Euforione
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| - | Euforione di Calcide visse ed operò tra il 276 aC. Ed il 187 a.C. Bibliotecario ad Antiochia, Euforione fu un tipico scrittore ellenistico: poeta e prosatore. Come tale scrisse opere storiche ed erudite, poemi, epilli in esametri, epigrammi. Perduti completamente, purtroppo, i lavori eruditi e le opere storiche, ci restano circa 300 versi e titoli come "'''Chiliadi'''" (opera in 5 libri), il "'''Trace'''" (sull’amore incestuoso di Trambelo e Apriate), "'''Giacinto Artemidoro'''", "'''La maledizione'''", "'''Arpalice'''", "'''Apriate'''".<br />Euforione imitò [[Callimaco]], ma fu artificioso ed oscuro nello stile. A Roma fu ammirato ed imitato a sua volta da poeti novi, che per questo furono definiti da [[Cicerone]] “'''cantores Euphorionis'''”. | + | Euforione di Calcide visse ed operò tra il 276 a.C. ed il 187 a.C.. Bibliotecario ad Antiochia, Euforione fu un tipico scrittore ellenistico: poeta e prosatore. Come tale scrisse opere storiche ed erudite, poemi, epilli in esametri, epigrammi. Perduti completamente, purtroppo, i lavori eruditi e le opere storiche, ci restano circa 300 versi e titoli come "'''Chiliadi'''" (opera in 5 libri), il "'''Trace'''" (sull’amore incestuoso di Trambelo e Apriate), "'''Giacinto Artemidoro'''", "'''La maledizione'''", "'''Arpalice'''", "'''Apriate'''".<br />Euforione imitò [[Callimaco]], ma fu artificioso ed oscuro nello stile. A Roma fu ammirato ed imitato a sua volta da poeti novi, che per questo furono definiti da [[Cicerone]] “'''cantores Euphorionis'''”. |
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EUFORIONE di Calcide
Euforione di Calcide visse ed operò tra il 276 a.C. ed il 187 a.C.. Bibliotecario ad Antiochia, Euforione fu un tipico scrittore ellenistico: poeta e prosatore. Come tale scrisse opere storiche ed erudite, poemi, epilli in esametri, epigrammi. Perduti completamente, purtroppo, i lavori eruditi e le opere storiche, ci restano circa 300 versi e titoli come "Chiliadi" (opera in 5 libri), il "Trace" (sull’amore incestuoso di Trambelo e Apriate), "Giacinto Artemidoro", "La maledizione", "Arpalice", "Apriate".
Euforione imitò Callimaco, ma fu artificioso ed oscuro nello stile. A Roma fu ammirato ed imitato a sua volta da poeti novi, che per questo furono definiti da Cicerone “cantores Euphorionis”.
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