Tatilleide pag. 3

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== Una esercitazione == == Una esercitazione ==
Il battaglione di artiglieria cui apparteneva la batteria di Tatillo era impegnato in una importante esercitazione di tiro. Tutti gli artiglieri, dagli Ufficiali agli artiglieri semplici erano concentrati al massimo affinché le prove dessero risultati brillanti ed il comando fosse soddisfatto della loro operatività. Come in tutte le esercitazioni, anzi come in tutte le operazioni militari, la precisione e la prontezza nell’esecuzione degli ordini erano determinanti e sintomatiche di efficienza.<br />Ora avvenne che, durante l’esercitazione, arrivò nel poligono un Generale per assistere all’operato delle sue truppe e passare in rassegna il reggimento. Per accogliere l’alto Ufficiale, a tutte le batterie fu dato l’ordine di cessare il fuoco. Grande concitazione, ogni capo batteria, cominciando dalla prima, gridava ai suoi uomini il fatidico ordine.<br />- Prima Batteriaaaaa! …... Cessate il fuoco!<br />- Seconda Batteriaaaa! …. Cessate il fuoco!<br />- Terza Batteriaaaaa! …… Cessate il fuoco!<br />… e così via.<br />Quando arrivò il turno della batteria cui apparteneva Tatillo, il Capo Batteria, cadenzando le parole a modo suo urlò:<br />- Ottava Batteria! …. Cessate il ... (e dopo qualche secondo, con voce stentorea) '''FUOCOOOOOO'''!<br />… e dai pezzi partì una scarica di colpi. Il battaglione di artiglieria cui apparteneva la batteria di Tatillo era impegnato in una importante esercitazione di tiro. Tutti gli artiglieri, dagli Ufficiali agli artiglieri semplici erano concentrati al massimo affinché le prove dessero risultati brillanti ed il comando fosse soddisfatto della loro operatività. Come in tutte le esercitazioni, anzi come in tutte le operazioni militari, la precisione e la prontezza nell’esecuzione degli ordini erano determinanti e sintomatiche di efficienza.<br />Ora avvenne che, durante l’esercitazione, arrivò nel poligono un Generale per assistere all’operato delle sue truppe e passare in rassegna il reggimento. Per accogliere l’alto Ufficiale, a tutte le batterie fu dato l’ordine di cessare il fuoco. Grande concitazione, ogni capo batteria, cominciando dalla prima, gridava ai suoi uomini il fatidico ordine.<br />- Prima Batteriaaaaa! …... Cessate il fuoco!<br />- Seconda Batteriaaaa! …. Cessate il fuoco!<br />- Terza Batteriaaaaa! …… Cessate il fuoco!<br />… e così via.<br />Quando arrivò il turno della batteria cui apparteneva Tatillo, il Capo Batteria, cadenzando le parole a modo suo urlò:<br />- Ottava Batteria! …. Cessate il ... (e dopo qualche secondo, con voce stentorea) '''FUOCOOOOOO'''!<br />… e dai pezzi partì una scarica di colpi.
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-== I Saddoni == 
-I Saddoni erano una vera istituzione delle Forze Armate, ma non sempre era facile distinguere il saddone vero da quello che fingeva. Il saddone, peraltro, era imprevedibile: a volte innocuo e triste, a volte esagitato e pericoloso, non di rado aggressivo e litigioso. <br />Che fosse un vero saddone o che fingeva di esserlo, il saddone lo riconoscevi a prima vista: con la mano sulla fronte, quasi a reggersi una testa china e troppo pesante, li sentivi proferire, tra sé e sé, scuotendo la testa, le frasi tipiche:<br />'''- A mme me fa mala a capa!''' <br />'''- Io tengo ‘e probblem!'''<br />'''- Io me ne aggia i a casa!'''<br />(A me fa male la testa! Io ho i problemi! Io me ne devo andare a casa! - Traduzione di Ciccio la fetecchia).<br />La SAD (Sindrome Ansiosa Depressiva) era una delle cause di congedo; quando poi i saddoni litigavano con i commilitoni e magari li malmenavano, tale evento accelerava la pratica di congedo.<br />In caserma, così, capitava di vedere gente vagolare mestamente scuotendo la testa e bofonchiando le tipiche frasi: ‘A mme me fa male ‘a capa! <br />… e poi, come colpiti da improvviso vigore:<br />'''- A cchi aggia vatte? A cchi aggia vatte?''' [Chi devo picchiare? Chi devo picchiare? (ovviamente per ottenere il congedo – nota di Runato ‘o Ciuccione)].<br />Tatillo incontrò tantissimi Saddoni, ma non sempre riusciva ad individuare quello vero da chi fingeva. 
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== '''Guardia all’autoreparto''' == == '''Guardia all’autoreparto''' ==

Revisione 19:55, 3 Apr 2009

LA TATILLEIDE

ossia

LA GUERRA DI TATILLO

pagina 3

Una esercitazione

Il battaglione di artiglieria cui apparteneva la batteria di Tatillo era impegnato in una importante esercitazione di tiro. Tutti gli artiglieri, dagli Ufficiali agli artiglieri semplici erano concentrati al massimo affinché le prove dessero risultati brillanti ed il comando fosse soddisfatto della loro operatività. Come in tutte le esercitazioni, anzi come in tutte le operazioni militari, la precisione e la prontezza nell’esecuzione degli ordini erano determinanti e sintomatiche di efficienza.
Ora avvenne che, durante l’esercitazione, arrivò nel poligono un Generale per assistere all’operato delle sue truppe e passare in rassegna il reggimento. Per accogliere l’alto Ufficiale, a tutte le batterie fu dato l’ordine di cessare il fuoco. Grande concitazione, ogni capo batteria, cominciando dalla prima, gridava ai suoi uomini il fatidico ordine.
- Prima Batteriaaaaa! …... Cessate il fuoco!
- Seconda Batteriaaaa! …. Cessate il fuoco!
- Terza Batteriaaaaa! …… Cessate il fuoco!
… e così via.
Quando arrivò il turno della batteria cui apparteneva Tatillo, il Capo Batteria, cadenzando le parole a modo suo urlò:
- Ottava Batteria! …. Cessate il ... (e dopo qualche secondo, con voce stentorea) FUOCOOOOOO!
… e dai pezzi partì una scarica di colpi.

Guardia all’autoreparto

Una sera Tatillo fu comandato di guardia all’autoparco. Non era un compito molto pericoloso in quanto si era nel centro della città, ma in ogni caso era abbastanza impegnativo. L’autoparco era all’aperto e il lato opposto al cancello di entrata arrivava fino al fiume e quindi non facilmente difendibile (in quel periodo si verificò l’attacco di alcuni terroristi ad una ronda esterna, della stessa caserma, cui furono sottratte le armi – Nota di Ciccio La Fetecchia).
Con Tatillo c’erano quattro militari, tutti freschi di arruolamento. Nel cuore della notte Tatillo avvertì un rumore proveniente da sotto uno degli autobus. Subitò chiamo un militare e gli ordinò di andare a vedere cosa stava succecedendo.
- Vado subito! – disse il militare e si avvicinò a Tatillo.
- Chi stai aspettando? – chiese Tatillo sorridendo, vedendo il militare immobile.
- Vado subito! – ripete il militare, avvicinandosi ancora di più a Tatillo.
- Ho capito! – disse Tatillo al militare estraendo la pistola – Stai vicino al cancello e stai attento che non entri nessuno. Vado io!
Così Tatillo si avviò con la pistola in pugno verso il punto da cui erano pervenuti i rumori, mentre il militare lo guardava senza proferire parola.
Arrivato vicino al pullman, Tatillo si chinò per vedere cosa c’era sotto.
- Miao! Miao! – un micino miagolava infreddolito e sicuramente affamato.
Tatillo sorrise alla scenetta idilliaca ed ordinò al militare di portare al gatto qualcosa che era avanzato dalla loro cena. Il militare ubbidì prontamente.


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editus ab Anonimo Olevanese

thumb_Anonimo_olevanese.jpg Piccolo Anonimo Olevanese osserva il mondo in affanno

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