I Pensieri del MAO 1- pag. 16

Da Pklab.

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I PENSIERI DEL MAO

I Paduli erano uccelli terrificanti, sempre affamati ed in cerca di preda. Normalmente effettuavano brevi voli radenti al suolo, ad un'altezza di circa un metro. Ma Bernarda non aveva paura di essi, anzi si può dire che affrontarli per lei era un vero piacere. Quando alcuni di essi attaccarono la nostra eroina, essa non si perse d'animo e con decisione mosse all'attacco. Afferrato il primo, lo rinserrò tra le sue robuste cosce cosicché al malcapitato ben poco movimento era concesso. Bernarda lottava con tutte le sue forze: afferratone altri due, li scuoteva forte con le mani e questi subito diventarono paonazzi mancandogli quasi il respiro, ed un altro ancora afferrò con la bocca. Proditoriamente un Padulo la attaccò alle terga e gli menava poderosi fendenti. Pur così costretta, la Bernarda lottava e si agitava e agitava i nemici diventati oramai paonazzi, irrigiditi... finché, con la bava alla bocca, essi furono costretti alla resa. (Da "Bernarda va alla guerra" di un Anonimo Olevanese)

Invece Sandra, che al matrimonio vergine voleva arrivare, si risparmiava la fica, ma da tutti si faceva inculare! (Da "Giambi e coliambi" di un Anonimo poeta Olevanese)

Sono nato e morrò pecora nera (Anonimo Olevanese)


Braccia tese verso il cielo ... siamo stanchi di aspettare (Anonimo Olevanese)

Non è giusto che mi diano del razzista. Ho sempre considerato i negri i migliori amici dell’uomo (Anonimo Olevanese)

Dopo aver conosciuto la realtà leggendo i giornali, mi rilasso leggendo Kafka (Anonimo Olevanese)

Oggi mi gira il culo (Anonimo frocio Olevanese)



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