Mastarna

Da Pklab.

(Differenze fra le revisioni)
Jump to: navigation, search
Revisione 22:28, 24 Lug 2008
Anonimo olevanese (Discussione | contributi)

← Go to previous diff
Revisione 15:03, 4 Lug 2015
Anonimo olevanese (Discussione | contributi)

Go to next diff →
Riga 1: Riga 1:
-'''MASTARNA''' 
- 
-Mastarna o Servio Tullio? <br /> 
-Condottiero etrusco o schiavo latino? 
- 
-[[Mezenzio]], [[Porsenna]], Aulo Vibenna e suo fratello Celio, Larth Tulumnes … la storia etrusca è piena di personaggi che neppure il più tenace degli ostracismi è riuscito a cancellare. Una delle figure più interessanti, ed allo stesso tempo più controverse, appartenente sia alla storia etrusca sia a quella romana, è senza dubbio Mastarna … Quanti conoscono Mastarna? Tantissimi, se solo sapessero che i latini lo chiamavano Servio Tullio. E parliamo proprio di lui, di Mastarna … 
- 
-I romani lo ricordano Servio Tullio, il loro sesto re, artefice di grandi riforme e di grandi opere, come le ancora oggi famose “mura serviane”. Di lui ci parla ampiamente [[Tito Livio]] e l’autorità di questo grande storico sembra non lasciare dubbi. Leggiamo dalla sua viva voce: 
- 
-"'''In quel tempo nella reggia avvenne un prodigio meraviglioso e a vedersi e per ciò che ne seguì: narrano che intorno al capo di un fanciullo che dormiva, chiamato Servio Tullio, alla presenza di molte persone, ardessero fiamme; ( …. Omissis …) tratto in disparte il marito, [[Tanaquilla]] gli disse: "Vedi questo fanciullo che noi alleviamo così poveramente? E' chiaro che egli un giorno, nei tempi difficili, sarà la nostra luce e il sostegno della reggia in rovina: perciò educhiamo con tutta la nostra amorevolezza chi potrà darci gran lustro in pubblico e in privato". (… Omissis ….) Sono piuttosto del parere di coloro i quali affermano che, dopo la presa di Cornicolo, la moglie di Servio Tullio, un maggiorente di quella città, che era incinta quando suo marito fu ucciso, essendo riconosciuta tra le altre prigioniere, in considerazione della sua rara nobiltà fu dalla regina sottratta alla schiavitù e partorì a Roma in casa di Tarquinio Prisco''' … ([[Tito Livio]], Ab Urbe Condita - I, 39)". 
- 
-Le parole dello storico e retore patavino sono chiare e lasciano poco spazio alla fantasia e alle interpretazioni: Servio Tullio era figlio di una principessa latina fatta schiava ed allevato alla reggia per volere della regina Tanaquilla. Tarquinio, che non aveva figli maschi, lo scelse come genero tra tutti i romani ed erede al trono dove il giovane fu assiso praticamente dalla regina allorquando il marito fu assassinato. 
- 
-Di diverso avviso erano ovviamente gli Etruschi che, ancora nel 300 a.C., ricordavano Mastarna come un loro grande condottiero, un eroe di cui essere fieri e da poter mettere accanto al grande Porsenna. 
- 
-Ancora una volta, dunque, sembra che ci troviamo di fronte a quella che potremmo considerare mistificazione della storia da parte dei romani. Accanto alla tradizione “romana”, conosciuta fin dalle scuola elementari, esiste, infatti, una tradizione “etrusca”, quasi del tutto sconosciuta, quella tradizione che si è voluto per secoli occultare nei modi più disparati e che ora sta tornando alla ribalta, accettata da eccellentissimi etruscologi (del calibro di Lopes Pegna e Werner Keller, per citarne un paio). La tradizione di cui stiamo parlando è quella relativa alla saga dei fratelli Vibenna e del loro amico e commilitone Mastarna, personaggio che sarebbe diventato in seguito re di Roma. 
- 
-Il primo a proporre una tesi diversa da quella consolidata ad opera degli storici romani e greci fu l’imperatore Claudio, in un suo discorso tenuto al Senato nel 48 d.C.: 
- 
-“''' ''... Fu già un tempo in cui Roma era retta da Re, ma la monarchia non divenne mai ereditaria. Uomini estranei conquistarono la corona di Roma e perfino forestieri, come Numa Pompilio ... come Tarquinio Prisco. .... succedette Servio Tullio, che era di origine etrusca e figlio di una plebea, tale Ocresia. Era il fedele compagno del celebre etrusco Caele Vipinate, del quale condivise tutte le avversità; dicesi che quando Caele fu sconfitto, Servio Tullio, che a quel tempo si chiamava Macstarna, alla testa dei resti dell’esercito si impadronì di quel monte cui impose il nome di Caelius, il monte Celio; poi mutò il proprio nome e conquistò la corona di Roma con sommo vantaggio dello Stato'''''”. 
- 
-Probabilmente nessuno diede il giusto peso alle parole del dotto imperatore o, nella migliore delle ipotesi, le sue furono ritenute bizzarrie oziose di una mente stravagante che cercava di fare sfoggio di una cultura fasulla. Quanto si sbagliavano! Claudio non era certo uno sprovveduto ed avendo, fra l’altro, sposato una nobile etrusca, sicuramente aveva avuto accesso all’archivio di qualche famiglia etrusca. E che la tradizione cui si rifà l’imperatore Claudio fosse conosciuta, ci è dimostrato, in ogni modo, anche da un passo di Tacito: 
- 
-'''“... più tardi ebbe il nome Celio, da Celio Vibenna, duce degli Etruschi, che per l’aiuto apportato ricevette quella sede da Tarquinio Prisco o da un altro dei re; sul nome infatti gli storici discordano. Non incerte sono invece tutte le altre notizie, cioè che quelle forze, assai numerose, si sparsero ad abitare la pianura ed anche i luoghi prossimi al foro, e che dal nome degli stranieri fu denominato il Vico Etrusco'''” (Tacito, Annali IV, 65). 
- 
-Passarono diciotto lunghi secoli ... la storia dei vincitori diventò la Storia, l’imperatore dotto sempre più imbecille e gli Etruschi sempre più sprofondati nell’oblio. Poi accadde l’imprevisto: a Vulci fu scoperta una tomba (chiamata Tomba Francois dal nome dello scopritore) che contribuì a illuminare di molto l’antico enigma. In essa si presentarono alcune pitture in cui erano raffigurate cinque coppie di soldati che partecipano ad uno scontro bellico: la prima coppia è formata da Caile Vipinas (Celio Vibenna) che porge le mani legate a Macstarna per essere liberato; la seconda da Aule Vipinas che trafigge Venticau Plsachs; la terza da Marce Camitlnas che getta a terra e uccide Cneve Tarkunies Rumach, la quarta da Larth Ulthes che ferisce a morte Laris Papathnas Velznach; la quinta da Rasce che colpisce con la spada Pesna Arcmas Sveamach. 
- 
-L’atteggiamento delle figure fa vedere come gli assalitori siano giunti inaspettati e gli altri, colti di sorpresa, non oppongono resistenza. 
- 
-Il ritrovamento di quelle pitture diede vigore e veridicità alla tesi di Claudio ed hanno confermato, supposto che ce ne fosse stato bisogno, l’esistenza di una tradizione storica etrusca (alla quale l’imperatore doveva aver attinto anche per la sua “Storia”) e che non poteva essere più ignorata. A rinforzare la storicità dei fratelli Vibenna, e quindi di Mastarna, c’è stato pure il ritrovamento di un vaso di Veio con l’iscrizione “Aviles Vipiennas”. Inoltre i nomi e le immagini degli eroi delle saghe etrusche compaiono su specchi (Volsinii) ed urne cinerarie. 
- 
-Secondo Lopes Pegna, i Vibenna erano esponenti di una potente famiglia di lucumoni veienti (imparentati con signori di altre lucumonie) che si unirono ad amici vulcenti per combattere l’usurpatore che sedeva sul trono di Roma; invece Mastarna era il condottiero di un esercito di mercenari che ad un certo punto lascia i Vibenna per passare al soldo di Tarquinio per combattere i latini. 
- 
-“'''Mentre egli combatteva contro i latini, il re Tarquinio venne alle mani coi veienti e ne fece prigioniero il lucumone Celio Vibenna. Mastarna, rientrato a Roma dopo la cattura di Celio e visto costui in pericolo di morte, si dimise dall’incarico ed anzi, inopinatamente, congiunse le sue truppe con quelle dei veienti, riuscendo a cogliere di sorpresa Tarquinio. Mastarna diventa Servio Tullio (il servo emancipato), i fratelli Vibenna diventarono i due figli di Anco Marzio che volevano recuperare il trono ed i loro alleati assunsero la parvenza di feroci sicari'''" (Lopes Pegna - Storia del Popolo Etrusco). 
- 
-Non molto diversa è la posizione dello storico tedesco Werner Keller. Secondo questo autore l’avvento al trono di Servio Tullio (Mastarna) non fu la conseguenza dell’assassinio di Tarquinio Prisco come riportano [[Tito Livio]] e altri storici dell’epoca, ma il risultato di un’impresa bellica condotta da giovani nobili rivoluzionari etruschi contro un mondo reazionario e assolutistico. 
- 
-“'''Mastarna e i fratelli Vibenna - giovani nobili di Vulci - si erano prefissi la caduta di una monarchia assoluta ed ereditiera, proponendo la creazione di un ordine nuovo e più libero. Erano cose da lungo nell’aria; ad Atene il potere di pochi aveva già trovato un limite nella legislazione soloniana del 594 a.C. La nuova idea aveva trovato appassionati in Etruria .... La reazione, la quale vedeva minacciata di rivolta il suo mondo che riposava tranquillo su una tradizione consacrata, non tardò a difendersi. Tarquinio Prisco a Roma, in alleanza con le città-stato amiche, allestì un esercito e scese in campo contro i rivoltosi. Sulla condotta della guerra tutte le fonti tacciono; si sa soltanto che Tarquinio e gli alleati ne uscirono sconfitti.....'''<br /> 
-'''La vittoria portò alla caduta dei Tarquini e il movimento prese il potere. Sembra che i fratelli Vibenna morissero durante la lotta ... La signoria di Roma fu presa dal loro commilitone Mastarna, che rimase fedele alle nuove idee'''” (Werner Keller - “La Civiltà Etrusca”). 
- 
-Entrambe le posizioni sono accettabili e rispondenti ad una realtà che la tradizione romana ha cercato a lungo di occultare e bene si adattano, nel racconto dei due studiosi, alle tesi che essi portano avanti. Diventa difficile stabilire quale delle due sia più “vera” Infatti l’ipotesi di Lopes Pegna è la giusta conclusione a cui pervenire se si porta avanti la tesi di lotte tra potenti lucumonie per il possesso di Roma, una volta accettato che Roma sia stata fondata dagli etruschi di Veio come avamposto verso i domini campani; Keller sembra avere ragione se si esaminano le riforme serviane ed il loro successivo accantonamento da parte di Tarquinio il Superbo. Chi ha ragione? E’ un altro mistero, uno dei tanti che avvolge l’affascinante popolo etrusco. 
- 
-Anche Massimo Pallottino, il padre dell’etruscologia moderna, sostiene la storicità di Mastarna e questo dovrebbe eliminare ogni dubbio: il romano Servio Tullio e l’etrusco Mastarna sono la medesima persona. 
- 
-Torniamo ancora alle pitture della tomba Francois. Per prima cosa notiamo che tutti i personaggi sono etruschi (e non solo gli assalitori, come qualcuno pure ha affermato). che lo siano gli assalitori è fuori di dubbio (Mastarna, Aulo Vibenna e tutti gli altri, tutti barbuti); che lo siano anche gli assaliti lo si desume dai loro nomi (Volsiniense, Blera, Sovanese). Questo fa capire che si tratta di una lotta intestina dove i contendenti erano da una parte una grande lucumonia (Veio o Vulci) o un gruppo (di rivoltosi) e dall’altra una coalizzazione di città, che dopo qualche vittoria iniziale, fu sconfitta. In ogni caso Vulci, successivamente, si appropriò della gloria dell’impresa. 
- 
-Per quanto riguarda Mastarna, c’è da dire che esso potrebbe non essere un nome proprio, ma quello di una carica militare, probabilmente comandante di cavalleria. Questo, però, non cambia di una virgola la sostanza, anzi non scalfisce per niente la tesi che si stava sostenendo. 
- 
-Quindi possiamo riassumere che il nobile duce Caele Vipinas e suo fratello Avile, con il loro fedelissimo compagno Mastarna ed altri camerati, tentarono un’azione rivoluzionaria che, portando uno di loro (appunto Mastarna) sul trono di Roma, consentì l’avvento di riforme molto avanzate che scuotevano la stasi di un mondo pigro che vivacchiava sulla sua tradizione e da questa stessa tradizione fu poi combattuto e vinto (nella persona di Tarquinio il Superbo). I romani però, non vollero mai ammettere di essere stati governati dai loro acerrimi nemici e di essere stato teatro e oggetto delle loro contese; così Mastarna diventò Servio Tullio, figlio di schiava, ma pur sempre latino. 
- 
- 
Torna a [[vita quotidiana]] oppure Vai a [[Mezenzio]] Torna a [[vita quotidiana]] oppure Vai a [[Mezenzio]]
editus ab http://lnx.pksoft.it/pkakira/albums/userpics/10002/thumb_OL027Vag_pub.jpg editus ab http://lnx.pksoft.it/pkakira/albums/userpics/10002/thumb_OL027Vag_pub.jpg

Revisione 15:03, 4 Lug 2015

Torna a vita quotidiana oppure Vai a Mezenzio


editus ab thumb_OL027Vag_pub.jpg

Personal tools