Fermate Le Pen

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Revisione 11:00, 10 Mar 2010

FERMATE LE PEN

Città del Sole, 5.5.2002

Oggi la Francia va alle urne per scegliersi il Presidente della Repubblica. Inopinatamente a sfidare al secondo turno il Presidente uscente Chirac è giunto il leader del Fronte Nazionale, l’estremista di desta, il razzista, il fascista Le Pen.
E così dopo Umberto Bossi, votato da milioni di italiani, dopo Haider, votato da milioni di austriaci, un nuovo fantasma si aggira per l’Europa: Jean Marie Le Pen, votato da milioni di francesi. Tutto il vecchio continente grida: fermate Le Pen!
Appena saputo i risultati del primo turno che davano Le Pen al ballottaggio, i francesi (i più pacifici ed i più democratici, chiaramente) sono scesi in piazza per protestare contro Le Pen, decretando la fine di una democrazia che non c’è mai stata. Perché? Si vuole impedire alla gente di votare per chi meglio crede? Si vuole impedire di votare un candidato dichiarato eleggibile alla pari di tutti gli altri? Anche i sostenitori di Le Pen avrebbero potuto scendere in piazza per protestare contro Chirac (se lo sarebbero potuto permettere, fra l’altro, essendo fascisti, nazisti, razzisti e via di seguito). Se lo avessero fatto? È chiaro, in ogni modo, che oggi, democraticamente, i democratici vogliono scegliersi non solo chi candidare, ma anche l’avversario e decidere, sempre democraticamente, chi ha i requisiti per essere democraticamente sconfitto alle lezioni.
A questo punto qualche dubbio sorge! Chi bisogna dunque votare? si chiede l’elettore qualunque. Il candidato che riesce a mandare più gente in piazza a fare casino? Perché andare a votare se poi non si accetta il responso delle urne? È chiaro: chi è sceso in piazza ed ha creato disordini per il fatto che Le Pen è stato scelto dai cittadini per sfidare Chirac alle presidenziali vuole la dittatura e la guerra civile. Tutto il resto sono chiacchiere vuote di cui gli stessi “democratici” sono maestri. L’episodio la dice lunga su questi presunti democratici, che vogliono scegliere chi li deve governare, ma anche decidere quali sono i requisiti per fare opposizione: guai a chi non è d’accordo con loro. Se va bene, si beccano la patente di fascista e razzista, se non va tanto bene si prendono bastonate ed aggressioni. Il popolo non può scegliersi liberamente i propri governanti, ma deve scegliere quelli che decidono loro. E non importa se sono ladri, corrotti, corruttori, incapaci, finocchi, lesbiche, delinquenti o drogati … l’importante è che abbiano la patente di democratici, quella patente che essi stessi possono attribuire. E così avviene che un antifascista belga non si stringe la mano al ministro italiano perché è “fascista”; si aizza la piazza perché un politico austriaco viene in visita in Italia; in Europa si minacciano o si paventano sanzioni se viene eletto un candidato invece che un altro. Signori miei, questa è la democrazia di certa gente, questa è la democrazia che passa il convento!
Ma torniamo al buon Jean Marie Le Pen … sicuramente sarà sconfitto perché contro di lui sono scese tutte le truppe cammellate dei vari poteri, delle varie corruttele, dei vari magna magna. La sua è una lotta contro i mulini a vento, ma non è stata, però, una lotta vana! Egli ha sputtanato tutti ed i tanti che non lo voteranno dovranno ammettere che in un modo o nell’altro vengono presi per il culo. Perché? Il candidato socialista sottovalutando Le Pen, ha condotto la sua campagna elettorale criminalizzando il suo avversario più probabile, dicendogliene di tutti i colori, chiamandolo ladro e via di seguito. Era sicuro di andare al ballottaggio. Ora esorta i suoi a votare quello che fino a poche ora prima era un ladro; bisogna votare un mariuolo pur di fermare Le Pen! Ed i cari cugini, che sono fetecchioni non meno di noi, voteranno il ladro … d’altra parte se votassero solo le puttane, diceva un mio antico insegnante, sarebbe eletta una mignotta! È un gioco vecchio, ma che funziona sempre: basta agitare lo spauracchio del razzismo, del fascismo e puoi far eleggere anche una vacca o una gallina.
Che Chirac le provi tutte per battere il suo avversario è logico; non trovo logico, invece, che un suo avversario inviti i suoi a votare quello che poco prima ha definito un ladro; non capisco per niente quelli che avendo votato contro Chirac per dar retta a Jospin, ora si fanno convincere a votare a suo favore (si tratta del solito “contrordine compagni”?). Sarebbe logico, secondo me, che gli elettori di sinistra si chiedessero:
- Ma che cazzo ci stai contando? Perché ci vuoi far votare per un mariuolo?
- Perché bisogna fermare Le Pen?
- E perché bisogna fermarlo? È un fuorilegge? I suoi programmi sono contrari alla Costituzione, alle leggi, ai regolamenti? Facci capire perché Le Pen è peggiore?
E torniamo alla protesta!
Perché sono scesi in piazza i francesi? Perché non vogliono Le Pen candidato al ballottaggio per diventare Presidente della Repubblica. Ed allora perché non hanno protestato quando Le Pen è stato ammesso alla candidatura? Si vuole forse la guerra civile?
Le Pen è un candidato come il suo avversario: se le sue idee ed i suoi programmi (che rientrano nella legalità) piacciono agli elettori, allora sarà votato come è giusto che sia, altrimenti ciccia … lo bolleranno gli elettori.
Al posto di Jospin non avrei invitato a votare Chirac!

Anche questa l’ha scritto il Tuscio thumb_Anonimo_olevanese.jpg

Anonimo Olevanese da piccolo osserva il mondo


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