivi pensieri, vorrei che sapesse che non l’ho fatto apposta. Quel tocco, però, mi da un senso di piacere e continuo a tenere il suo seno nella mia mano … lo sento vibrare …<br /> 
-Lei continua a guardarmi … non so se è adirata per il mio comportamento, però il suo sguardo, più che di rimprovero, mi sembra di piacevole sorpresa …. Non so cosa fare …. 
-Mi sono svegliato. 
-'''Mi am Rasnach''' 
-http://lnx.pksoft.it/pkakira/albums/userpics/10002/thumb_Anonimo_olevanese.jpg 
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-Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo 
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