Amore e speranza

Da Pklab.

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Un giorno decido di andarmene in soffitta a meditare … Tra la tanta roba abbandonata in ordine sparso, uno scatolone attira la mia attenzione. Lo apro: era pieno di carte, conti, distinte di pagamento, lettere quasi gettate lì con mala grazia. Solo una di queste è ben ripiegata, sistemata con cura, quasi con amore, come a volerla preservare dalla rovina: le parole sono ormai sbiadite, ma il tempo non ha ancora ultimato la sua opera distruttrice. A fatica provo a leggerla; è una lettera d’amore … quasi d’amore; una lettera non di illustri personaggi , ma di persone normali, comuni, vere ... dolcissimi e romantici Anonimi . Alla fine il mittente chiedeva di bruciarla, ma per il destinatario quella lettera aveva un valore immenso, era un tesoro da custodire gelosamente …. Come è stato dolce per me ritrovarla e leggerla, emozionante … (emozioni di un mondo che non c’è più) così spero che le stesse sensazioni proviate anche voi …. affezionati anonimi lettori dell’Anonimo Olevanese
Giovanna Zanoni.


Annetta Carissima,
Dall’emozione tremami perfino la mano, ma ciò non c’entra.
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Grazie infinite Le rendo pella premura avuta nel riscontrarmi, grazie pegli auguri fattimi, ma non così pel contenuto della gentilissima Sua del 15 novembre.
Folle che fui lusingandomi, che avrei dovuto già avvedermene; e d'altronde,non posso che darle ragione: nella critica posizione in cui mi trovo è sciocca pretesa la mia brava Annetta, cioè sempre più mi convince ch’Ella è donna di senno ed è per questo che tanto più amaramente sento il dolore di doverla abbandonare. Se per un solo istante Le fosse possibile leggermi nell’interno, son per credere avrebbe di me compassione. Perché, domando a me stesso, mi sono innamorato così di una donna che non mi diede che delli sguardi? Perché, questa maledetta passione da farmi giorni infelici e notti insonni? E fammi perfino maledire quel siffatto giorno che fui a Casterna pelle gabotte! Perché tutto questo? È mistero anche per me; dica pure a sua volta che sono esagerato, ma la giuro sul mio onore “se crede che io n’abbia” che non dico che la pura verità.
Non creda che tutto ciò la scriva per convincerla, anzi tutt’altro, e mi spiego solamente ora chè veggo essere ormai la cosa al suo termine, una prova l’ebbe nella mia lettera – non Le feci nessuna alcuna dichiarazione d’amore, perché prevedeva l’avrebbe presa in ridicolo o per lo meno non accettata, non le mandai un bacio perché l’avrebbe rifiutato, non una stretta di mano perché “come sempre e come anche questa mattina, l’avrebbe ricambiata troppo debolmente e non a torto così facendo chi hà il cuore altrimenti impegnato e qui sarebbe il caso di ripetere un brano della partita a scacchi = Nel mio cuore Iolanda non v’ha posto per due = Di non prestare fede agli uomini e più particolarmente a me, volubile come sono, non le do torto, ma però v’è colui che Le fa battere il cuore! Dunque a colui ci creda. Oh fortunato mortale che fu sei, come io t’invidio: sii pur felice come io vorrei esserlo al tuo posto.
Quante volte ho letto la sua lettera, forse sperando si cambiassero le frasi, ma sempre istesse, anzi peggio, mi sembravano. Per darmi la risposta ch’io avrei pretesa ha ragione ci vuol del tempo e per quanto ci avesse pensato non sarebbe mai abbastanza: che il suo cuore poi Le suggerisca l’idee tutt’altro che allegre quando qualcuno le parla d’amore questa è cosa che non comprendo, se allude a me, Questo si che non avrebbe potuto figurarsi un oscuro avvenire, ma se parla d’altri non la comprendo a meno che non siano nei miei panni. Non rido, s’assicuri; e non se ne rida invece Lei di me. Misteriosa lo fu e lo continua ad essere perché mai fecemi un po’ di confidenza.
Adunque amiamoci donna celeste almeno come amici, se come amanti non si sente di farlo. L’assicuro che come amico l’amerò più di qualche amante: l’avrò sempre innanzi la sua immagine ovunque io mi sia e per ciò facilitarmi dar mi vorrà la sua fotografia.
Annetta! Mi scriva a presto, e se Lei non mi scrive Le scriverò io di nuovo: e quando da qui a cent’anni sarò in ottima posizione allora mi presenterò a chi spetta per chiedere la tua mano … intanto campa cavallo. Aggredisca una stretta strettissima di mano “ad altro perché non aspirando – temo uno schiaffo” nonché un affettuoso saluto
da Ernesto
Verona 18 agosto 1889
P.S.: appena letta la presente, la dia alle fiamme.
Di nuovo
Non rileggo la lettera perché perderei troppo tempo, se ci sono errori faccia lei le correzioni


Questo non è del Tuscio, ma autentica lettera davvero trovata in uno scatolone in soffitta ... chi sa se l'infelice amante fece breccia nel cuore della sua adorata Annetta ... ringraziamo la nostra Giovanna Zanoni per averci voluto far "leggere" emozioni che credevamo solo da romanzi d'amore.


thumb_Anonimo_olevanese.jpg Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo

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