Paese delle Fetecchie

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== LA GIUSTIZIA == == LA GIUSTIZIA ==
-Nel Paese delle Fetecchie la Giustizia è implacabile. A volte, è vero, capita che si liberano omicidi, rapinatori, bancarottieri, truffatore, corruttori (cosa vuoi fare? A volte anche il grande Omero sonnecchia), ma state certi che il ladro di polli, chi ruba una mela non ha scampo: la pagherà!<br />Può succedere che si liberi un criminale per scadenza dei termini di custodia, che si mandi a casa un camorrista perché il reato è prescritto, ma poi la Giustizia si riconcilia con le persone perbene mettendo in piedi un processo, lo fanno durare ben cinque anni, ma vanno fino in fondo. Di che si tratta? Vi chiederete.<br />Si tratta di un fatto eclatante, che potrebbe far parte degli annali, dei classici dei processi, della letteratura della inflessibilità della Giustizia: un furto per un oggetto da 10 centesimi, una somma che se la dai al medicante di turno (che pure sono tanti nel Paese delle Fetecchie) te la tira dietro con annesse parolacce e maledizioni.<br />Che era successo? Dopo una banale lite per un parcheggio, un tizio, autista di una ditta, per dispetto toglie il cappuccio della valvola di uno pneumatico della macchina dell'uomo con il quale aveva appena discusso e va via.<br />Il proprietario dell'auto, diciamo danneggiata, saggiamente lascia correre (col cazzo che una personale normale, dotata di un minimo di buon senso, si va ad impelagare in una causa per queste stronzate). Il caso vuole "il furto" è stato notato da una solerte impiegata di banca che prende il numero di targa della macchina dell'uomo autore del furto e avvisa i carabinieri. Questi segnalano il fatto al tribunale, il gip procede e si va avanti.<br />Alla fine giudicando il fatto "furto aggravato", pur in mancanza di denuncia da parte del danneggiato, il giudice procede d'ufficio … la giustizia deve fare il suo corso, lentamente per non farsi venire l'affanno, non importa se deve passare più di un lustro: la Giustizia deve trionfare. A ringraziare sono ladri, assassini, lenoni, truffatori e furfanti di ogni genere egli avvocati; a non capire sono sempre gli stessi brontoloni, la gente che lavora e paga le tasse, che non apprezza l'operato dei giudici (che in questo modo si guadagnano la loro ricca pagnotta), che si dannano per loro.+Nel Paese delle Fetecchie la Giustizia è implacabile. A volte, è vero, capita che si liberano omicidi, rapinatori, bancarottieri, truffatore, corruttori (cosa vuoi fare? A volte anche il grande Omero sonnecchia), ma state certi che il ladro di polli, chi ruba una mela non ha scampo: la pagherà!<br />Può succedere che si liberi un criminale per scadenza dei termini di custodia, che si mandi a casa un camorrista perché il reato è prescritto, ma poi la Giustizia si riconcilia con le persone perbene mettendo in piedi un processo, lo fanno durare ben cinque anni, ma vanno fino in fondo. Di che si tratta? Vi chiederete.<br />Si tratta di un fatto eclatante, che potrebbe far parte degli annali, dei classici dei processi, della letteratura della inflessibilità della Giustizia: un furto per un oggetto da 10 centesimi, una somma che se la dai al medicante di turno (che pure sono tanti nel Paese delle Fetecchie) te la tira dietro con annesse parolacce e maledizioni.<br />Che era successo? Dopo una banale lite per un parcheggio, un tizio, autista di una ditta, per dispetto toglie il cappuccio della valvola di uno pneumatico della macchina dell'uomo con il quale aveva appena discusso e va via.<br />Il proprietario dell'auto, diciamo danneggiata, saggiamente lascia correre (col cazzo che una personale normale, dotata di un minimo di buon senso, si va ad impelagare in una causa per queste stronzate). Il caso vuole "il furto" è stato notato da una solerte impiegata di banca che prende il numero di targa della macchina dell'uomo autore del furto e avvisa i carabinieri. Questi segnalano il fatto al tribunale, il gip procede e si va avanti.<br />Alla fine giudicando il fatto "furto aggravato", pur in mancanza di denuncia da parte del danneggiato, il giudice procede d'ufficio … la giustizia deve fare il suo corso, lentamente per non farsi venire l'affanno, non importa se deve passare più di un lustro: la Giustizia deve trionfare. A ringraziare sono ladri, assassini, lenoni, truffatori e furfanti di ogni genere egli avvocati; a non capire sono sempre gli stessi brontoloni, la gente che lavora e paga le tasse, che non apprezza l'operato dei giudici (che in questo modo si guadagnano la loro ricca pagnotta), che si dannano per loro.<br />
 +Ed è per questo che il Paese delle Fetecchie è detto "la culla del diritto" … perché nel Paese delle Fetecchie la Giustizia … dorme!
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Revisione 20:02, 2 Lug 2010

IL PAESE DELLE FETECCHIE

Anche questa è di Rasce


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PROLOGO

Avevo letto, durante i miei studi classici, "Utopia" di Tommaso Moro. Oddio … un posto un po' nebbioso … non male da viverci, però. In assenza di altro, ci sarei andato anche con piacere. Aveva un grande difetto, però: non esisteva.
Poi, continuando, conobbi la "Città del Sole" del frate rivoluzionario, del grande Tommaso Campanella. Quella sì che era un bel posto: baciata dal sole, dove nessuno aveva meno del bisogno e tutti secondo il merito, era il posto dove mi sarebbe tanto piaciuto vivere. Aveva un solo difetto: non esisteva.
Poi il tempo è passato. Ho lottato inutilmente per costruire io la "Città del Sole". … leggendo il giornale ho scoperto un paese che non credevo potesse esistere: il "Paese delle Fetecchie". Era un Paese dove tutti volevano entrare; dove tutti volevano viverci … Aveva un solo difetto: esisteva … ed esistevano anche i suoi abitanti.

IL PARVENU

Accendo la televisione … non lo faccio spesso perché a me non piace; odio telegiornali, tribune elettorali, tribune politiche, talk show (chi sa che cazzo significa); programmi di approfondimento sui problemi del Paese, sulla crisi economica, sociale, morale e via cantando (me ne accorgo da solo). Il fatto è che non mi va di essere preso per un coglione (e neanche per il culo) ed assisterlo pure in diretta.
Dunque accendo la televisione mentre il giornalista di turno da la parola al personaggio dello spettacolo. Quest'ultimo inizia la sua arringa, il suo parlare è travolgente … è un leader, un trascinatore.
- Il fatto è che nel nostro Paese non è mai esistita una politica di tutela del lavoro e dei lavoratori. Nessuno sì è mai preoccupato dei giovani e del loro futuro; nessuno si è mai interessato dei problemi della gente. Bisogna attuare una politica seria di sviluppo che favorisca l'occupazione, che salvaguardi le classi deboli, che tuteli il salario dei lavoratori.
L'oratore ormai in preda ad una crisi mistica continua nel suo attacco alla classe politica. Ad ascoltarlo lo avresti scambiato per il più duro degli anarchici, per un rivoluzionario … Bakunin e Malatesta sarebbero stati orgogliosi di lui.
Scuoto la testa sempre più schifato.
Il giorno dopo incontro un buon conoscente che mi dice:
- Hai sentito ieri sera in televisione l'On. (*)? Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno. Mi è proprio piaciuto, caro mio, perché gliele ha cantate chiare chiare. Ed ha detto tutte cose giuste: nei nostro Paese non esiste una politica per i giovani, una politica dei salari. Pensano solo ai cazzi loro. Eh! Ma lui ieri sera li ha sputtanati. Si vede che è diverso ... La prossima volta lo voto senza meno.
- Ma che cazzo stai a dire? - ho replicato anche un po' incazzato - Ma questo personaggio non sta in politica da vari lustri? Non ha fatto parte fino a poco tempo fa della maggioranza di governo? Non è stato pure Ministro? E solo ieri sera si accorge di questa mancanza di politiche? Che cazzo ha fatto da politico, da parlamentare e da Ministro per tutto questo tempo, invece di rendersi conto di come stavano le cose?
- Cazzo! Mi sa che hai proprio ragione, hanno la faccia come il culo. Li mortacci sua e di tutti quelli come lui! - mormorò sommessamente il mio interlocutore, diventando improvvisamente triste.

BUONGOVERNO

Nel Paese delle Fetecchie la classe politica che in quel momento è al potere è sempre molto vigile, premurosa e attenta ai bisogni del popolo, nonostante quello che afferma la classe politica che in quel momento è all'opposizione e che dice l'esatto contrario.
E' noto che nel Paese delle Fetecchie le cose vanno sempre e tutte bene per il Governo, maggioranza e per chi li ha votati, mentre vanno sempre e tutte male per l'opposizione e per chi li ha votati.
I candidati politici, forti della loro indubbia capacità, sono certi che se andranno loro al governo diminuiranno le tasse, creeranno nuovi posti di lavoro, aumentare anno i salari, aumenteranno le pensioni, miglioreranno la sanità, i trasporti, i servizi in genere, risolveranno il problema della casa, degli affitti, debelleranno la mafia, la camorra e la 'ndrangheta, elimineranno la corruzione, il clientelarismo, ed il Paese delle Fetecchie sarà finalmente un Paese normale (perché, in verità, per colpa della parte politica avversa, allo stato attuale, non è un Paese normale).
Purtroppo tutta la classe politica del Paese delle Fetecchie è molto sfortunata e, appena qualcuno va al potere, a prescindere dallo schieramento, puntualmente la crisi mondiale, la congiuntura astrale, il disastro ambientale, l'eruzione del vulcano, la speculazione internazionale, la crisi morale, la moria delle vacche, l'opposizione che non lascia lavorare, non consentono di mantenere fede ai programmi e alle promesse fatte, anzi impongono una nuova manovra economica, nuovi "pesanti sacrifici" che saranno necessari fino alle elezioni successive … poi verranno i tempi del benessere.
Ovviamente i sacrifici è bene che li facciano quelli che li possono fare, quelli cui pesano meno …. Vi immaginate un povero politico, un sindacalista, una persona ricca, abituato al lusso, al benessere e ad avere tutto che fa sacrifici? Non riuscirebbe a sopravvivere! A chi spettano dunque i sacrifici? Ovviamente a coloro che sono abituati a farli!
E quindi, nel Paese delle Fetecchie, molto saggiamente i sacrifici li fanno sempre gli stessi.

LA GIUSTIZIA

Nel Paese delle Fetecchie la Giustizia è implacabile. A volte, è vero, capita che si liberano omicidi, rapinatori, bancarottieri, truffatore, corruttori (cosa vuoi fare? A volte anche il grande Omero sonnecchia), ma state certi che il ladro di polli, chi ruba una mela non ha scampo: la pagherà!
Può succedere che si liberi un criminale per scadenza dei termini di custodia, che si mandi a casa un camorrista perché il reato è prescritto, ma poi la Giustizia si riconcilia con le persone perbene mettendo in piedi un processo, lo fanno durare ben cinque anni, ma vanno fino in fondo. Di che si tratta? Vi chiederete.
Si tratta di un fatto eclatante, che potrebbe far parte degli annali, dei classici dei processi, della letteratura della inflessibilità della Giustizia: un furto per un oggetto da 10 centesimi, una somma che se la dai al medicante di turno (che pure sono tanti nel Paese delle Fetecchie) te la tira dietro con annesse parolacce e maledizioni.
Che era successo? Dopo una banale lite per un parcheggio, un tizio, autista di una ditta, per dispetto toglie il cappuccio della valvola di uno pneumatico della macchina dell'uomo con il quale aveva appena discusso e va via.
Il proprietario dell'auto, diciamo danneggiata, saggiamente lascia correre (col cazzo che una personale normale, dotata di un minimo di buon senso, si va ad impelagare in una causa per queste stronzate). Il caso vuole "il furto" è stato notato da una solerte impiegata di banca che prende il numero di targa della macchina dell'uomo autore del furto e avvisa i carabinieri. Questi segnalano il fatto al tribunale, il gip procede e si va avanti.
Alla fine giudicando il fatto "furto aggravato", pur in mancanza di denuncia da parte del danneggiato, il giudice procede d'ufficio … la giustizia deve fare il suo corso, lentamente per non farsi venire l'affanno, non importa se deve passare più di un lustro: la Giustizia deve trionfare. A ringraziare sono ladri, assassini, lenoni, truffatori e furfanti di ogni genere egli avvocati; a non capire sono sempre gli stessi brontoloni, la gente che lavora e paga le tasse, che non apprezza l'operato dei giudici (che in questo modo si guadagnano la loro ricca pagnotta), che si dannano per loro.
Ed è per questo che il Paese delle Fetecchie è detto "la culla del diritto" … perché nel Paese delle Fetecchie la Giustizia … dorme!


thumb_Anonimo_olevanese.jpg Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo



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