1984

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Ritengo molto difficile il confronto fra Orwell e altre opere lette, poiché è la prima opera con un consistente spessore politico: lo stesso autore, nel saggio Why I write del 1946 affermerà che dall’esperienza della guerra di Spagna ogni sua riga sarà spesa contro il totalitarismo, dal quale egli, che si è sempre definito socialista, si era sentito tradito. 1984 si può altresì confrontare con il mondo: esso pone una grave ipoteca sulle effettive possibilità di realizzazione del modello socialista, pessimismo confermato dall’evolversi della storia, senza dimenticare le implicazioni al mondo attuale già affrontate precedentemente. I ministeri del partito (Amore, Pace, Abbondanza, Verità – dove lavora Winston) perseguono lo scopo antitetico del loro nome: la permanenza di odio, guerra, schiavitù e menzogna; un richiamo alla realtà è tutt’altro che impossibile. Credo che l’unico libro letto che possa venire accostato a 1984 è Elianto di Benni, dove effettivamente si trovano numerosi spunti di satira politica, ma forse è una forzatura eccessiva. Ritengo molto difficile il confronto fra Orwell e altre opere lette, poiché è la prima opera con un consistente spessore politico: lo stesso autore, nel saggio Why I write del 1946 affermerà che dall’esperienza della guerra di Spagna ogni sua riga sarà spesa contro il totalitarismo, dal quale egli, che si è sempre definito socialista, si era sentito tradito. 1984 si può altresì confrontare con il mondo: esso pone una grave ipoteca sulle effettive possibilità di realizzazione del modello socialista, pessimismo confermato dall’evolversi della storia, senza dimenticare le implicazioni al mondo attuale già affrontate precedentemente. I ministeri del partito (Amore, Pace, Abbondanza, Verità – dove lavora Winston) perseguono lo scopo antitetico del loro nome: la permanenza di odio, guerra, schiavitù e menzogna; un richiamo alla realtà è tutt’altro che impossibile. Credo che l’unico libro letto che possa venire accostato a 1984 è Elianto di Benni, dove effettivamente si trovano numerosi spunti di satira politica, ma forse è una forzatura eccessiva.
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GEORGE ORWELL - 1984
di
Marco

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AUTORE

George Orwell (1903-1950)

NOTIZIE SULL’AUTORE

Pseudonimo di Eric Arthur Blair, scrittore inglese nato a Motihari, in Bengala. Educato a Eton, fu per cinque anni nelle file della Polizia Imperiale in Birmania. Tornato in Europa (1927), le sue simpatie per il socialismo democratico lo portarono a vagabondare a lungo trai poveri e i disoccupati di Parigi e delle aree depresse dell'Inghilterra, e ad arruolarsi volontario nelle milizie repubblicane durante la guerra civile spagnola, nel corso della quale rimase gravemente ferito. La sua opera più celebre, dopo 1984, è La fattoria degli animali.

CONTENUTO DELLA VICENDA

È un romanzo di fantapolitica in cui è descritto l’oppressivo controllo da parte di un regime totalitario su ogni aspetto della vita privata dei cittadini: la società è dominata dal Grande Fratello, governata dai principi del Socing, il socialismo inglese. In un terrificante quadro di oppressione e annientamento di ogni individualità e libertà, Winston Smith lotta disperatamente per mantenere un granello di umanità. Purtroppo non ci riuscirà: il Partito avrà la meglio su di lui.

TIPO DI NARRATORE

Interno eterodiegetico

SIGNIFICATO DELLA VICENDA

Paladino della libertà individuale, Orwell si batté contro ogni forma di oppressione: antifascista convinto, ma deluso dai metodi staliniani, divenne acerrimo nemico del totalitarismo comunista, che attacca spietatamente nel romanzo con pagine di suggestiva fantasia non prive di un’inquietante drammaticità. Ispirato dalle spettrali inquietudini che le due guerre e l’olocausto atomico avevano provocato, ripropone in negativo le antiche utopie positive di Bacone, More, Campanella: è la parabola apocalittica delle grandi paure orwelliane (il totalitarismo, la falsificazione e la perdita di memoria storica indotta dai mezzi d’informazione, la corruzione del linguaggio, l’annullamento dell’identità individuale) convogliate in una raggelante descrizione di una società del futuro contro cui combatte Winston Smith, l’ultimo eroe. Per Orwell il futuro è già presente: nel momento incui scrive il processo di degenerazione è già avviato. Non va letto in senso profetico (il titolo è stato ottenuto invertendo le cifre finali della data di composizione, il 1948), bensì bisogna comprenderne il carattere di monito valido per ogni futuro.

ASPETTO STILISTICO E LINGUISTICO

Più che dello stile del romanzo, del quale non si può dire più di tanto in quanto è una traduzione, vorrei soffermare l’attenzione su una delle più interessanti trovate dello scrittore; sto riferendomi alla neolingua. Orwell gli dedica addirittura un’appendice. È importante perché tramite essa l’autore fa capire con estrema immediatezza la potenza del linguaggio e ciò che il controllo su di esso comporta. Esemplare è l’esempio dello scrittore: in neolingua un passo della Dichiarazione d’indipendenza può essere reso solo con la parola PSICOREATO. La distruzione della lingua, di cui gioisce Syme nei capitoli iniziali, è un mezzo (a mio giudizio il più efficace) per annientare la volontà umana. Emblematici sono anche gli slogan del partito: LA GUERRA È PACE – LA LIBERTÀ È SCHIAVITÙ – L’IGNORANZA È FORZA. La spiegazione, seppur parziale, che Winston apprende dalla lettura del libro di Goldstein, è inquietante, poiché può benissimo essere applicata al mondo reale.

SPUNTI DI CONFRONTO

Ritengo molto difficile il confronto fra Orwell e altre opere lette, poiché è la prima opera con un consistente spessore politico: lo stesso autore, nel saggio Why I write del 1946 affermerà che dall’esperienza della guerra di Spagna ogni sua riga sarà spesa contro il totalitarismo, dal quale egli, che si è sempre definito socialista, si era sentito tradito. 1984 si può altresì confrontare con il mondo: esso pone una grave ipoteca sulle effettive possibilità di realizzazione del modello socialista, pessimismo confermato dall’evolversi della storia, senza dimenticare le implicazioni al mondo attuale già affrontate precedentemente. I ministeri del partito (Amore, Pace, Abbondanza, Verità – dove lavora Winston) perseguono lo scopo antitetico del loro nome: la permanenza di odio, guerra, schiavitù e menzogna; un richiamo alla realtà è tutt’altro che impossibile. Credo che l’unico libro letto che possa venire accostato a 1984 è Elianto di Benni, dove effettivamente si trovano numerosi spunti di satira politica, ma forse è una forzatura eccessiva.


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