Paese delle Fetecchie

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Revisione 19:44, 29 Ott 2010

IL PAESE DELLE FETECCHIE

Anche questa è di Rasce

Table of contents

PROLOGO

Avevo letto, durante i miei studi classici, "Utopia" di Tommaso Moro. Oddio … un posto un po' nebbioso … non male da viverci, però. In assenza di altro, ci sarei andato anche con piacere. Aveva un grande difetto, però: non esisteva.
Poi, continuando, conobbi la "Città del Sole" del frate rivoluzionario, del grande Tommaso Campanella. Quella sì che era un bel posto: baciata dal sole, dove nessuno aveva meno del bisogno e tutti secondo il merito, era il posto dove mi sarebbe tanto piaciuto vivere. Aveva un solo difetto: non esisteva.
Poi il tempo è passato. Ho lottato inutilmente per costruire io la "Città del Sole". … leggendo il giornale ho scoperto un paese che non credevo potesse esistere: il "Paese delle Fetecchie". Era un Paese dove tutti volevano entrare; dove tutti volevano viverci … Aveva un solo difetto: esisteva … ed esistevano anche i suoi abitanti.

LA COSTITUZIONE

Art. 1) a) Il Paese delle Fetecchie è un’oligarchia fondata sulla corruzione, tangente e raccomandazione.
b) Gli abitanti del Paese delle Fetecchie tengono famiglia

Art. 2) Il potere appartiene alla cricca che lo esercita come cazzo gli pare

Art. 3) a) Il Paese delle Fetecchie è la culla del diritto … perciò nel Paese delle Fetecchie il diritto dorme.
b) La giustizia è applicata secondo l’umore e l’arbitrio del magistrato
c) La certezza della pena è aleatoria, a meno che non si tratti di uno sfigato senza soldi ... ma non è detto

Art. 4) Il Paese delle Fetecchie garantisce il lavoro in tutte le sue forme: lavoro nero, malpagato, mal tutelato e al di fuori delle norme di sicurezza

Art. 5) I confini sono identificati da cartelli recanti la scritta: “Trasite fetienti ca stamme scarsi a chiaviche”

Art. 6) Nel Paese delle Fetecchie è permesso tutto, anche ciò che è vietato.

Art. 7) a) L’immigrazione clandestina è libera.
b) Chiunque venga sorpreso sul territorio nazionale privo di permesso di soggiorno, è immediatamente regolarizzato.

IL PARVENU

Accendo la televisione … non lo faccio spesso perché a me non piace; odio telegiornali, tribune elettorali, tribune politiche, talk show (chi sa che cazzo significa); programmi di approfondimento sui problemi del Paese, sulla crisi economica, sociale, morale e via cantando (me ne accorgo da solo). Il fatto è che non mi va di essere preso per un coglione (e neanche per il culo) ed assisterlo pure in diretta.
Dunque accendo la televisione mentre il giornalista di turno da la parola al personaggio dello spettacolo. Quest'ultimo inizia la sua arringa, il suo parlare è travolgente … è un leader, un trascinatore.
- Il fatto è che nel nostro Paese non è mai esistita una politica di tutela del lavoro e dei lavoratori. Nessuno sì è mai preoccupato dei giovani e del loro futuro; nessuno si è mai interessato dei problemi della gente. Bisogna attuare una politica seria di sviluppo che favorisca l'occupazione, che salvaguardi le classi deboli, che tuteli il salario dei lavoratori.
L'oratore ormai in preda ad una crisi mistica continua nel suo attacco alla classe politica. Ad ascoltarlo lo avresti scambiato per il più duro degli anarchici, per un rivoluzionario … Bakunin e Malatesta sarebbero stati orgogliosi di lui.
Scuoto la testa sempre più schifato.
Il giorno dopo incontro un buon conoscente che mi dice:
- Hai sentito ieri sera in televisione l'On. (*)? Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Mi è proprio piaciuto, caro mio, perché gliele ha cantate chiare chiare. Ed ha detto tutte cose giuste: nel nostro Paese non esiste una politica per i giovani, una politica dei salari. Pensano solo ai cazzi loro. Eh! Ma lui ieri sera li ha sputtanati. Si vede che è diverso ... La prossima volta lo voto senza meno.
- Ma che cazzo stai a dire? - ho replicato anche un po' incazzato - Ma questo personaggio non sta in politica da vari lustri? Non ha fatto parte fino a poco tempo fa della maggioranza di governo? Non è stato pure Ministro? E solo ieri sera si accorge di questa mancanza di politiche? Che cazzo ha fatto da politico, da parlamentare e da Ministro per tutto questo tempo, invece di rendersi conto di come stavano le cose?
- Cazzo! Mi sa che hai proprio ragione, hanno la faccia come il culo. Li mortacci sua e di tutti quelli come lui! - mormorò sommessamente il mio interlocutore, diventando improvvisamente triste.

BUONGOVERNO

Nel Paese delle Fetecchie la classe politica che in quel momento è al potere è sempre molto vigile, premurosa e attenta ai bisogni del popolo, nonostante quello che afferma la classe politica che in quel momento è all'opposizione e che dice l'esatto contrario.
E' noto che nel Paese delle Fetecchie le cose vanno sempre e tutte bene per il Governo, maggioranza e per chi li ha votati, mentre vanno sempre e tutte male per l'opposizione e per chi li ha votati.
I candidati politici, forti della loro indubbia capacità, sono certi che se andranno loro al governo diminuiranno le tasse, creeranno nuovi posti di lavoro, aumentare anno i salari, aumenteranno le pensioni, miglioreranno la sanità, i trasporti, i servizi in genere, risolveranno il problema della casa, degli affitti, debelleranno la mafia, la camorra e la 'ndrangheta, elimineranno la corruzione, il clientelarismo, ed il Paese delle Fetecchie sarà finalmente un Paese normale (perché, in verità, per colpa della parte politica avversa, allo stato attuale, non è un Paese normale).
Purtroppo tutta la classe politica del Paese delle Fetecchie è molto sfortunata e, appena qualcuno va al potere, a prescindere dallo schieramento, puntualmente la crisi mondiale, la congiuntura astrale, il disastro ambientale, l'eruzione del vulcano, la speculazione internazionale, la crisi morale, la moria delle vacche, l'opposizione che non lascia lavorare, non consentono di mantenere fede ai programmi e alle promesse fatte, anzi impongono una nuova manovra economica, nuovi "pesanti sacrifici" che saranno necessari fino alle elezioni successive … poi verranno i tempi del benessere.
Ovviamente i sacrifici è bene che li facciano quelli che li possono fare, quelli cui pesano meno …. Vi immaginate un povero politico, un sindacalista, una persona ricca, abituato al lusso, al benessere e ad avere tutto che fa sacrifici? Non riuscirebbe a sopravvivere! A chi spettano dunque i sacrifici? Ovviamente a coloro che sono abituati a farli!
E quindi, nel Paese delle Fetecchie, molto saggiamente i sacrifici li fanno sempre gli stessi.

LA GIUSTIZIA

Nel Paese delle Fetecchie la Giustizia è implacabile. A volte, è vero, capita che si liberano omicidi, rapinatori, bancarottieri, truffatore, corruttori (cosa vuoi fare? A volte anche il grande Omero sonnecchia), ma state certi che il ladro di polli, chi ruba una mela non ha scampo: la pagherà!
Può succedere che si liberi un criminale per scadenza dei termini di custodia, che si mandi a casa un camorrista perché il reato è prescritto, ma poi la Giustizia si riconcilia con le persone perbene mettendo in piedi un processo, lo fanno durare ben cinque anni, ma vanno fino in fondo. Di che si tratta? Vi chiederete.
Si tratta di un fatto eclatante, che potrebbe far parte degli annali, dei classici dei processi, della letteratura della inflessibilità della Giustizia: un furto per un oggetto da 10 centesimi, una somma che se la dai al medicante di turno (che pure sono tanti nel Paese delle Fetecchie) te la tira dietro con annesse parolacce e maledizioni.
Che era successo? Dopo una banale lite per un parcheggio, un tizio, autista di una ditta, per dispetto toglie il cappuccio della valvola di uno pneumatico della macchina dell'uomo con il quale aveva appena discusso e va via.
Il proprietario dell'auto, diciamo danneggiata, saggiamente lascia correre (col cazzo che una personale normale, dotata di un minimo di buon senso, si va ad impelagare in una causa per queste stronzate). Il caso vuole "il furto" è stato notato da una solerte impiegata di banca che prende il numero di targa della macchina dell'uomo autore del furto e avvisa i carabinieri. Questi segnalano il fatto al tribunale, il gip procede e si va avanti.
Alla fine giudicando il fatto "furto aggravato", pur in mancanza di denuncia da parte del danneggiato, il giudice procede d'ufficio … la giustizia deve fare il suo corso, lentamente per non farsi venire l'affanno, non importa se deve passare più di un lustro: la Giustizia deve trionfare. A ringraziare sono ladri, assassini, lenoni, truffatori e furfanti di ogni genere egli avvocati; a non capire sono sempre gli stessi brontoloni, la gente che lavora e paga le tasse, che non apprezza l'operato dei giudici (che in questo modo si guadagnano la loro ricca pagnotta), che si dannano per loro.
Ed è per questo che il Paese delle Fetecchie è detto "la culla del diritto" … perché nel Paese delle Fetecchie la Giustizia … dorme!

TASSE

Nel Paese delle Fetecchie c'è una grande attenzione verso le tasse: si evita di colpire chi guadagna poco, di imporre balzelli inutili, di aggravare di oneri coloro che non li possono sopportare.
Le tasse, infatti, sono pagate soprattutto dai ricchissimi lavoratori dipendenti e dai pensionati. Con alto senso della giustizia sociale, infatti, i poveri datori di lavoro, i gioiellieri, i professionisti, i commercianti, architetti, albergatori, macellai che hanno guadagni da fame, che a stento riescono a mantenersi qualche misera auto di lusso, una mega villetta a mare o in montagna, o da ambo le parti, che appena appena possono permettersi di pagare lo stipendio a cuochi e camerieri, che a stento possono mandare i loro figli in collegi di prestigio, che a malapena possono concedersi qualche lussuosa crociera, bei vestiti e gioielli … questi sono lasciati in pace … e come potrebbe essere altrimenti?
Ovviamente a volte qualche cosa non funziona … La ciclica crisi si affaccia sul Paese delle Fetecchie.
Fortunatamente la sagace classe politica interviene prontamente. A volte servono miliardi … nessun problema. 25 miliardi per superare la crisi? Presto fatto!
1) Blocco immediato dei ricchi stipendi dei dipendenti pubblici! In fondo a loro cosa servono tutti questi soldi? Non hanno ville ed auto di lusso da mantenere, non hanno servitù cui pagare lo stipendio, non hanno i figli nei collegi di elite, non comprano gioielli, non vanno in crociera … mi dite a che cazzo gli servono i soldi a questi?
2) Blocco delle pensioni! In fondo i pensionati, specialmente quelli con una pensione da fame, sono gente sobria, abituata ad una vita parca, abituati a vivere nella merda … Inutile dargli dei soldi … è per il loro bene: di essi è il regno dei cieli!
3) Rinvio delle indennità di buonuscita!
4) Aumento di un ticket di qua!
5) Un balzello mascherato di là!
6) Una tassa nascosta di sotto!
7) Un servizio eliminato di sopra;
8) Aumento delle addizionali di lato …..
… e per il momento la crisi è risolta e giustizia è fatta.
Intanto si viene a sapere che l'evasione fiscale è di 150 miliardi, pari a sei volte i soldi della manovra appena sfornata. Embe? Prima di tutto vuoi mettere tutta la fatica necessaria per recuperarli? E poi … chi evade?
O forse quei 150 miliardi non sono altro che il peculio che lo stato, come il servo furbo delle commedie latine, si conserva per tempi peggiori?

MANOVRA FINANZIARIA

Per colpa dell'ennesima, ciclica crisi, si fa l'ennesima manovra finanziaria, che, come notorio, nel paese delle fetecchie è sempre l'ultima.
I servi della gleba, more solito, sono i soli a pagare a pagare l'effetto della crisi perché sono i più ricchi del Paese delle Fetecchie. Questa volta, però, trovano insoliti e insperati difensori: i vassalli, cioè quelli che sono definiti anche governatori delle regioni.
Se l'imperatore (chiamato Stato) taglia il loro bilancio (si parla del 2,5 %) essi si faranno sentire … e come se si faranno sentire. E se l'imperatore non vorrà sentire ragioni, allora passeranno all'azione … e come se passeranno all'azione.
Per far quadrare i conti, hanno promesso i vassalli, ridurranno i servizi forniti ai servi della gleba. Questi servizi, in verità, già sono una schifezza perché i Servi della Gleba sono persone sobrie e si contentano di poco.
In ogni modo, per far quadrare i conti, i Vassalli dicono che saranno costretti a ridurre i servizi sociali, le spese per l'istruzione, per l'ambiente, per la viabilità, a ridurre gli incentivi per l'artigianato e via di seguito.
Purtroppo la crisi richiede sacrifici per tutti, eccetto che per l'imperatore, vassalli, valvassori, valvassini e le loro corti.
Infatti … col cazzo che pensano di ridursi il loro ricco stipendio, di ridurre i loro privilegi, ridurre le loro spese inutili ….
Ma si sa: accà nisciuno è fesso!

REDDITI

Tolto i ricchissimi impiegati statali, gli operai ed i pensionati, soprattutto d'annata, il resto della popolazione del Paese delle Fetecchie non se la passa poi tanto bene.
Infatti a leggere i dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia sui redditi medi dell'anno 2008 (riportati sui giornali di luglio 2010) ti piange il cuore. A parte i notai (con 327.000 euro annui) ed i farmacisti (112.000 euro) il resto sta proprio inguaiato, considerato che a questi redditi vanno detratte le tasse.
Nel Paese delle Fetecchie fa un certo effetto sapere che i parrucchieri ed i barbieri, mediamente, se la passano proprio maluccio; il loro reddito medio annuo è di appena 11.400 euro. Appena appena un po' meglio se la passano gli orefici con 14.300 euro ed i macellai con 16.000 euro.
A livelli concorrenziali con il terzo mondo troviamo i pescatori (2.100 euro) ed i gestori di centri di benessere e terme (3.700 euro).
Gestire impianti sportivi (4.800 euro di reddito annuo) e discoteche (5.800 euro annui) non è affatto conveniente, ma i gestori di tali attività sono veri e propri filantropi che esercitano solo per puro spirito cristiano … a costo di rimetterci.
La vita sembra appena appena sorridere ai gestori di servizi funebri (32.800 euro). Gli avvocati, a dispetto della fama che li circonda, non sono poi dei Creso (reddito 46.700 euro), anche se stanno decisamente meglio degli architetti (reddito 29.500 euro), dei consulenti finanziari (27.800 euro) e dei gestori dei campeggi (23.200).
Questa è la vita! Nel Paese delle Fetecchie, cari miei, non è tutto oro ciò che riluce …. C'è chi fa la fame, come gli antiquari (10.100 euro annui) ed i fiorai (11.900), albergatori (13.200 euro annui), ristoratori (14.500 euro annui), avvocati, architetti e compagnia bella che non sanno come fare per mantenere le loro ville, le loro auto di lusso, a pagare le colf, le crociere, i gioielli e via cantando e ci sono coloro che sguazzano nel benessere come i pensionati sociali, i pensionati d'annata, gli operai e gli impiegati.
Sugli stessi giornali è riportata la notizia che troppi evadono, che i controlli fiscali non sono veri controlli, che sono fatti a pene di segugio, cioè a cazzo di cane … ma sono le solite notizie buttate là dagli eterni disfattisti che se la prendono sempre con il governo ed ai quali è meglio non dare retta.

VITTIME

La classe politica del Paese delle Fetecchie, a fronte di una competenza senza uguali, di una onestà cristallina e di una innata propensione alla sobrietà ed all’austerità, è particolarmente sfortunata ed anche le leggi si accaniscono contro di essa.
Un esempio di questa sfiga avvenne qualche anno fa, in occasione di una delle crisi economiche che, come note, ciclicamente investe il Paese delle Fetecchia. Ecco il fatto …. Appena tale crisi fu manifesta, subito i parlamentari corsero ai ripari con nuove misure, peraltro mai sperimentate: stretta sulle pensioni, blocco dei salari dei lavoratori dipendenti, , ticket sui medicinali, tagli alla sanità, tagli ai servizi, riduzione dei sussidi. La situazione, ovviamente, richiedeva sacrifici e a tutti, ovviamente, fu chiesto di fare la propria parte. E mentre la popolazione subiva l’ennesima manovra “lacrime e sangue”, sui giornali, contemporaneamente ai sacrifici necessari per superare la crisi, apparve la notizia dell’ennesimo aumento dello stipendio dei parlamentari.
In televisione un giornalista chiese ad un parlamentare di lungo corso lumi su quella ai più sembrava una incongruità ed il parlamentare, con la faccia di culo che contraddistingue la sua categoria, rispose:
- Ci dispiace per questo aumento che ci è stato concesso, ma sfortunatamente non possiamo farci niente. Purtroppo nel nostro Paese esiste una legge che aumenta il nostro stipendio automaticamente; non siamo affatto d’accordo, ovviamente, ma si sa …. le leggi vanno rispettate e noi siamo i primi ad attenerci.
… e già! Lo sapevo che quelle teste di cazzo di contadini, muratori, ciabattini, operai e pensionati sociali fanno le leggi sempre a danno dei politici …
…. Ma andate a morì ammazzati!

PACE FATTA

Per sanare l’ennesimo litigio, ovviamente verbale e mai di sostanza, cosa c’è di meglio di una sana e salutare abboffata?
Ed è così che per dirimere l’ennesima polemica tra nordisti e centristi, scendono in campo un migliaio di voraci esponenti della classe politica. La polemica era sorta per l’appellativo di porci rivolto da uno di questi fini politici agli abitanti di una città; gli stessi porci, però, qualora fossero stati invitati all’abbuffata, sicuramente avrebbero fatto la figura di signorine anoressiche eternamente a dieta.
Sbaragliando 200 chilogrammi di polenta con ragù innaffiato da ottimo lambrusco da una parte e rigatoni con coda alla vaccinara con una ottantina di bottiglie di un eccellente Frascati doc dall’altra, alla fine questi campioni della voracità, stanchi, ma con la pancia piena si sono stretti la mano …. Pace fatta!
Che s’adda fa pe’ mantenè ‘a pace ….. E’ l’antico: Franza o Spagna … basta ca se magna ….
E poco importa che nella stessa pagina del giornale si legge la notizia che 8 milioni di bambini muoiono ogni anno di fame …
Mica possono fare tutto loro?


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