I Pensieri del MAO 2- pag. 12

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'''I PENSIERI DEL MAO''' '''I PENSIERI DEL MAO'''
-'''166)''' Salimmo sull’autobus chiassosi. Tutti si sedettero, coppia a coppia; io ero solo. <br /> Quando una ragazza chiese se il posto al mio fianco era occupato mi girai pieno di speranza … che cozza! Non avevo mai visto uno scorfano simile … e tante cose non le capivo. <br />La ragazza cercò il dialogo: che scuola fai? Hai impegni stasera? Ci potremmo vedere domenica, se vuoi! <br />... Io vedevo Lorenzo con la bionda Silvana, Gegè stringersi l’elegante Patrizia, Doppio Rhum sbaciucchiarsi quella zoccolona che chiamavamo la ”ziona”; il Tuscio non c’era … credo fosse andato a cercare lumache. <br />Meglio solo che male accompagnato, pensai. Garbatamente, ma con molta ironia, le risposi che per i prossimi dieci anni ero impegnato, ma ci potevamo vedere subito dopo. <br />Monica, così si chiamava la ragazza, era visibilmente delusa … forse non si rendeva conto della sua bruttezza, anche perché nessuno è buon giudice in casa propria. Mi guardò e mi sorrise, ed il suo sorriso era triste … aveva creduto in me. E quel sorriso, quello sguardo mi turbò … non volevo deluderla e decisi di dirle che stavo scherzando, che speravo proprio di rivederla al più presto, magari la sera stessa o quando lei era libera. <br />Non ne ebbi il tempo … l’autobus era giunto alla fermata e Monica già si era alzata.<br /> - Ciao! – mi disse e sempre più triste si avviò verso la porta, da sola, mentre le altre persone che si apprestavano a scendere mi impedivano di seguirla, di andarle vicino.<br />Quando scesi, era scomparsa … non mi preoccupai più di lei.<br /> Chi pensava più a quella ragazza tanto brutta che nessuno voleva vicino? <br />Più di un anno era passato da quel giorno ed io non avevo più amici … <br /> ... ero solo sull’autobus e leggevo un libro di fiabe o di storia, ora non ricordo. Il vociare di ragazzi che salivano mi distolse dalla lettura e alzai lo sguardo … incrociai gli occhi di una ragazza stupenda, meravigliosa. Mi sembrava di averla già conosciuta… ma dove?<br /> - Dai, Monica, siediti!<br />La mia mente si illuminò … il brutto anatroccolo era diventato uno splendido cigno e mi rivolgeva un sorriso ironico, quasi sprezzante.<br />Abbassai gli occhi … ed il posto al mio fianco restò desolatamente vuoto!<br />Un fatto simile mi capitò con la “Papera”, ma credo di avertelo già raccontato ....('''Da “Storie e leggende” di un Anonimo Olevanese''')+'''166)''' Salimmo sull’autobus chiassosi.Eravamo tutti; solo il Tuscio non c’era …credo che fosse andato sul fiume Tusciano a fare buchi nell’acqua. Tutti si sedettero, coppia a coppia; io ero solo. <br /> Quando una ragazza chiese se il posto al mio fianco era occupato mi girai pieno di speranza … che cozza! Non avevo mai visto uno scorfano simile … e tante cose non le capivo. <br />La ragazza cercò il dialogo: che scuola fai? Hai impegni stasera? Ci potremmo vedere domenica, se vuoi! <br />... Io vedevo Lorenzo con la bionda Silvana, Gegè stringersi l’elegante Patrizia, Doppio Rhum sbaciucchiarsi quella zoccolona che chiamavamo la ”ziona”; il Tuscio non c’era … credo fosse andato a cercare lumache. <br />Meglio solo che male accompagnato, pensai. Garbatamente, ma con molta ironia, le risposi che per i prossimi dieci anni ero impegnato, ma ci potevamo vedere subito dopo. <br />Monica, così si chiamava la ragazza, era visibilmente delusa … forse non si rendeva conto della sua bruttezza, anche perché nessuno è buon giudice in casa propria. Mi guardò e mi sorrise, ed il suo sorriso era triste … aveva creduto in me. E quel sorriso, quello sguardo mi turbò … non volevo deluderla e decisi di dirle che stavo scherzando, che speravo proprio di rivederla al più presto, magari la sera stessa o quando lei era libera. <br />Non ne ebbi il tempo … l’autobus era giunto alla fermata e Monica già si era alzata.<br /> - Ciao! – mi disse e sempre più triste si avviò verso la porta, da sola, mentre le altre persone che si apprestavano a scendere mi impedivano di seguirla, di andarle vicino.<br />Quando scesi, era scomparsa … non mi preoccupai più di lei.<br /> Chi pensava più a quella ragazza tanto brutta che nessuno voleva vicino? <br />Più di un anno era passato da quel giorno ed io non avevo più amici … <br /> ... ero solo sull’autobus e leggevo un libro di fiabe o di storia, ora non ricordo. Il vociare di ragazzi che salivano mi distolse dalla lettura e alzai lo sguardo … incrociai gli occhi di una ragazza stupenda, meravigliosa. Mi sembrava di averla già conosciuta… ma dove?<br /> - Dai, Monica, siediti!<br />La mia mente si illuminò … il brutto anatroccolo era diventato uno splendido cigno e mi rivolgeva un sorriso ironico, quasi sprezzante.<br />Abbassai gli occhi … ed il posto al mio fianco restò desolatamente vuoto!<br />Un fatto simile mi capitò con la “Papera”, ma credo di avertelo già raccontato ....('''Da “Storie e leggende” di un Anonimo Olevanese''')
'''167)''' Pina non era molto bella ….<br />ai ragazzi invece che far girare la testa,<br />faceva girare i coglioni ('''Da “La Bernarda va alla guerra” di un Anonimo Olevanese''') '''167)''' Pina non era molto bella ….<br />ai ragazzi invece che far girare la testa,<br />faceva girare i coglioni ('''Da “La Bernarda va alla guerra” di un Anonimo Olevanese''')

Revisione 13:54, 7 Ago 2009

I PENSIERI DEL MAO

166) Salimmo sull’autobus chiassosi.Eravamo tutti; solo il Tuscio non c’era …credo che fosse andato sul fiume Tusciano a fare buchi nell’acqua. Tutti si sedettero, coppia a coppia; io ero solo.
Quando una ragazza chiese se il posto al mio fianco era occupato mi girai pieno di speranza … che cozza! Non avevo mai visto uno scorfano simile … e tante cose non le capivo.
La ragazza cercò il dialogo: che scuola fai? Hai impegni stasera? Ci potremmo vedere domenica, se vuoi!
... Io vedevo Lorenzo con la bionda Silvana, Gegè stringersi l’elegante Patrizia, Doppio Rhum sbaciucchiarsi quella zoccolona che chiamavamo la ”ziona”; il Tuscio non c’era … credo fosse andato a cercare lumache.
Meglio solo che male accompagnato, pensai. Garbatamente, ma con molta ironia, le risposi che per i prossimi dieci anni ero impegnato, ma ci potevamo vedere subito dopo.
Monica, così si chiamava la ragazza, era visibilmente delusa … forse non si rendeva conto della sua bruttezza, anche perché nessuno è buon giudice in casa propria. Mi guardò e mi sorrise, ed il suo sorriso era triste … aveva creduto in me. E quel sorriso, quello sguardo mi turbò … non volevo deluderla e decisi di dirle che stavo scherzando, che speravo proprio di rivederla al più presto, magari la sera stessa o quando lei era libera.
Non ne ebbi il tempo … l’autobus era giunto alla fermata e Monica già si era alzata.
- Ciao! – mi disse e sempre più triste si avviò verso la porta, da sola, mentre le altre persone che si apprestavano a scendere mi impedivano di seguirla, di andarle vicino.
Quando scesi, era scomparsa … non mi preoccupai più di lei.
Chi pensava più a quella ragazza tanto brutta che nessuno voleva vicino?
Più di un anno era passato da quel giorno ed io non avevo più amici …
... ero solo sull’autobus e leggevo un libro di fiabe o di storia, ora non ricordo. Il vociare di ragazzi che salivano mi distolse dalla lettura e alzai lo sguardo … incrociai gli occhi di una ragazza stupenda, meravigliosa. Mi sembrava di averla già conosciuta… ma dove?
- Dai, Monica, siediti!
La mia mente si illuminò … il brutto anatroccolo era diventato uno splendido cigno e mi rivolgeva un sorriso ironico, quasi sprezzante.
Abbassai gli occhi … ed il posto al mio fianco restò desolatamente vuoto!
Un fatto simile mi capitò con la “Papera”, ma credo di avertelo già raccontato ....(Da “Storie e leggende” di un Anonimo Olevanese)

167) Pina non era molto bella ….
ai ragazzi invece che far girare la testa,
faceva girare i coglioni (Da “La Bernarda va alla guerra” di un Anonimo Olevanese)

168) Non ho mai avuto una grande voglia di lavorare,
per fortuna chi mi dirige fa di tutto per non farmi sentire in colpa (Anonimo Statale Olevanese)

169) Silvana aveva un culo così bello
che sembrava un peccato romperlo
e un peccato non romperlo (Anonimo Olevanese)

170) In questo paese ognuna pensa al proprio orticello
…. e lascia che quello comune vada in malora (Anonimo Olevanese)

171) Se il mio cazzo fosse duro come la mia vita
e la mia vita molle come il mio cazzo
sarei l’uomo più felice della terra (Anonimo Olevanese)

172) Sono poco ambizioso:
preferisco stare dietro ai colleghi piuttosto che davanti(Anonimo Olevanese)

173) Niente più del merito,
niente meno del bisogno (Da “La Città del Sole” di un Anonimo Filosofo Italiano)

174) Se tutti gli sono contro …
allora qualcosa di buono deve averla fatta (Anonimo Oriundo Olevanese)

175) Credo fermamente nella differenza tra Uomo e Donna (Da “Donne e motori” di un Anonimo Olevanese)

176) Tutto cominciò quando mi dissero che dovevo farmi le ossa! (Anonimo Necrofilo Olevanese)

177) Mi piacciono più le donne che aprono le gambe
che quelle che aprono il cuore (Anonimo Olevanese)

178) Sindaco!
Tu non amministri un Comune, ma un cesso (Anonimo Olevanese in esilio)

179) Aggio visto nu cuòfan ‘e case scarrupàte (Anonimo Turista Olevanese in gita a Pompei)

180) Tripartito al potere:
si rivolta la gabbana (Anonimo Italiano)


thumb_Anonimus_Olibanuser_baby_cries_about_world_s_trouble.jpg Piccolo Anonimo Olevanese piange sui mali del mondo

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