Ceterum censeo ...

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CETERUM CENSEO ….

Spur rasnal 10.5.2001
Se oggi nella mia trincea ci fosse il grande Marcio Porcio, questi vaniloquenti troverebbero pane per i loro denti: egli sarebbe davvero un osso duro per loro. Sicuramente riporterebbe, mutata mutandis, l’introduzione ai “Praecepta ad Marcum filium” che ha tutto il suo valore anche dopo 20 secoli.
Che il Censore fosse nel giusto, lo dimostra il fatto che l’impero romano decadde proprio grazie alla decadenza dei costumi … Graecia capta ferum victorem cepit come disse Orazio. Cosa voleva dire il poeta è chiaro, ma io ritengo che le sue parole vadano adattate ad un’altra realtà … fu in quel momento che cominciò la caduta di Roma.
Sicuramente oggi il Censore si scaglierebbe con forza contro l’invasione di cui è bersaglio l’Italia, soprattutto da parte di gente che ha nella sua cultura ancora termini come “guerra santa”, “cani infedeli”, “satana occidentali” e via di questo passo; la nostra nazione è terra di conquista di gente che odia la popolazione che la ospiterà e dalla quale pretende tutto, sia le cose che non ha mai avuto, sia le cose che non darebbe mai a chi li ospita. Non mi interessa di quello che fanno nel loro territorio; ricordiamo, però, che essi pretendono di costruire qui le loro chiese ed i loro santuari, ma nelle loro nazioni lo impediscono agli altri; vogliono imporci i loro usi e costumi, vogliono introdurre le loro leggi, le loro credenze irrazionali, i loro tabù.
Bisogna fermarli!
Se ci fosse il grande Censore si scaglierebbe con violenza contro questi lazzaroni, che per i propri interessi consentono tutto; farebbe polpette di questi politicanti che pensano solo al proprio tornaconto e così facendo danneggiano la popolazione (che, detto per inciso, meriterebbe anche di peggio). Purtroppo Marco Porcio Catone non c’è più e neppure ci sono uomini della sua capacità e onestà! Contentiamoci di leggere quello che scrisse a suo figlio più di venti secoli fa.
“O mio Marco, a suo tempo ti dirò intorno a questi greci quello che io ho scoperto ad Atene. Come sia bene, si, dare un’occhiata alla loro letteratura, ma non studiarla a fondo; ti proverò che la loro razza è oltremodo perversa ed incorreggibile. E questo reputa che te lo abbia detto un profeta: quel giorno in cui questa gente ci darà la sua letteratura, tutto corromperà, tanto più se manderanno qui i loro medici. Hanno giurato fra di loro di ammazzare tutti gli stranieri con la loro medicina, ma anche questo faranno facendosi pagare, perché si abbia fiducia in loro e così facilmente ci sterminino. Anche noi ci chiamano barbari, anzi ci insudiciano più che gli altri chiamandoci Opici, cioè Osci. Ti ho quindi proibito di servirti dei medici”.
Passo queste poche righe ad un Marco del duemila, al mio Marco, a chi vuole ascoltare le parole di un grande del passato.
Non lasciarti influenzare da quello che ti dicono e da quello che ti fanno vedere, soprattutto in televisione; non lasciarti imbrogliare dall’ipocrisia di molti e dalla falsità di tanti. Non ti fidare … fanno solo i propri interessi e sfruttano il torbido che essi stessi contribuiscono a creare! E se non posso, come poteva invece il Censore, proibirti talune cose perché mi è vietato da leggi assurde e da morali pilotate, ti consiglio di tenerti lontano il più possibile da questi nuovi greci. Essi vengono nel nostro paese non solo per sfuggire alla miseria, come dicono, ma soprattutto per sfruttarci ed invadere le nostre terre. Essi ci odiano: non hanno e non vogliono avere le nostre usanze, non hanno e non vogliono avere la nostra religione, non la pensano e non vogliono pensarla come noi; soprattutto pretendono che noi ci adeguiamo ci a loro. Hanno giurato fra loro di ammazzarci o di sottometterci, riprendendo la loro guerra santa che già in passato li ha visti sconfitti da Carlo Martello e dai Crociati, da Don Giovanni d’Austria e da Don Livio Odescalchi. Ora, però, invece che soldati sicuramente perdenti, stanno cercando di infiltrarsi con i loro piagnistei, usando le loro troie come cunicoli e i loro figli come arieti per fare breccia nel sentimento di questo popolo esterofilo e piagnone. Ed a tal proposito, perché sappi come la pensano quelli che ti sono attorno, ti voglio raccontare un aneddoto: “Seconda guerra mondiale – Ad una casa di campagna si presenta un povero soldato macilento ed affamato. I contadini lo rifocillano in modo che possa riprendere il viaggio. Quando il militare si è allontanato abbastanza, il marito si rivolge alla moglie e gli dice: “Hai visto cosa abbiamo combinato? Era un italiano!”.
Ed inoltre, siccome i nostri connazionali ad una bellezza nostrana sembrano preferire uno scorfano esotico, le sposano credendo, fra l’altro, mogli devote di cui diventare padroni …. Coglioni!
Quando esse verranno in Italia, subito smetteranno i panni delle povere vittime, subito impareranno i loro diritti (ma non certo i loro doveri) e soprattutto imporranno a quel fesso di marito i loro usi e costumi e pretenderanno di allevare i figli secondo le loro usanze, secondo i loro riti e le loro superstizioni. E poiché i politici si sono inventati il “ricongiungimento familiare” fino alla settima generazione, esteso ai parenti di tutti i livelli, quelle troie faranno giungere in Italia una marea di persone; potranno venire tutti, i loro fratelli, genitori, zii, nonni, cugini ed altri che faranno martire quel povero fesso di italiano che da conquistatore che si credeva, finirà per prenderlo nel culo, era convinto di fottere ed invece rimane fottuto … e ben gli sta!
La guerra, in ogni modo, non è ancora persa! Dobbiamo reagire e respingere chi ci assale con l’intenzione di sottometterci, dobbiamo reagire prima di essere sottomessi e costretti a non lavorare il sabato, o ad un mese di digiuno, a mutilarci il pisello o il clitoride, a rinunciare al prosciutto; dobbiamo reagire prima di essere uccisi perché non vogliamo pregare nessun dio o perché preghiamo il Dio che vogliamo.
Ormai i barbari premono ai confini, ci hanno invaso, ci stanno spogliando delle nostre ricchezze, poi ci uccideranno o ci renderanno schiavi e ci imporranno i loro usi, la loro lingua e la loro religione. Essi non amano il nostro paese e combatteranno contro di noi, aiuteranno i loro terroristi, proteggeranno i loro delinquenti. Cosa ti puoi aspettare, infatti, da chi, senza giri di parole, con la tracotanza del prepotente afferma: “Quando saremo maggioranza, con le vostre leggi, vi costringeremo alle nostre volontà!”.
Più chiaro di così? Potete avere ancora dubbi? Cosa aspettate, dunque? Bisogna respingere gli invasori! Mettete da parte il vostro buonismo peloso, la vostra falsa carità e pensate, se non a voi, almeno ai vostri figli. Chiunque ha un minimo di buon senso non può avere dubbi: bisogna respingere chi invade le nostre terre, chi vuole annullare le nostre tradizione, chi vuole umiliare la nostra civiltà … occorre opporre resistenza a questi nuovi conquistatori, fermarli prima che sia troppo tardi.
Ritengo, però, che prima ancora che loro dobbiamo fermare quelli che consentono il loro ingresso indiscriminato, quelli che permettono loro di fare i propri comodi e che in nome di una carità pelosa o di un anti razzismo ipocrita, fanno loro elargizioni a danno del solito Pantalone, del contribuente, di colui che paga le tasse per permettere ad altri quello che egli non può permettersi e né mai potrà permettersi. Bisogna fermare quelli che danneggiano il cittadino italiano per favorire il “povero immigrato”, il “povero negro”, “quella povera gente” in nome di una presunta colpa storica, per tacitare le loro sporche coscienze, ma soprattutto perché da elargizioni e sussidi traggono le loro tangenti ed i loro sporchi guadagni.
Per il resto penso che uno solo dice senza paura le cose che pensa, le cose che pensa la gente perbene. Lo accusano di razzismo, ma le sue parole, i suoi programmi sono dettati solo dal buon senso, dal pragmatismo della gente che lo vota, gente che lavora sodo per costruire un minimo di benessere ed invece di ricevere una giusta gratificazione morale, è tartassata, spremuta, odiata dai politici lazzaroni. Ha ragione lui, hanno ragione i suoi uomini, ha ragione chi lo vota e lo sostiene: in Italia deve entrare solo chi viene per lavorare, chi ha un contratto di lavoro … e tutti gli scansafatiche, i delinquenti, i nulla facenti, i venditori di aglio, di merce contraffatta, i vu cumprà, i vu lavà devono andare fuori .. e mai più tornare.

Lo disse Rasce

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Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo


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