Grotta di San Michele

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LA GROTTA DI SAN MICHELE

(e la Valle del Tusciano)

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San Michele patrono - Saint Michel safe supervisor


OMISSIS

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(La grotta di San Michele - foto di Luca Capone)

La Grotta di San Michele si presenta come un luogo ad ampio corridoio di circa 900 metri di lunghezza. All'ingresso, molto vasto, il pavimento è costituito da roccia in posto; presto però scompare perché ricoperto da accumuli detritici. Dal punto di vista altimetrico, lo sviluppo è essenzialmente pianeggiante ad eccezione dei primi metri. I successivi saliscendi, che sono di materiale detritico franato dalla volta, possono dare l'impressione di uno sviluppo più movimentato di quello che in realtà è. Al termine. si apre un cunicolo ingombro di materiale detritico e si chiude definitivamente. A circa 200 m. dall'ingresso, sul lato meridionale della grotta, si apre il cunicolo che immette nella “grotta di Nardantuono" della quale si parlerà in altre pagine.
La grotta di San Michele deve la sua notorietà anche alle Cappelle siriache, originarie del secolo IV, conservate in discreto stato al suo interno. Le due chiesette che si alzano sullo spiazzo semicircolare sono decorate da affreschi del IX-X secolo, di chiara fattura bizantina, i cui autori rimangono ignoti. Lungo la cavità si trovano altre cappelle in vario stato di conservazione (alcune di esse sono attualmente illeggibili), tutte indipendenti dalle pareti della grotta. Nella cappella dell'Angelo si conserva la più importante testimonianza pittorica. La tecnica dei dipinti è quella della pittura data su un supporto murale di intonaco.

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La grotta di San Michele - affresco di una cappella (foto di Luca Capone)

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