Le origini degli Etruschi

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LE ORIGINI DEGLI ETRUSCHI


"I Lidi hanno costumi simili a quelli dei Greci, ad eccezione del fatto che le figlie si danno alla prostituzione. Primi fra gli uomini di cui noi abbiamo conoscenza coniarono monete d'oro e d'argento e se ne servirono, e per primi esercitarono il commercio al minuto. I Lidi poi sostengono che anche i giochi ora usati da loro e dai Greci sono di loro invenzione. Affermano che contemporaneamente furono da loro inventati questi giochi e fu colonizzata la Tirrenia, dando questa versione dei fatti: al tempo di Atys figlio del Re Mane ci fu in tutta la Lidia una tremenda carestia, e i Lidi per qualche tempo continuavano a vivere sopportandola, ma poi, poiché non cessava, cercarono rimedi, e chi ne inventava uno chi un altro. Allora furono inventati i giochi dei dadi e degli astragali e della palla e ogni altra specie di giochi, tranne quello degli scacchi; l'invenzione di questo infatti i Lidi non se la attribuiscono. E, inventatili, agivano contro la fame nel modo seguente: un giorno giocavano per tutta la giornata, in modo da non cercare cibo, e l'altro mangiavano cessando i giochi. In tal modo trascorsero 18 anni. Ma, poiché la carestia non dimi­nuiva, anzi infuriava ancor di più, il re, divisi in due gruppi tutti i Lidi, ne sorteggiò uno per rimanere, l'altro per emigrare dal paese e a quello dei gruppi cui toccava di restare lì si mise a capo lui stesso come re, all'altro che se ne andava pose a capo suo figlio, che aveva nome Tirreno. Quelli di loro che ebbero in sorte di partire dal paese scesero a Smirne e costruirono navi e, posti su di esse tutti gli oggetti che erano loro utili, si misero in mare alla ricerca di mezzi di sostentamento e di terra, finché, oltrepassati molti popoli, giunsero al paese degli Umbri, ove costruirono città e abitano tuttora. Ma in luogo di Lidi mutarono il nome prendendolo da quello del figlio del re che li guidava, e si chiamarono Tirreni (Erodoto - Le Storie - I,94).

"... io sono convinto della diversità etnica esistente tra Tirreni e Pelasgi e non penso neppure che i Tirreni siano coloni dei Lidi: non presentano infatti lo stesso linguaggio, né si può dire che, pur non essendo più di lingua affine, conservino almeno qualche ricordo della madre patria. Non venerano neppure le medesime divinità dei Lidi, né osservano leggi e costumanze simili, sono anzi questi gli aspetti per i quali i Tirreni differiscono maggiormente dai Lidi che non dai Pelasgi. Sono forse più vicini alla verità quelli che sostengono che i Tirreni non sono emigrati da nessun luogo, ma sono invece un popolo indigeno, poiché in ogni sua manifestazione presenta molti caratteri di arcaicità; sia per linguaggio che per modo di vivere non lo si ritrova affine ad alcun altro popolo".(Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma arcaica - I 30,1 e 2).

"Essi in realtà danno a se stessi una propria denominazione, derivata da un certo Rasenna, che era stato uno dei loro capi" (Dionigi di Alicarnasso - Storia di Roma arcaica - I 30,3).

"La stessa origine hanno indubbiamente anche le popolazioni alpine, soprattutto i Reti, i quali dai luoghi stessi furono imbarbariti al punto che nulla hanno conservato dei loro antichi costumi all'infuori della pronunzia, e neppure questa inalterata (Tito Livio - Ab Urbe Condita - V,33).

Nasceva così, duemila anni fa, il problema delle origini del popolo etrusco, una questione che dopo venti secoli è ben lungi dall'essere risolta, anzi continua ad essere più discussa ed animata che mai.

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