Esopo

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Il VI secolo vide fiorire anche la favolistica, un genere letterario in prosa o in versi, con intento morale-didascalico, avente per oggetto un fatto immaginato i cui protagonisti sono per lo più cose o animali che rappresentano vizi e virtù umane. Essa trovò in Esopo, un personaggio oscillante tra storia e leggenda, un raccoglitore, se non un inventore, di racconti popolareschi, animati da bestie umanizzate che più tardi ispirarono altri poeti, da Fedro a La Fontaine. Il VI secolo vide fiorire anche la favolistica, un genere letterario in prosa o in versi, con intento morale-didascalico, avente per oggetto un fatto immaginato i cui protagonisti sono per lo più cose o animali che rappresentano vizi e virtù umane. Essa trovò in Esopo, un personaggio oscillante tra storia e leggenda, un raccoglitore, se non un inventore, di racconti popolareschi, animati da bestie umanizzate che più tardi ispirarono altri poeti, da Fedro a La Fontaine.
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ESOPO (VI sec.) ESOPO (VI sec.)
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Esopo è un personaggio la cui figura ha contorni leggendari. Secondo la tradizione sarebbe stato uno schiavo frigio, dal corpo deforme, vissuto nel VI secolo. Secondo la leggenda fu ucciso dagli abitanti di Delfi che lo avevano accusato del furto sacrilego di una coppa d’oro del dio Apollo. Già nel secolo IV era nota una sua biografia romanzesca, il “Romanzo di Esopo”. Esopo è un personaggio la cui figura ha contorni leggendari. Secondo la tradizione sarebbe stato uno schiavo frigio, dal corpo deforme, vissuto nel VI secolo. Secondo la leggenda fu ucciso dagli abitanti di Delfi che lo avevano accusato del furto sacrilego di una coppa d’oro del dio Apollo. Già nel secolo IV era nota una sua biografia romanzesca, il “Romanzo di Esopo”.
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La tradizione attribuisce ad Esopo un Corpus di favole, raccolte per la prima volta nel IV secolo da Demetrio Falereo ed ampliato nel corso dei secoli. La redazione che ci è giunta, opera di Massimo Planude (XIII-XIV secolo), comprende circa 500 favole. Esse hanno spesso la forma dell’apologo con animali per protagonisti ed una morale semplice, frutto di saggezza popolare. La tradizione attribuisce ad Esopo un Corpus di favole, raccolte per la prima volta nel IV secolo da Demetrio Falereo ed ampliato nel corso dei secoli. La redazione che ci è giunta, opera di Massimo Planude (XIII-XIV secolo), comprende circa 500 favole. Esse hanno spesso la forma dell’apologo con animali per protagonisti ed una morale semplice, frutto di saggezza popolare.
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Le favole di Esopo erano molto famose nell’antichità ed erano utilizzate come prima lettura nelle scuole. Le favole di Esopo erano molto famose nell’antichità ed erano utilizzate come prima lettura nelle scuole.

Revisione 08:15, 15 Feb 2006

Il VI secolo vide fiorire anche la favolistica, un genere letterario in prosa o in versi, con intento morale-didascalico, avente per oggetto un fatto immaginato i cui protagonisti sono per lo più cose o animali che rappresentano vizi e virtù umane. Essa trovò in Esopo, un personaggio oscillante tra storia e leggenda, un raccoglitore, se non un inventore, di racconti popolareschi, animati da bestie umanizzate che più tardi ispirarono altri poeti, da Fedro a La Fontaine.

ESOPO (VI sec.)

La vita

Esopo è un personaggio la cui figura ha contorni leggendari. Secondo la tradizione sarebbe stato uno schiavo frigio, dal corpo deforme, vissuto nel VI secolo. Secondo la leggenda fu ucciso dagli abitanti di Delfi che lo avevano accusato del furto sacrilego di una coppa d’oro del dio Apollo. Già nel secolo IV era nota una sua biografia romanzesca, il “Romanzo di Esopo”.

Opere

La tradizione attribuisce ad Esopo un Corpus di favole, raccolte per la prima volta nel IV secolo da Demetrio Falereo ed ampliato nel corso dei secoli. La redazione che ci è giunta, opera di Massimo Planude (XIII-XIV secolo), comprende circa 500 favole. Esse hanno spesso la forma dell’apologo con animali per protagonisti ed una morale semplice, frutto di saggezza popolare.

Fortuna

Le favole di Esopo erano molto famose nell’antichità ed erano utilizzate come prima lettura nelle scuole.

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