Giovanna

Da Pklab.

Revision as of 14:48, 13 Nov 2010; view current revision
←Older revision | Newer revision→
Jump to: navigation, search

GIOVANNA Città del Tuscio 11.11.2010

Giovanna era bella … aveva un fisico armonioso, proporzionato, elegante. Non era molto alta (e questo era un pregio) … a vederla l’avresti ritenuta una modella del grande Vulca: un seno florido, gambe bellissime, capelli corvini non molto lunghi ed il volto illuminato da uno splendido sorriso. Tutti volevano averla vicina, tutti volevano parlare con lei, tutti la cercavano. Quando saliva sull’autobus tutti si fermavano e lei “ Come al gioco della palla, si porge dandosi a vicenda e si concede a tutti: a uno fa cenni, a un altro ammicca” per usare le parole del grande Nevio. A chi un sorriso … a chi una carezza … a chi una parola. Quanto mi piaceva Giovanna! Quanto avrei voluto che fosse mia, solo mia … Giovanna il personaggio dei miei sogni erotici giovanili. Io la vedevo apparire … avrei voluto almeno uno sguardo; senza farmi vedere, la divoravo con gli occhi, ma lei mi ignorava. Poi dovette succedere qualcosa … probabilmente un dio in vena di scherzi decise di agire ed Giovanna ed io ci trovammo seduti insieme sull’autobus, a parlare, a vederci la sera, a prenderci un gelato. A volte le davo un passaggio, le insegnavo a guidare. Non mi bastava tutto questo, però! Avrei voluto qualcosa in più, avrei voluto che fosse solo mia! Un giorno la incontrai da sola: dovevo dirglielo … non potevo tormentarmi oltre. - Giovanna – le dissi – Vogliamo metterci insieme? Giovanna diventò seria; il suo sorriso scomparì dal volto, mi guardò stupita. - Mi sorprendi! Non mi aspettavo questa domanda e non immaginavo che tu potessi essere innamorato di me! Mi lasci un po’ di tempo per pensarci? Tradotto in parole povere, a Giovanna io non interessavo per niente: non c’era bisogno della laurea in psicologia per capire cosa Giovanna provava per me! Il destino volle darmi una mano … le nostre strade si divisero repentinamente togliendoci da ogni imbarazzo. Ormai Giovanna era solo un caro ricordo ed io erano lustri che vivevo nella grande città. Un giorno mi trovavo al paesello; improvvisamente mi trovo Giovanna di fronte … era sempre bella, ma il sorriso mi sembrava un po’ spento e qualche segnale che il tempo era passato anche per lei si notava sul suo volto. - Ciao! – mi disse abbracciandomi forte – Come stai? Da quanto tempo non ci vediamo? E questo bel bambino chi è? Tuo figlio? - Si! – rispondo io - E’ mio figlio più grande! – E tu? - Che ti devo dire? – rispose con uno stanco sorriso – Sempre single! Sono come la famosa sora Camilla: “Tutti la vonno e nessuno sa piglia”!

Personal tools