Tatilleide pag. 2

Da Pklab.

Revision as of 20:26, 13 Set 2008; view current revision
←Older revision | Newer revision→
Jump to: navigation, search

LA TATILLEIDE

ossia

LA GUERRA DI TATILLO


Pagina 2


Table of contents

Casi di nonnismo

Il nonnismo era un fenomeno molto radicato nella caserma dove alloggiava Tatillo. Le povere reclute erano soggette ad ogni forma di vessazione, a volte vere e proprie umiliazioni. Tra questi atti di prepotenza c’era:
- “fare la branda al nonno”, episodio molto noto anche ai profani, che consisteva nel costringere la reclutare a preparare la branda al militare anziano prossimo al congedo; - “fare il cucù”. Il militare che doveva fare il cucù era costretto a salire su un armadietto e, lassù accovacciato, imitare appunto l’orologio a cucù; - “fare il juke-box”. La recluta era rinchiusa in un armadietto e doveva cantare una canzone quando gli anziani di turno vi introducevano una monetina (come in un juke box); - “pompare”. La recluta era costretta a fare flessioni sulle braccia quando gli anziani gli ordinavano di “pompare”.

Le punizioni per chi rifiutava di subire queste angherie erano: - il “gavettone”, cioè un secchio d’acqua (o di urina, nei casi più gravi) gettati addosso al malcapitato durante il sonno; - il “lucido”, che consisteva nello svuotare (sempre durante il sonno) un tubetto di lucido da scarpe sulla testa del ribelle; - il “dentifricio”, variante del lucido, nel quale si usava il dentifricio al posto del lucido (usato nei casi meno gravi); - il “sacco” (che non era una punizione, ma, questa sì, una simpatica goliardia) che consisteva nel piegare il lenzuolo in due a mo’ di sacco in modo che quando l’interessato andava a dormire non riusciva a stendere i piedi.

Tatillo non subì mai vessazioni da parte dei “nonni”, ma questo non significa che egli non fosse mai venuto in contrasto con gli anziani della caserma. In verità, dopo il primo scontro iniziale, Tatillo continuò a litigare con i “nonni”, ma solo per difendere le reclute ed i nuovi arrivati. Bisogna dire che, pur di difendere i più giovani o gli inferiori, Tatillo entrava in conflitto con tutti, compresi i propri superiori … in un’occasione fu addirittura vittima di un “autogavettone”.

Tatillo e l'Ufficiale medico

Tatillo cadde a terra colpito al piede da una scheggia o un corpo contundente … forse si trattava solo di una storta. Fortunatamente vicino c’era il maggiore medico che subito si precipitò a soccorrerlo, accompagnato dal fido infermiere. Preso in mano il piede destro di Tatillo, l’ufficiale cominciò a tastarlo, a muoverlo, a tocchettarlo, a scrutarlo con attenzione.
- A me sembra che non ci sono né ferite né lesioni o altro. Mi sembra tutto a posto – esclamò sollevato il medico.
- Dottore, il piede infortunato è l’altro – gli sussurrò nell’orecchio l’infermiere.
Il maggiore medico posò il piede destro di Tatillo per terra e prese il sinistro. Lo guardò con attenzione e con aria preoccupata esclamò:
- Secondo me è meglio se chiamiamo un dottore.
- Andiamo bene! – mormorò sconsolato il povero Tatillo

Tatillo e la crocerossina moribonda

Tutti i soldati erano schierati nel piazzale per attendere l’arrivo del Comandante dell’Armata in visita ufficiale. Oltre ai reparti combattenti, era schierata anche una rappresentanza della Croce Rossa.
Forse per il caldo eccessivo, forse per un improvviso calo di pressione, forse per altro, avvenne che una crocerossina della prima fila fu colta da malore. La ragazza, ovviamente, per evitare uno spettacolo di debolezza e per non creare eventuale scompiglio, prima di cadere per terra, facendo appello a tutte le sue forze, si portò verso l’ultima fila del suo reparto. La sua azione fu subito notata dall’ufficiale medico che si affrettò a prestarle soccorso, seguito da un infermiere e da Tatillo, comandanto per quel servizio.
La crocerossina era crollata per terra … L’Ufficiale medico e Tatillo cercavano di rianimarla, quando l’infermiere esclamò ridendo:
- Dottore! Mi sa che questa se ne muore! – e continuò a ridere.
- E ridi alla faccia di quell’anima candida che fa capolino in mezzo alla gambe – gli disse secco il medico.
- Come ha detto? – chiese l’infermiere sempre ridendo.
- Ridi in faccia a 'sto cazzo – gli sibilò Tatillo esasperato.

Richiesta di esonero

Durante il suo servizio in un ufficio, Tatillo si trovò ad affrontare una richiesta di esonero. Il cittadino si rivolgeva direttamente al Ministro per ottenere il beneficio.
Ecco la richiesta:
Signor Ministro,
mi permetta di prendere rispettosamente la libertà di esporvi quanto segue e di sollecitare per vostra benevolenza lo sforzo necessario al rapido disbrigo della pratica.
Sono in attesa della chiamata alle armi, ho 24 anni e sono sposato con una vedova di 44 anni la quale ha una figlia di ventidue anni.
Mio padre ha sposato tale figlia. Quindi, attualmente, mio padre e diventato mio genero in quanto ha sposato mia figlia. Inoltre mia figlia è diventata mia matrigna in quanto moglie di mio padre.
Lo scorso gennaio mia moglie ed io abbiamo avuto un figlio.
Costui è quindi diventato fratello della moglie di mio padre, quindi cognato di mio padre, ed inoltre mio zio, in quanto fratello della mia matrigna. Mio figlio è dunque mio zio.
La moglie di mio padre a Natale ha avuto un figlio che quindi è contemporaneamente mio fratello, in quanto figlio di mio padre, e mio nipote, in quanto figlio della figlia di mia moglie.
Iosono, quindi, fratello di mio nipote e, siccome il marito della madre di una persona è suo padre, risulta che io sono padre della figlia di mia moglie e fratello di suio figlio.
Quindi io sono mio nonno.
Spiegato ciò, signor Ministro, la prego di volermi concedere di essere esentato dal servizio militare in quanto la legge impedisce che padre, figlio e nipote prestino contemporaneamente il servio militare.
Fermamente convinto della vostra comprensione, la prego, Signor Ministro, di accettare i miei più distinti saluti.

Appena finito di leggere l'istanza, in preda ad una confusione mentale e ad un fortissimo mal di testa, Tatillo, senza chiedere pareri a chicchessia, preparò una lettera che esonerava l'interessato per:
"stato psichico instabile e preoccupante e turbe mentali aggravate da un clima familiare molto disturbante".
- Altro che saddoni - pensò Tatillo mentre portava la lettera alla firma.


Un Saddone

In caserma c’era un militare che era la disperazione di tutti. Indisciplinato ed incapace, con il profilo psicologico n. 4 (in una graduatoria da 1 a 4), era inadatto a qualsiasi incarico di responsabilità. Non potendolo congedare, gli era affidato sempre l’incarico di piantone. Alla grande incapacità, abbinava anche una sciatteria ed un disordine nella divisa e nella persona. Qualcuno diceva che era la pubblicità vivente della cacca. Un giorno, mentre era di piantone, non lasciò passare un militare che doveva andare in armeria per prendere le armi per montare di sentinella, anzi gli diede un pugno sul viso, facendolo sanguinare.
Appena il capo batteria (si era in un battaglione di artiglieria) lo seppe, arrivò per redarguirlo, ma quello si mise a gridare, chiedendo di essere messo a rapporto dal colonnello comandante di battaglione. Il capo batteria lo portò dal comandante di compagnia che, senza neppure domandare che era successo, lo portò dal Colonnello.
- Colonnello! C’è qui l’artigliere (*) che chiede di conferire!
- Fallo entrare!
L’artigliere si presentò e, prima di poter proferire parola, il comandante lo subissò di improperi e parolacce.
- Artigliere (*)! Adesso mi hai rotto il cazzo! Sei il peggior elemento di tutto il battaglione. Stai rompendo i coglioni a tutti quanti. Ma adesso basta … ora ti faccio un culo grosso quanto una capanna. Tatillo, vammi a prendere la scheda personale di questa testa di cazzo. Ah eccola… Bene! Da questo momento questo figlio di puttana non avrà più una licenza … anzi un permesso … ma che dico? Questo stronzo non andrà neppure in libera uscita fino a quando non diventerà il migliore elemento della sua batteria … anzi della compagnia … no, di tutto il reggimento. E la licenza gliela firmerò solo io! E adesso, brutta testa di cazzo, fila subito in cella di punizione, anzi in cella di rigore per cinque, no! Quindici giorni … Tatillo! Portalo subito dal barbiere e poi diritto in cella di rigore. E adesso ……. Fuoooriiiii!
L’artigliere non ha il tempo né il modo di dire una parola ... batte i tacchi, fa dietro front e, sempre accompagnao da Tatillo, esce dalla stanza.
Una volta fuori, si rivolge a Tatillo e gli dice:
- Tatì! Però … mi sono tolto la soddisfazione!


Autogavettone

Nella camerata di Tatillo arrivano nuove reclute. La prima sera il “nonno “ di turno, mette subito in chiaro su quelli che saranno gli avvenimenti della serata.
- Stasera devono fare la branda! Queste burbe devono scoppiare!
A sentirlo parlare, interviene Tatillo dall’alto della sua saggezza:
- Ma che cazzo dici? Lascia stare quel povero disgraziato. Proprio tu parli che non hai subito proprio niente perché c’è stato il nostro vicino di branda che ci ha sempre difeso?
L’altro, dimentico dei benefici avuti quando era lui una povera recluta spaurita, comincia a urlare contro Tatillo di fantomatiche vessazioni subite, di angherie e torti patiti.
- Attento a te! – conclude minaccioso verso Tatillo.
La recluta è lasciata in pace … ormai l’obiettivo è diventato Tatillo: è lui che deve essere punito per ristabilire l’ubbidienza, per dimostrare che non ci si può opporre ai nonni.
Tatillo, che non era fesso, intuisce tutto e decide di giocare d’anticipo. Poiché l’ora adatta per i gavettoni era verso le due e mezza, egli verso l’uno si alza e va a fare il dentifricio a colui che era stato scelto per fargli il gavettone. Il caso vuole, però, che mentre si rimette a letto, dal tubetto di dentifricio cade un poco di pasta e va a finire sul suo cuscino Risultato? ..: un vero e proprio auto-gavettone. I capelli di Tatillo si impiastrano di dentifricio al punto da costringerlo ad uno shampoo fuori programma. Arrivato nel bagno, Tatillo incontra la sua vittima e mentre si lavano i capelli con l’acqua ghiacciata, insieme imprecano contro quei bastardi che hanno osato tanto.
Da quel momento, però, Tatillo fu lasciato in pace e la recluta da lui protetta altrettanto.


editus ab Anonimo Olevanese


thumb_Anonimo_olevanese.jpg Piccolo Anonimo Olevanese osserva il mondo in affanno

Torna a Tatilleide oppure vai a Tatilleide pag. 3

Personal tools